La situazione generale alla metà di questa strana estate, per noi gente comune, è in netto peggioramento . Ci troviamo in presenza di un’aggregazione da parte di tutte le èlite politico-amministrative attorno ai desiderata del capitale finanziario e alla dittatura del mercato borsistico. La fazione neoliberista, fautrice e diretta beneficiaria della speculazione finanziaria selvaggia, ha convinto la parte riformista ad accettare i ricatti del potere finanziario aggredendo i debiti da titoli sovrani . In questo senso si spiegano le politiche lacrime e sangue della Grecia, della Spagna e anche dell’Italia, che non ha alla guida un governo riformista, ma che di fatto è riuscita a scaricare sull’opposizione di centro sinistra la responsabilità della macelleria sociale che si sta determinando a seguito dalla manovra varata da Tremonti. Il tutto con la benedizione del Presidente Napolitano il quale quando parla di coesione ci fa venire i sudori freddi. Non è dal Presidente della Repubblica che può arrivare la speranza di uscire dal tunnel. E’ da escludere che il governo possa guidarci fuori dal porto delle nebbie, intanto perché è la causa principale delle nebbie, poi perché ormai il Presidente del Consiglio non governa più. L’unico impegno è quello di imporre leggi necessarie a risolvere i suoi guai giudiziari, usa il parlamento, quelle poche volte che lo frequenta, come dorato dormitorio e la sua accozzaglia di parlamentari e ministri non osa disturbarlo, malgrado qualche mal di pancia leghista. Infatti i cialtroni sanno che senza il capo la loro insipienza e le loro beghe giudiziarie presto li trascinerebbero verso un tombale oblio. Nessuna speranza arriva dall’opposizione che abbaia ma non morde, anzi, ad ogni stormir di fronda quirinalizia si adegua. Ancor più grave è il comportamento dei sindacati, per i quali non è fondamentale mobilitare la piazza contro la finanziaria targata Tremonti-Napolitano-Bersani-Di Pietro, ma si impegna a stringere un patto mortale con imprenditori e banchieri per defenestrare Berlusconi vero ostacolo, secondo loro per la sua cialtroneria e incapacità, alla realizzazione definitiva del progetto di disgregazione sociale del nostro Paese determinato dal capitale finanziario. Le cose non cambiano nemmeno a livello locale. In ogni territorio loschi accordi fra politica locale grande imprenditoria spesso infiltrata dalle cosche, partoriscono orribili mostri come la TAV, o per rimanere nel nostro territorio L’Aeroporto Ferentino-Frosinone. E’ quindi tutto perduto c'è ancora qualche speranza ? La speranza arriva dai territori. Proprio qui albergano germi di opposizione vera. Nelle regioni, nelle province, nelle città da anni vivono e combattono movimenti comitati impegnati nel difendere i diritti dei cittadini minacciati dalla voracità del connubio politica locale-grande impresa-finanza. Che siano i No Tav o i vari movimenti contro gli inceneritori, o il comitato No Aeroporto Ferentino-Frosinone, la pratica politica è sempre la stessa . E’ il popolo che decide della propria vita, nessuno può impadronirsi del diritto ad un lavoro dignitoso e ad una vita decente priva di veleni nell’aria e nell’acqua. La politica dei movimenti ha avuto un grande successo anche a livello nazionale. La vittoria nei referendum ha mostrato come le mobilitazioni popolari organizzate riescano ad imporsi . Ecco dunque che in assenza di qualsiasi difesa contro le aggregazioni e i soprusi delle èlite i movimenti dovranno farsi carico di una responsabilità che va oltre la lotta per l’acquisizione di singoli diritti, e che sfocia in un percorso di riconquista della democrazia . Ciò è possibile se ogni formazione o comitato si connette con gli altri e pianifica un percorso di lotta comune. I rischi sono molti, le forze di contrasto sono enormi, vanno dalla violenza delle forze dell’ordine, al discredito sparso a piene mani dai media di regime. Ma c’è un pericolo ancora più subdolo: La strumentalizzazione politica. Spesso i movimenti vengono usati da quelle forze politiche, aggregate attorno al potere