mercoledì 4 luglio 2012

Invertire la rotta dei sindaci PODESTA'

Vito De Russis



Se per risolvere i problemi dell'ATO4 Latina dobbiamo ricorrere al soggetto terzo (magistratura) significa che le due parti attrici non si capiscono ovvero non vogliono capirsi. Così nasce e vive il gioco delle tre carte; così vivono le tre scimmiette. E, vissero tutti felici e contenti (amareggiando nostra sorella Acqua, umile, preziosa e casta e pura).
Tra appena 31 giorni scatteranno i 10 anni di gestione da parte della Soc. Acqualatina  dell'ATO4 Latina: 2.8.2002 - 2.8.2012.
Altri 10 anni come quelli trascorsi?
Siamo tutti impazziti?
Vogliamo sperare che ci sia la volontà politica e, quindi, la forza di mettere la parola fine ai "difficili" comportamenti di tutti gli attori di questo particolare circum Barnum:
-    utenti-azionisti e le loro rappresentanze elette democraticamente (amministratori locali e dirigenti associazioni);
-    istituzioni (politiche-amministrative comunali, provinciali, regionali e nazionali; uffici giudiziari civili, penali e amministrativi; consulte ed organismi di tutela);
-    gestore e suoi azionisti pubblici e privati (capitale a maggioranza pubblico con manovratore privato investito di immenso potere).
Per poter "vivere tutti felici e contenti" con nostra sorella Acqua, umile, preziosa e casta e pura.
Che fare?
Rompere la continuità. Rompere col passato.
Rompere la continuità dei primi 10 anni. Invertire la rotta spogliando i Sindaci dal loro vestito da Podestà e rivestendoli con i vestiti di Sindaco.
Quale passato?
2.8.2002.    Partenza tipo tavolinetto stradale per il giuoco delle tre carte. Omogeneizzati nella stessa persona il Controllore (presidente della prov. di Latina) ed il controllato gestore (presidente Soc. Acqualatina) - notizia che fa il giro del mondo - che "facilita" il gestore a non applicare alcune clausole contrattuali (es.: i previsti investimenti del 2002, del 2003, ecc.; i previsti costi; la lettura dei contatori) e che "non vede, non sente, non parla" (tre scimmie) sulle numerose clausole vessatoria applicate contro gli utenti-azionisti (vedi: Carta dei servizi),. In questa assurda realtà assume un ruolo determinante l'azionista pubblico (i Sindaci dei Comuni dell'ATO4) con il suo potere del capitale di maggioranza e la sua importantissima investitura democratica (eletto dagli "utenti-azionisti").
Ed, invece ...........
Che fare?
Ripristinare l'istituto della partecipazione democratica dei cittadini a gestire i loro capitali politici, amministrativi ed i beni comuni; specie i vitali beni comuni, come l'acqua,  l'aria, la strada, la dignità delle persone,  le libertà, l'uguaglianza, la fratellanza, i diritti.
Signor Sindaco di .........,
                        iniziando dalla prossima conferenza dei sindaci sui problemi dell'acqua dell'ATO4, butti alle ortiche il suo assurdo ruolo di "Podestà" (che non le compete ed è, anche, disdicevole offensivo e non dignitoso) e svolga, invece, la sua funzione di Sindaco eletto democraticamente dai suoi concittadini insieme al Consiglio Comunale. Convochi, in seduta pubblica, il Consiglio Comunale con all'OdG quello da discutere e deliberare nella citata conferenza dei sindaci fissando la riconvocazione del CC per il giorno successivo alla conferenza al fine di relazionare sui lavori e sui risultati di quella conferenza dei sindaci. Con il verbale del suo Consiglio Comunale in tasca vada alla Conferenza e decida secondo il mandato ricevuto. Il giorno dopo la Conferenza relaziona al suo CC gli esiti.
E' una proposta per eliminare il gioco delle tre carte e dimenticare il ruolo delle tre scimmiette da parte degli eletti dal popolo (utenti-azionisti della Società gestrice dell'Acqua, vitale bene comune).
Visti gli enormi egoistici appetiti in giuoco potrebbe non essere sufficiente.
Se così fosse, vedo gli utenti-azionisti in prima linea intenti ad impedire la restaurazione ed a proseguire il cammino del consolidamento democratico della gestione dell'Acqua, vitale bene comune.
Con viva cordialità.

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