giovedì 25 agosto 2011

L’attuale classe politico-amministrativa assomiglia ad un’ameba


Giuseppina Bonaviri     



Mentre rileggevo alcune nozioni di microbiologia- sono un medico e mi piace rivisitare l’anatomo-patologia su concetti classici- mi sono imbattuta sulle caratteristiche anatomiche proprie delle amebe. E’ stata immediata la mia riflessione su questa convergenza! Coloro che avrebbero dovuto rappresentarmi ai vari livelli governativi, nazionali e locali, assomigliano alle amebe, organismi tanto primitivi quanto infettanti. Leggiamo insieme:
 “Le amebe sono caratterizzate da una quasi costante assenza di pellicola o di rivestimento esterno.  Sono organismi unicellulari caratterizzati dalla variabilità della forma. Si muovono emettendo dal corpo dei prolungamenti chiamati pseudopodi: questo tipo di movimento, con continuo cambiamento della forma del corpo, viene detto movimento ameboide. Gli pseudopodi permettono all'animale di muoversi in ogni senso e di cibarsi. Vi sono amebe che conducono un'esistenza libera in acqua dolce e salata, nonché nei terreni umidi nutrendosi di prede vive; molte altre, invece, vivono nell'apparato digerente di parecchie specie animali. La malattia infettiva (amebiasi) , endemica in alcuni Paesi, provocata da questo protozoo (organismo semplice) si localizza dapprima nell'intestino per diffondersi poi in altri organi come nel fegato e arriva all’esterno tramite evacuazione di feci infette trasmettendo la malattia. Le amebe si nutrono assorbendo sostanze nutritive disciolte nel liquido in cui vivono o inglobando organismi più piccoli che vengono circondati dagli pseudopodi e rinchiusi in uno spazio detto vacuolo digestivo all'interno del quale avviene la digestione. Conclusa l'assimilazione delle sostanze nutritive il vacuolo si apre all'esterno per eliminare i residui solidi avendo intanto digerito il nutrimento necessario al proseguimento del ciclo vitale e della contaminazione”.
Bene. Direi proprio una somiglianza sorprendente .
Questa rappresentazione, inedita ma calzante se inserita nell’attuale clima politico persecutorio - dove persino la semplice possibilità di poter immaginare percorsi alternativi ed idonei alla riqualificazione della storia di tanta, tantissima brava gente, gli italiani, viene negata - lascia sgomenti.
E allora non ci rimane che tornare a far suonare le nostre trombe e a dare battaglia. Ovviamente pacifista e progressista, tranquilli amici!

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