martedì 30 ottobre 2012

Marco Ferrando sul palco del No Monti Day

Cristiano Antonino


Una giornata strana e splendida. Perché era previsto un meteo in linea con le partecipazioni. Ed in fondo è stato proprio cosi, nel senso splendeva un meraviglioso sole, su Roma. Le nuvole venivano ogni tanto, come a ricordarci che le cose belle sono faticose e legate ad un filo. La partecipazione, come dicevo, è stata in linea con il meteo. E invece che i 20-30.000 previsti alla fine pare ce ne siano stati 150.000. Le fonti, Questura e Tg1, normalmente non sono proprio propensissime ad aumentare i numeri delle situazioni della cosiddetta "sinistra estrema". Ma in fondo non è una questione di 10.000 in più o in meno. Il fatto è che queste persone c'erano.

Con grande dispetto nei commenti delle molte sigle assente, che hanno fatto la consueta figura da sfigati. Ognuno d'altronde si connota sia per le scelte che per le non scelte. 
Marco Ferrando sale sul palco e rileva un'ovvietà che però non pare chiara a molti (se non al padronato), e cioé che quelle forze sono chiamate ad una responsabilità unitaria, che sia propedeutica all'innescare una grande ribellione sociale. Una rivolta che ci porti fuori da questo pugno di ferro bancario cosi feroce anche qui a Parma, dove i grillini altro non risultano essere che i sicari di altri interessi. Come testimoniano benissimo Stu Pasubio, il caso Spip e via dicendo. Siamo alle soglie di una nuova Resistenza partigiana, signori miei. Perché di una nuova, ancora sconosciuta, forma di fascismo stiamo parlando. E' la prima forma di fascismo in assenza di riferimenti al Duce, a ben pensarci. Considerazioni che rendono ancora più necessarie le parole di Marco Ferrando, e l'azione del Pcl.

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