venerdì 27 luglio 2012

Disoccupazione ecclesiastica

Luciano Granieri



Nel corso dell’ultima campagna elettorale per le amministrative, la domenica precedente il voto, decidemmo  di piazzare il furgoncino adibito alla propaganda presso la chiesa di Madonna della Neve con lo scopo di  effettuare un comizio  con la candidata a sindaco Marina Kovari e   distribuire i volantini con il nostro programma a  tutti i fedeli. Notoriamente la chiesa  di Madonna della Neve è una delle più frequentate, e la messa più partecipata è quella di mezzogiorno. Per quell’ora eravamo li pronti ad illustrare il nostro programma elettorale. Con grande sorpresa ci rendemmo conto che i fedeli erano pochissimi, una cinquantina o poco meno. Qualche  anziano seduto sulle panchine a prendere  un po’ di fresco all’ombra degli alberi vicino  la fontana,  avendo notato la nostra perplessità  ci riferì che le presenze in chiesa erano diminuite drasticamente in pochi anni. Neanche alle feste comandate il santuario era frequentato dai fedeli come una volta. Al di là di questo singolo episodio,   è comunque noto che c’è una crisi del numero dei praticanti cattolici, non solo a Madonna della Neve e non solo a Frosinone. La gente non va più in chiesa, questo è un dato di fatto.  A fronte di questo accadimento si registra un altro fenomeno  non meno importante, ci sono molti sacerdoti che non possono far carriera per la mancanza di fedeli. Crisi della fede e disoccupazione ecclesiastica, queste sono le due grandi  piaghe  che stanno affliggendo la comunità cristiana. Ma per fortuna esiste l’Udc. Il partito di Casini si è fatto carico di questi gravissimi problemi e ha trovato  una soluzione molto valida. Il progetto, per ora in fase sperimentale, è stato messo in atto solo presso la regione Lazio grazie all’assessore all’urbanistica, delfino di Casini, Luciano Ciocchetti. Approfittando della ridefinizione del piano casa, il buon Ciocchetti ha escogitato la geniale soluzione per salvare capra e cavoli. L’esponente Udc ha presentato un sub-emendamento al  suddetto piano casa in base al quale, laddove un imprenditore edile volesse  edificare una chiesa con annessa sacrestia, parrocchia e corredi religiosi vari, potrà avere in premio un'equivalente volumetria destinata a residenza, accoglienza  commerciale,  direzionale, ecc. ,ovviamente in deroga alle norme urbanistiche. E’ una trovata miracolosa. Immaginate quale folla di devoti costruttori, progettisti e architetti, con parenti annessi che - grazie a questo provvedimento, potrà  edificare, oltre che navate, campanili e transetti,  anche palazzi, uffici, centri commerciali, in spregio  ad ogni pianificazione urbanistica -  invaderà le nuove canoniche, offrirà offerte, ex voto. Ed immaginate quanti sacerdoti potranno trovare occupazione ed aspirare ad una brillante carriera ecclesiastica a seguito del previsto incremento di chiese e di fedeli "edili".  Questa è la buona politica. Si finirà di asfaltare e  distruggere con abnormi cubature le poche aeree agricole rimaste disponibili nella regione, si costringerà ancora di più i cittadini a vivere in agglomerati urbani congestionati   all’inverosimile dal cemento, ma vuoi mettere il vantaggio di evitare la cassa integrazione a zero ore per i sacerdoti, e tornare a vedere la chiese piene di fedeli, certo per lo più imprenditori edili, ingegneri e architetti, ma in questi periodi di crisi mistica, TUTTO FA BRODO. 

Nessun commento:

Posta un commento