giovedì 26 luglio 2012

Meglio la disoccupazione o il cancro?

Giovanni Morsillo


Il GIP di Taranto chiude lo stabilimento ILVA (ex-Italsider) perché inquina (e molto). Ha ragione, e hanno ragione pure i dipendenti che non vogliono perdere il lavoro e si agitano. Lo stabilimento fu ceduto a Riva (secolo scorso) perché il privato doveva garantire una gestione efficiente dell'impianto, salvando un pezzo della siderurgia italiana dal decadimento e quindi dalla chiusura (lo stabilimento è il più grande d'Europa nel suo settore e realizza produzioni di alta qualità). Allora dicemmo che in realtà si stava cedendo a prezzi di realizzo una parte importante di ricchezza pubblica ad un noto falco dell'industria privata. Sorvoliamo sui perché tale operazione sia stata benedetta da un sacco di lestofanti e boiardi; solo una notazione: visto l'epilogo, dove sta l'efficienza di cui si cianciava e che tutt'oggi si dà per ovvia e scontata ogni volta che si parla di pubblico e privato in economia? Giusto per dire: i referenda sulla gestione delle acque, li vogliamo iniziare ad applicare o no? E, se non fosse di troppo intralcio alle manovre spregiudicate che i signori del governo bancario portano avanti con tanta solerzia, si potrebbe tirare qualche bilancio delle privatizzazioni ormai trentennali? Vogliamo almeno mettere due cifre in fila per capire se le ricette d'oltreoceano dei tardivamente defunti Tatcher e Reagan hanno mantenuto alemno in parte le loro svavillanti promesse o se invece sarebbe igienico ripensare un modello che continuiamo improvvidamente a chiamare "di sviluppo"?

Se no, ci troveremo ancora a discutere se è meglio la disoccupazione o il cancro per l'inquinamento, e poi a tornarcene mestamente a casa mentre loro, con queste scuse da asilo, delocalizzano e vanno ad inquinare di più a qualche centinaio di chilometri più in là.
Saluti pubblici

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