venerdì 23 novembre 2012

Primarie Centro Sinistra. LA CONTA

Luciano Granieri


Domenica   andrà  in scena un alto esempio di partecipazione democratica . Come non definire in tal senso l’evento delle primarie del centro sinistra?  Si prevede una notevole affluenza ai gazebo  considerato che già un milione di persone ha  effettuato le procedure di registrazione . A due euro a cranio per iscrizione  il Pd ha tirato su 2 milioncini tondi tondi  e ci sono   ancora  altri due  giorni  per completare le iscrizioni. Non è  male come promozione alla partecipazione democratica  qualche milioncino di euro non fa schifo a nessuno. Quegli altri alle loro primarie, che sembra si svolgeranno il 16 dicembre, dovranno pagarli  gli elettori, organizzare pullman di pensionati,   per vedere un po’ di gente ai gazebo. Per adesso di affollato nelle primarie del Pdl c’è solo il gruppo dei candidati. Ma questa è un’altra storia. Veniamo dunque alla remunerativa esercitazione democratica del centro sinistra. Non vi è alcun dubbio, si deve ottemperare al dovere civico di andare votare,  quindi, coraggio, se non lo abbiamo fatto, andiamo a registrarci  e rechiamoci numerosi alle urne. Già ma per chi votare? La faccenda è seria, si deve scegliere  il futuro Presidente del consiglio, mica caccole! Allora cominciamo a ragionare.

Pierluigi Bersani:
 segretario del Pd, è moderatamente a favore del fiscal compact e dei trattati europei. Se  ce lo chiede l’Europa ce lo chiede l’Europa, mica il principato di Filettino!!!  La campagna elettorale gliel’ha pagata Riva il patron dell’Ilva , quello che sta avvelenando  operai e cittadini a Taranto.
DA NON VOTARE.

Matteo Renzi:
sindaco di Firenze esponente del Pd. Vuole rottamare i vecchi politici, ma gli operaio devono diventare macchine  d’epoca, infatti la riforma delle pensioni della Fornero per il giovane Renzi è  la migliore che ci sia. E’ decisamente a favore del fiscal compact e dei trattati europei, si è fatto fregare da Marchionne, ma mai quanto gli operai della Fiat.  La campagna elettorale gliel’ha pagata Davide Serra, patron del fondo Algebris, un hedge fund con sede alle  Cayman, quello che con altri suoi compari signori della speculazione finanziaria, sta affamando mezza Europa.
ASSOLUTAMENTE DA NON  VOTARE.

Laura Puppato: 
esponente del Pd, l’unica donna della competizione, e questo potrebbe deporre a suo favore. E’  consigliere regionale del Veneto. Non ha votato contro (si è astenuta)  una legge ad hoc, emanata dal governatore Zaia, per salvare il più grosso e inquinante progetto di impianto a  carbone che l’Enel vuole costruire nel parco del delta del Po a Porto Tolle. Progetto precedentemente bocciato dal Consiglio di Stato.
A MALINCUORE, MA DA NON VOTARE, CONNIVENTE CON GLI AMICI DEL CARBONE.

Bruno Tabacci:
assessore al bilancio della giunta di Milano,  democristiano, ex Udc, esponente dell’Api di Rutelli che un tempo se la faceva  con i post fascisti di Fini , entusiasta del governo Monti, fan dei trattati europei, segretamente fa il tifo per una alleanza con l’Udc dopo le elezioni.
DA NON VOTARE TROPPO DEMOCRISTIANO.

Nichi Vendola
governatore della regione Puglia, ex comunista, ex arcobaleno oggi leader di Sinistra Ecologia e Libertà.  Ha puntualmente vinto tutte le primarie in cui ha avuto come avversario uno del Pd. Questa volta l’impresa è difficilissima i Democrat  da battere sono ben tre. E poi stavolta la fortuna di prendersi gli insulti di D’Alema  tocca a Renzi. La regola che vuole vincitore delle primarie il candidato  antipatico a  D’Alema è sempre in vigore, per ben due volte Vendola ne ha beneficiato, stavolta sarà praticamente impossibile. Vendola è contro i trattati europei però ha firmato la carta  d’intenti “Italia bene Comune” in cui il vincitore delle primarie si impegna a rispettarli , è  contro il governo Monti, peccato nella già citata carta d’intenti il vincitore delle primarie s’impegna a non escludere alleanze con forze moderate (Casini) le quali spingono per un Monti bis. Il governatore pugliese  vuole fare come Hollande il quale  ha vinto le elezioni in Francia promettendo pressioni per l’abolizione  del  fiscal compact. Peccato che il neo presidente Francese ,una volta eletto ha rivisto la sua posizione, prima ha accettato una edulcorazione del fiscal compact, poi l’ha sposto in pieno.
 DA NON  VOTARE, NON C’E’ DA FIDARSI.

E allora? E allora è un bel problema. Il dovere civico chiama alla votazione non ci si può sottrarre. Però come scegliere per il bene dell’intera umanità. Qui occorre un analisi politico filosofica  più alta, occorre metodo rigoroso  nell’elaborazione della teoria e della prassi. Che fare?..... LA CONTA!!!! Già la vecchia cara conta che si usava per decidere chi si doveva accecare a nascondino. Chi esce dopo il giro di cantilena fra Bersani, Renzi, Puppato, Tabacci e Vendola avrà la preferenza. Un così alto esercizio democratico presuppone un’altrettanto alta analisi per non  fallare la scelta . 
An ghi ngò, il mio voto a chi lo do………..



Brano: Tonio Romito
di Riccardo Tesi e Banditaliana.

Nessun commento:

Posta un commento