venerdì 4 novembre 2011

Hard to believe

Dear Luciano,



It's hard to believe. I mean, I've known, we've all known, that the United States' Israel-Palestine policy has always been bad for the world and bad for its own citizens. But it's never been so ridiculously obvious. 

Not until yesterday.

You see, decades-old U.S. legislation meant to punish the Palestinians could very well mean that the United States is about to end its funding for many of the world's most important international bodies including the World Health Organization, the World Intellectual Property Organization-- which manages copyrights and patents, UNICEF, and even the International Atomic Energy Agency, as well as a range of lesser known but critical agencies.

The legislation doesn't even let the president override the bill to protect the national interest.

If you're a U.S. citizen, I want you to write your representatives now to tell them to waive the provision that bars the president from making a decision based on the national interest—and to work towards repeal of the legislation.


This is how it happened. Yesterday, 107 member nations in UNESCO, the United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, voted to admit Palestine as a member. UNESCO protects world heritage sites and leads global efforts to bring clean water to the poor. They even manage a tsunami early-warning system in the Pacific. 

The U.S. was one of just 14 countries that voted “no” to Palestinian admission.
 
But within hours of the vote, the Obama Administration announced it would stop paying its $80 million in total yearly dues to UNESCO, which amounts to over 20 percent of UNESCO's total budget. Why? Because the vote triggered decades-old U.S. legislation that requires that the U.S. stop paying any UN body that accepts Palestine as a member—even though official U.S. policy is to support a Palestinian state.   

That has to change.

You see, the Israeli government and its right-wing supporters in the United States don't even want a symbolic recognition of the Palestinian's right to self-determination or participation on the world stage. That's what the law is really about. The Israelis have already announced that they are expediting the construction of even more settlements and withholding life-sustaining tax monies that belong to the Palestinian Authority as punishment for the vote.

But to the rest of the world, this is more than a symbol.
The threat that this will start a cascade as other UN bodies vote to accept Palestine is real. In fact, the Obama Administration already called a meeting with top U.S. companies like Apple and Google who are none too happy with the idea of the U.S. weakening and ceding power in the World Intellectual Property Organization. And that's just the tip of the iceberg. 

Remarkably, 107 UNESCO member countries voted in favor of the resolution, despite knowing that the agency could lose over one fifth of the agency’s budget. What UN body will be next?  

Now, the U.S.’s policies on this issue are clearly isolating us further on the world stage. The U.S. is endangering its status at the UN and impoverishing critical global program needs simply because Palestinian admission to UNESCO angered Israel.  
  



Don't let this go unanswered,
Cecilie Surasky, Deputy Director
Jewish Voice for Peace



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E’ difficile da credere,   voglio dire che sapevo , noi tutti sapevamo che la politica degli  Stati Uniti  sulla questione israelo-  palestinese  è sempre stata nociva per il mondo e i suoi cittadini. Ma non è mai stata così scioccamente  ovvia . Non fino  ieri . Vedete, una  legge  vecchia di decenni   finalizzata a punire i palestinesi  potrebbe decretare  che gli Stati Uniti  non destineranno più  i loro fondi  a molti dei più importanti organismi internazionali , tra cui l’organizzazione mondiale della sanità  ,l’  organizzazione delle proprietà intellettuali  che  gestisce i diritti d’autore e i brevetti  l’Unicef e persino l’agenzia  internazionale per l’energia atomica  così come una serie di agenzie meno note  che versano nelle stesse situazioni critiche . La legislazione non consente neanche al presidente di modificare  il disegno di legge allo scopo  di  proteggere gli interessi nazionali . Se siete cittadini americani  vorrei che scriveste  ai vostri rappresentati  per abolire    il provvedimento che impedisce  di prendere una  decisione  relativa all’interesse nazionale e di lavorare verso  l’abrogazione della legge  . Se abitate fuori dagli Stati Uniti  fate notare al presidente come sia sciocca la decisione di ritirare fondi da organismi dell’ONU  che accettano  i palestinesi come membri. Questo è quanto è successo   lunedì scorso , 107 stati membri dell’UNESCO  (Organizzazione  Educative Scientifica e Culturale delle Nazioni Unite)  hanno votato per ammettere la  Palestina  come membro dell’organizzazione   L’UNSCO protegge i  siti naturali patrimonio   dell’umanità  conduce sforzi globali per portare  l’acqua pulita ai poveri, gestisce  un sistema di allarme tsunami nel Pacifico.   Gli Stati Uniti sono stati fra le 14 nazioni che si sono opposte all’ingresso della Palestina nell’UNESCO  . A poche ore dal voto, l’amministrazione Obama  ha annunciato di non voler pagare la propria quota di  80 milioni di dollari  al  budget  generale annuale destinato all’UNESCO ,quota che ammonta  ad oltre i 20% del bilancio totale . Perché? Perche il voto ha attivato la vecchia legge  decennale  che obbliga  gli  Stati Uniti a  bloccare i finanziamenti verso ogni organizzazione che accetti la Palestina come membro . Anche se la posizione ufficiale degli Stati Uniti è di supportare lo stato palestinese .Ciò deve cambiare . Vedete come  il governo israeliano e i suoi supporter di destra all’interno  degli Stati Uniti  ancora non vogliono  il riconoscimento simbolico dei diritti della Palestina all’autodeterminazione  e alla sua partecipazione  alla ribalta mondiale  questo è quello che la legge determina  realmente . Gi israeliani hanno già annunciato  di aver  accelerato la costruzione  di altri  insediamenti  e chiederanno di pagare al governo Palestinese una ritenuta fiscale come tassa  di punizione per la votazione dell’UNESCO  . Ma per il resto del mondo questo è più che un fatto simbolico  . La minaccia  che  inizierà  una rappresaglia economica   verso altre organizzazioni delle nazioni Unite che voteranno per ammettere al proprio interno  la Palestina è reale. Infatti l’amministrazione Obama ha già organizzato un incontro  con le più grandi compagnie statunitensi  come  la Apple e Google  che non apprezzano molto il fatto che gli Stati Uniti cedano potere  e si indeboliscano all’interno dell’organizzazione mondiale per la difesa della proprietà intellettuale  e questa è solo la punta dell’iceberg . Straordinariamente i 107 paesi membri dell’UNESCO   hanno votato a favore della risoluzione pur sapendo che l’organizzazione avrebbe potuto  perdere più di un quinto del suo bilancio . Quale organismo  ONU sarà il prossimo?  Le politiche americane su questo tema stanno chiaramente  ulteriormente isolando  gli Statu Uniti nella scena internazionale . Gli Statu Uniti stanno indebolendo il loro status   presso le Nazioni Unite  e impoverendo le necessità   del loro programma critico globale semplicemente perché ‘l’ammissione palestinese all’UNESCO  ha fatto arrabbiare gli israeliani . Per favore scrivete ora ai vostri rappresentanti americani  convinceteli a rinunciare a quella parte dalla legge che impedisce al presidente di prendere decisioni  finanziarie basate sull’interesse nazionale  e di lavorare per l’abrogazione della legge . Se vivete  fuori dagli Statu Uniti inviate un messaggio all’amministrazione di Obama  perché questa politica è nociva per il mondo intero  e che non lasci questa questione senza risposta .

Per rispondere  all'appello cliccare sulle frasi scritte in rosso del testo in inglese

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