Venerdì 9 Marzo a Roma, mentre la città era attraversata dal grande corteo promosso dalla FIOM, la Questura ha lanciato un’operazione repressiva in grande stile contro il movimento romano di lotta per la casa e in maniera particolare contro gli esponenti dei Blocchi Precari Metropolitani e il loro circuito di occupazioni. Le grandi manovre della Questura hanno avuto inizio nella mattinata con le cariche e gli arresti davanti al CIPE nei confronti dei compagni che manifestavano (quel giorno il CIPE doveva infatti stanziare le compensazioni ai comuni interessati dalla costruzione della TAV) e sono proseguite nel corso di tutta la giornata con lo sgombero della tendopoli di Via Boglione, i tentativi di sgombero (prontamente respinti dagli occupanti) dell’ occupazione di Casal Boccone e del Metropoliz di Via Prenestina.
Nel giro di una giornata la Questura di Roma agli ordini della Giunta Alemanno e del Ministero degli Interni ha tentato in un colpo solo di stroncare un’importante realtà di lotta della citta come i BPM (arrestandone i punti di riferimento e tentando di sgomberarne le occupazioni) e dare così una lezione esemplare alla diffusa opposizione sociale e a quanti osano generalizzare e coordinare le lotte che dal Nord al Sud percorrono il paese.
Con gli arresti, i manganelli e gli sgomberi si vuole far passare il divieto di solidarietà con la Val Susa in lotta contro la devastazione ambientale e la speculazione. L’operazione del 9 Marzo è il seguito della caccia all’uomo scatenata alla stazione di Torino il 25 Febbraio contro i manifestanti inermi di ritorno dal corteo NO TAV! Infatti questa operazione in grande stile è scattata, come abbiamo già detto, con lo sgombero del presidio dei BPM davanti la sede del CIPE che aveva lo scopo di chiedere la destinazione all’emergenza abitativa dei fondi stanziati per la costruzione della TAV in Val Susa.
Allo stesso modo si vuole far passare un divieto di generalizzazione e coordinamento delle lotte: le cariche davanti al CIPE scattano mentre Roma era inondata dalla grande manifestazione nazionale tenuta dalla FIOM a Roma in occasione dello sciopero generale. E’ utile ricordare che prima che si caricassero gli occupanti di case di fronte al liceo Righi i fascisti di “Controtempo” aggredivano gli studenti in partenza per la partecipazione al corteo FIOM (anche a questi compagni va la nostra solidarietà).
Esprimiamo la nostra solidarietà a Paolo Di Vetta e agli altri compagni dei Blocchi Precari Metropolitani e del Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa arrestati. Ugualmente la nostra solidarietà va a tutto il movimento per il diritto all’abitare della città di Roma per l’escalation di azioni repressive subite in questi giorni.
Di fronte al divieto di solidarietà con la Val Susa in lotta e ai divieti di coordinamento dell’opposizione sociale bisogna rispondere passando al contrattacco. Estendiamo e rafforziamo la solidarietà nei confronti della Val Susa in lotta contro la TAV! Estendiamo e rafforziamo il coordinamento delle organizzazioni operaie e popolari e delle molteplici esperienze di lotta e opposizione sociale che da un capo all’altro percorrono il paese. Stronchiamo sul nascere le prove di autoritarismo del governo Monti e dei suoi lacchè al Comune, in Questura e nella Magistratura!
Di fronte all’avanzare della crisi non avanziamo in ordine sparso ma marciamo uniti per imporre alle Autorità misure d’emergenza per far fronte agli effetti peggiori della crisi! Per far fronte efficacemente alle molteplici emergenze prodotte e amplificate dalla crisi (casa, lavoro, sanità, servizi ecc.) occorre anzitutto coordinare le forze per un’ Amministrazione Comunale d’Emergenza della nostra città che emani dal tessuto delle organizzazioni operaie e popolari cittadine, che anteponga la creazione di lavoro utile e dignitoso per tutti, il diritto alla casa per tutti ecc. al rispetto dei patti di stabilità e alla tutela degli interessi dei soliti poteri forti cittadini (palazzinari, clero, ecc.). Questo è l’obiettivo attorno a cui devono unirsi tutte le forze che animano il movimento di resistenza alla crisi nella città di Roma: dai movimenti per il diritto alla casa alla FIOM fino al sindacalismo di base, dalle reti per i beni comuni alla miriade di comitati di lotta. Unito e coordinato in un fronte ampio e indipendente dal teatrino della politica il movimento delle organizzazioni operaie e popolari romane ha la forza per imporre misure d’emergenza alla stessa Giunta del fascista Alemanno, per cacciarlo via e per imporre un Amministrazione Comunale d’Emergenza Popolare della città! E’ vero e sacrosanto quanto rivendicavano gli occupanti di case il 9 Marzo ovvero che i soldi destinati alla TAV sarebbero una robusta cura per il dramma dell’emergenza abitativa se venissero destinati alla costruzione di alloggi popolari anziché alle tasche degli speculatori. 10, 100, 1000 assedi dei palazzi del potere economico e politico del paese! Ma per fermare lo scempio della TAV e destinare lo stesso denaro alla creazione di lavoro utile e dignitoso e alla soluzione dell’emergenza abitativa occorre anzitutto imporre un governo del paese capace di prendere provvedimenti simili. Occorre imporre un governo determinato a prendere queste misure perché sorretto dalla mobilitazione delle organizzazioni operaie e popolari del paese (dalla FIOM al sindacalismo di base, dai movimenti contro le nocività al NO TAV, dai movimenti per il diritto alla casa ai movimenti dei lavoratori autonomi –Pastori Sardi e Forconi- passando per il movimento No Debito ecc.) e composto da persone che godano di tutta la loro fiducia. Questa è l’alternativa che dobbiamo costruire! Costruirla è possibile, dipende da tutti noi!
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