Oggi la Valle di Susa ha scritto un'altra importante pagina di storia. 10-15 mila persone hanno sfilato per circa 4 ore ininterrottamente da Giaglione a Chiomonte lambendo le recinzioni del fortino. (non del cantiere, che ancora non esiste)
Due i dati importanti:
è il movimento e la gente della Valle a determinare le situazioni: se deve essere assedio assedio è, oggi doveva essere una marcia e così è stato. A scegliere tempi e modi non sono nè frange violente nè black-block. La manifestazione di oggi è stata la dimostrazione della forza di un movimento ormai da anni maturo e capace di dare risposte calibrate in ogni frangente. Vedere bambini, genitori, nonni arrampicarsi per i boschi e sfilare sfiorando il filo spinato con all'interno un vero schieramento da guerra ci fa capire che nulla potrà fermare una popolazione così determinata.
In Valle di Susa la paura non è di casa: nonostante gli appelli di rimanere a casa, lanciati dal ministro degli interni Maroni fino ad arrivare giù giù al sindaco di S.Antonino Ferrentino, la gente non ha ascolatato ed è salita per i sentieri. Importante la presenza poi di moltissimi amministatori di ogni paese e dei sindaci di S.Didero, di Villarfocchiardo, di S.Ambrogio, di Vaie e di Venaus, quest'ultimo del pd e disobbediente ai diktac del partito che da giorni ha chiesto ai suoi amministratori di non partecipare alla marcia.
Nessuna paura perchè a decidere cosa e come fare siamo noi che la Valle la abitiamo, noi che, innamorati di questa terra, non indietreggiamo, nonostante i vili attacchi che da mesi subiamo sia fisicamente, da parte delle forze dell'ordine, sia politicamente e mediaticamente da politici e giornali.
Oggi abbiamo dimostrato una volta in più che al nostro futuro non rinunceremo!
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