venerdì 13 aprile 2012

12 aprile:la devastazione continua

Giulia T.


Stupro di gruppo. Come definire altrimenti quanto avvenuto oggi in Clarea? In quella terra di particolare bellezza e suggestione da mesi fatta oggetto di attenzioni morbose da parte di ruspe e pneumatici da combattimento?
Oggi il bosco reso prigioniero da uno scellerato progetto è stato infatti condannato a morte, senza rispetto e senza amore, con le macchine in frenetico movimento, tutte prese a spellare tronchi e gettare intorno rami, fino a lasciare rivolto verso l’alto il cuore, le radici, in una nudità di vita che nella sua evidenza ha lasciato al di là delle reti alcuni più silenziosi, mentre per altri il parlare era attraversato da risatine nervose, senza gioia, nella consapevolezza che quanto avvenuto non poteva definirsi un affare privato, di alcuni, ma aveva ricevuto l’assenso silenzioso di tutti.
Oggi in Clarea è stata consumata una grande violenza, ad un mondo che qui conta tra gli alberi abbattuti esemplari con duecentocinquanta anni di vita, tutti raccontati all’interno del tronco, anni di buoni frutti, di accoglienza di piccoli uccelli ed animali, di vento e di freddo, di storie di umani sempre alla ricerca di altro… Alberi divenuti anche ospitali rifugi con le loro casette di legno e tela che ora giacciono più in là, distrutte….
Il cantiere che si vorrebbe realizzare ha dunque oggi svelato il suo vero aspetto di devastazione, lontano anni luce dal chiacchiericcio suscitato da poche scritte sui muri che così tanto clamore hanno suscitato….. e che hanno fatto riempire intere pagine di giornali…
Ma se lo sconcerto è grande oggi nel guardare quanto avvenuto, la domanda ultima e più amara è per noi, perché se questo è il rispetto per la natura da parte dei fautori della grande opera, quale sarà
Il rispetto per gli abitanti?
Con fantasia e imprevedibilità dovremo allora immaginare i nostri passi futuri. Nella consapevolezza e certezza che sapremo resistere un minuto di più…..
Gabriella T.




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