imprenditoriale e finanziario, per perseguire i loro scopi di bottega ed elettorali, indebolendo di fatto la forza del movimento stesso. Un esempio chiaro di questa pratica è dato dal sindaco di Sant’Antonino un paese della Val di Susa. Antonio Ferrentino, questo è il suo nome, esponente di Sel, all’epoca della sua elezione era parte del movimento No Tav, oggi al contrario denigra quel movimento ed è a favore dalla Tav, forse in vista qualche accordo con il Pd? Possiamo proseguire con alcuni episodi che riguardano il nostro territorio. Durante la campagna di raccolta firme per i referendum sull’acqua pubblica, ricordiamo l’iperattività in appoggio al comitato referendario di Frosinone, del consigliere Pdl del comune di Frosinone Dott.Carlo Gagliardi. Il consigliere, forse in cerca di maggiore visibilità allo scopo di ottenere la candidatura a sindaco per le prossime comunali, era sempre presente alle assemblee del comitato, lo abbiamo visto affianco di Alex Zanotelli perorare la causa dell’acqua pubblica, salvo poi scomparire durante la campagna referendaria vera e propria. Il capo aveva ordinato a tutti i Piddiellini di andare al mare quella domenica. Concludiamo con un esempio recentissimo. In questi giorni si riaccende la lotta contro l’insano progetto dell’Aeroporto Ferentino-Frosinone. In sinergia al già costituito comitato di Ferentino si sta formando quello di Frosinone. Oltre a Rifondazione, Italia dei Valori ed altri movimenti, ha dato la sua adesione Sinistra ecologia e libertà . Dopo una prima riunione in cui Domenico Belli, membro del comitato politico ciociaro del partito di Vendola , sembrava condividere totalmente gli aspetti della questione, compresa la lotta contro la probabile speculazione edilizia sui terreni della stazione ferroviaria lasciati liberi a seguito dello spostamento della stessa vicino all’aeroporto, abbiamo preso atto da parte sua di un balbettio, si è materializzato un distinguo sulla questione dello scalo ferroviario che doveva essere avulso dal contrasto all'aeroporto. Ci è stato rivolto un invito da parte di Belli ad abbassare i toni ad essere meno ideologizzati . Dopo aver letto un articolo su l’edizione di ieri di Ciociaria Oggi la nostra sorpresa su tale comportamento è svanita. Il giornale riportava di una incontro fra Nazzareno Pilozzi, coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà e il segretario Provinciale del Psi Domenico Iafrate . Nel corso dell’incontro i due dirigenti locali avrebbero quasi concluso l’alleanza per le prossime elezioni comunali, svincolandosi dal Pd di Marini. Ma il Psi non era a favore dell’aeroporto??? Ne fece un suo punto programmatico forte nella campagna elettorale per le provinciali o ricordiamo male? Come si conciliano dunque queste due posizioni diametralmente opposte sullo scalo Frusinate fra i prossimi alleati Psi e Sel ? Semplice Nazzareno Pilozzi ha precisato che la posizione di Sinistra Ecologia e Libertà non è pregiudizialmente contraria all’aeroporto, anzi l’opera si può fare basta che non sia sproporzionata rispetto al transito dei passeggeri previsti , e che si inserisca nella VAS (valutazione ambientale strategica) come un’opera dall’impatto ambientale non troppo elevato UN AEROPORTO??? . Non era e non è questa la posizione del comitato, dunque quale è il fine vero della presenza di Sel nel movimento? Ci preoccupa ancora di più che uno dei membri fondatori del comitato di Ferentino “No Aeroprto” , uno dei più convinti nella lotta contro questo opera malsana, Marco Maddalena, sia membro del coordinamento provinciale di Sel, il partito che non è PREGIUDIZIALMENTE CONTRARIO ALL’AEROPORTO. In conclusione rivolgiamo un appello a tutti coloro i quali militano in organizzazioni popolari . Facciamo attenzione a non rovinare le potenzialità di restaurazione democratica e difesa dei diritti espressa dai movimenti . Difendiamoli da quelle infiltrazioni strumentali che hanno il solo scopo di non fare gli interessi di chi in quegli stessi movimenti spera.
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