Come è ormai noto a tutti nella giornata di oggi insieme alla parata militare svoltasi a Roma per celebrare il 2 giugno, a Milano è andata in scena la parata religiosa in onore della famiglia. Nel primo caso il grande protagonista è stato il presidente della repubblica, nel secondo, la scena è stata tutta ad appannaggio di Papa Benedetto XVI. Le visite papali nella città dell’amaro da bere non sono molto frequenti. L’ultima, di Giovanni Paolo II, risale al 1984 e prima di questa per trovare un Papa ospite della città meneghina bisogna risalire al 1418 quando Papa Martino V soggiornò in “Mediolanum” per tre giorni. Su questa visita del papa noi di Aut abbiamo fatto un scoop. Sembra certo che la kermesse papalina di questi giorni originariamente non sia stata decisa per una esaltazione generica dei valori della famiglia. L’idea di Papa Ratzinger,grande studioso di teologia e di storia del Cristianesimo, fosse quella di celebrare un evento altamente mistico , di assoluto valore biblico avvenuto in Milano agli inizi del 1100, nel 112 precisamente. In questo inizio dell’anno mille il lombardo popolo pio potè assistere niente meno che alla manifestazione del GIUDIZIO DI DIO. Il Creatore venne chiamato in causa dall’allora arcivescovo di Milano il quale fu accusato da un prete povero , “ben visto dai poveri cristi”, di essere un ladro, di tiranneggiare e saccheggiare la città di Milano in combutta con l’imperatore. Tali accuse, indussero l’arcivescovo simoniaco ad invocare il giudizio divino. Il prete accusatore, avrebbe dovuto camminare sui carboni ardenti. Qualora Dio avesse riconosciuto che le invettive dl Prete Liprando non erano ingiurie ma la verità, il povero sacerdote non si sarebbe bruciato, e la maledizione si sarebbe abbattuta sull’arcivescovo costringendolo a lasciare Milano con vergogna e ignominia, qualora invece i carboni ardenti avessero arrostito le estremità di Liprando, questo avrebbe dovuto pagare con atroci sofferenze e la morte il suo ardire. Le cronache dicono che Liprando ne uscì sudato ma non bruciato per cui il GIUDIZIO DI DIO si compì santificando l’umile e pio prete dei “poveri cristi” condannando l’arcivescovo alla vergogna e all’esilio . Questo era l’evento che il papa avrebbe voluto celebrare in quel di Milano. Se non chè a seguito di diversi studi si è venuto a scoprire che l’arcivescovo ladro e simoniaco era un vecchio antenato dell’attuale segretario di Stato Vaticano, Cardinale Tarcisio Bertone, il quale avrebbe preso questa celebrazione come un offesa personale rinunciando ad accompagnare il Papa in una visita così importante dal carattere internazionale. Visto che nei recenti scandali scoppiati intorno alla Santa Sede la figura del segretario di stato era sempre al centro delle polemiche, per non dare adito ad ulteriori screzi, si è deciso cambiare la motivazione della visita. Non più celebrazione di un evento Pio e Santo come il giudizio di Dio, ma una generica esaltazione dei valori della famiglia con i soliti fanatici teodem scatenati per la città a rompere i coglioni perfino ai giornalai di Linate costretti a rimuovere dall’edicola le copie di Playboy posizionate tropo vicino a quelle di Famiglia Cristiana. Ancora una volta le ragioni di Stato hanno prevalso sulla secolarità della religione. Ci vorebbe una rivoluzione ma ancora non siamo ecclesiasticamente attrezzati.
La rievocaizone
Parole: Dario Fo
Musica: Enzo Jannacci
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