mercoledì 22 febbraio 2012

Patto di stabilità: Follonica disobbedisce

fonte: http://www.painforma.it


I vincoli normativi impediscono anche di accedere ai finanziamenti di altri enti già ottenuti. Il sindaco Eleonora Baldi: "Non posso cedere al gioco che pretende che anche i comuni virtuosi, con soldi in cassa e bilanci ben programmati, non debbano spendere per la comunità".
"I limiti imposti dalla normativa statale e dal Patto di stabilità mortificano gli enti pubblici e penalizzano cittadini e servizi in modo assurdo e inutile. Noi saremo disobbedienti in nome dei nostri cittadini”.
Così si espressa Eleonora Baldi, sindaco di Follonica, annunciando alla stampa la scelta dell'amministrazione di non rispettare, quest'anno, i vincoli di bilancio stabiliti dal Patto di stabilità.
Un patto, che come è noto, limita la possibilità di spendere "anche e qualora il bilancio comunale sia ben programmato, abbia soldi in cassa e abbia già progetti esecutivi pronti per l’avvio", ricorda il sindaco follonichese.
 
Il limite alla spesa ricade soprattutto sui grandi investimenti necessari a finanziare le opere pubblicheanche nel caso in cui tali opere abbiano già ottenuto il cofinanziamento da altri enti (Regione, Stato, Unione Europea), cofinanziamento che necessita di una quota di impegno anche da parte del comune.
 
Inevitabile che tale quota vada a gravare sul tetto definito dal patto di stabilità. Il comune si trova così a una scelta drastica: o tagliare i costi di servizi essenziali per non 'sforare', o rinuciare alla manutenzione ordinaria dell'esistente, o perdere i finanziamenti alle nuove opere.
 
A questa tenaglia Follonica risponde con un "noi non ci stiamo", una vera disobbedienza civile fatta in nome della collettività. Follonica segue l'esempio del comune di Torino, il cui sindaco,Piero Fassino, ha annunciato a fine 2011 l'uscita dal Patto di stabilità che consentirà al capoluogo piemontese di non tagliare servizi per 125 milioni di euro.
 
Le conseguenze non mancano, e sono minori trasferimenti statali, impedimento a contrarre mutui, blocco alle assunzioni, riduzione ai compensi degli amministratori. Da parte di chi sceglie di non rispettare la legge dei vincoli di bilancio, un'assunzione di responsabilità per dare un segnale forte al governo perché riveda il Patto.
 

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