fonte http://www.net1news.org
'E successo a Novi Ligure, in Piemonte. A morire Pasquale La Rocca, 31 anni, capoturno all'Ilva. Agli operai sarebbe stato ordinato di non fermare la produzione nonostante l'accaduto.
NOVI LIGURE – Lo hanno lasciato a terra privo di vita e hanno proseguito nelle loro mansioni. Come se non fosse successo niente. Come se Pasquale La Rocca, 31 anni, padre di una bimba di 9 mesi, capoturno dell'Ilva, non fosse morto schiacciato sotto il peso di un «muletto» sprovvisto delle porte di protezione. Così è morto ieri sera, verso le 22, il capoturno del reparto spedizioni dello stabilimento Ilva di Novi Ligure. Nonostante la tragedia la fabbrica, un caposaldo della comunità di Novi Ligure, non ha fermato le attività produttive. La vicenda non è passata inosservata dalle forze sociali della cittadina piemontese, provocando così il duro intervento dei sindacati. Immediata la proclamazione dello sciopero del turno di notte. «Uno scandalo, una barbarie – hanno tuonato i sindacalisti –. Già era inammissibile il modo con cui Pasquale ha perso la vita. Ma la cosa più grave è stata che l’azienda non ha bloccato la produzione per continuare a caricare le lamiere sugli autotreni in attesa di partire. E nel frattempo il nostro compagno morto era lì per terra, coperto soltanto da un lenzuolo». «Per fermare questo scempio ci sono voluti i carabinieri e l’intervento delle rappresentanze sindacali. In tanti anni di lavoro una simile situazione non si era mai vista, soprattutto qui all’Ilva». L’azienda è una realtà storica di Novi, prima come Italsider poi come Ilva, di cui è ora proprietario il gruppo Riva. Sulla tragedia la Procura ha aperto un'inchiesta.
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