sabato 19 maggio 2012

Vite spezzate

Teresa Casalino


Ho pianto, appena sentita la notizia alla radio.
Ho pianto, con lacrime che scendevano.
Poi la vita, per me, continua.
E allora ho pianto, dentro di me, tutto il giorno.
Con i pensieri e le domande. 
Ho sentito parole, ho visto poco in tv.
Ho pensato alle ragazze, lì, davanti alla scuola in attesa di cominciare la loro giornata.
Ho sentito i loro sogni spezzarsi.
Ho visto il loro futuro spegnersi.
Le ho sentite ridere, piangere, fare progetti.
Le ho viste davanti allo specchio provarsi i vestiti per uscire, magari per il loro primo appuntamento.
Ho rincorso i loro pensieri mentre, magari si immaginavano madri.

Ho pensato da madre e, da madre, le aspettavo a casa, sistemavo le loro stanze sempre in disordine.
Da madre anch'io immaginavo il loro futuro, preoccupata per la precarietà che le aspettava.

Ho di nuovo pensato a Vito, morto sotto il  crollo del soffitto della sua classe, e al suo compagno Andrea, rimasto paralizzato.

Esci al mattino per andare a scuola, dove i genitori ti mandano sicuri, perchè la scuola ti insegna, ti educa, dovrebbe proteggerti.

E poi sento lo scoppio.
Spariscono i sogni, sparisce il futuro...restano le macerie.

Da madre penso "chi mi darebbe la forza di sopravvivere a questo?"

E poi le domande, le ipotesi, il perchè.
Strage di mafia. Non ha senso.
Terrorismo. Non ha senso.
Vendetta. Non ha senso.

L'unica cosa che trova un senso dentro di me è la consapevolezza che tutto ciò giova solo a chi vuole usare la strategia del terrore, o meglio, dell'orrore, per sedare rivolte, per domare gli animi.

Non ha cuore chi deve difendere "il mercato", l'economia mondiale, chi deve schiavizzare i popoli.
Non ha pietà dei ragazzi, tutto è sacrificabile.
Un vile attentato organizzato di chi tira "i fili"  delle nostre vite, bestie in giacca e cravatta che ci trattano come carne da macello.

Ho pianto e continuo a piangere dentro di me, ma non saranno loro a piegare la mia voglia di lottare.

Io ci sarò dove ci sono i nostri figli, così come c'ero al Lingotto quando bloccati dalle forze dell'ordine non li hanno fatti entrare (nonostante avessero l'account) perchè indesiderati e poi alla fine sono pure stati caricati e picchiati.
Non importa chi essi siano ma io sono madre e da madre sarò vicino ad ognuno di loro perchè loro lottano anche per il futuro di ogni figlio.

Non lasciamoli soli perchè senza di loro noi non saremmo nessuno.

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