Domenica andrà in scena un alto esempio di partecipazione
democratica . Come non definire in tal senso l’evento delle primarie del centro sinistra? Si prevede una notevole affluenza ai gazebo considerato che già un milione di persone ha effettuato le procedure di registrazione . A
due euro a cranio per iscrizione il Pd
ha tirato su 2 milioncini tondi tondi e ci
sono ancora altri due giorni per completare le iscrizioni. Non è male come promozione alla partecipazione
democratica qualche milioncino di euro
non fa schifo a nessuno. Quegli altri alle loro primarie, che sembra si svolgeranno il 16 dicembre, dovranno pagarli gli elettori, organizzare pullman di pensionati, per vedere un po’ di gente ai
gazebo. Per adesso di affollato nelle primarie del Pdl c’è solo il gruppo dei
candidati. Ma questa è un’altra storia. Veniamo dunque alla remunerativa
esercitazione democratica del centro sinistra. Non vi è alcun dubbio, si deve
ottemperare al dovere civico di andare votare,
quindi, coraggio, se non lo abbiamo fatto, andiamo a registrarci e
rechiamoci numerosi alle urne. Già ma per chi votare? La faccenda è seria, si
deve scegliere il futuro Presidente del
consiglio, mica caccole! Allora cominciamo a ragionare.
Pierluigi Bersani:
segretario del Pd, è moderatamente a favore del fiscal compact e dei trattati
europei. Se ce lo chiede l’Europa ce lo
chiede l’Europa, mica il principato di Filettino!!! La campagna
elettorale gliel’ha pagata Riva il patron dell’Ilva , quello che sta avvelenando
operai e cittadini a Taranto.
DA NON VOTARE.
Matteo Renzi:
sindaco di Firenze esponente del
Pd. Vuole rottamare i vecchi politici, ma gli operaio devono diventare macchine
d’epoca, infatti la riforma delle
pensioni della Fornero per il giovane Renzi è
la migliore che ci sia. E’ decisamente a favore del fiscal compact e dei
trattati europei, si è fatto fregare da Marchionne, ma mai quanto gli operai
della Fiat. La campagna elettorale gliel’ha
pagata Davide Serra, patron del fondo Algebris, un hedge fund con sede alle Cayman, quello che con altri suoi compari
signori della speculazione finanziaria, sta affamando mezza Europa.
ASSOLUTAMENTE DA NON VOTARE.
Laura Puppato:
esponente del Pd, l’unica
donna della competizione, e questo potrebbe deporre a suo favore. E’ consigliere regionale del Veneto. Non ha
votato contro (si è astenuta) una legge
ad hoc, emanata dal governatore Zaia, per salvare il più grosso e inquinante
progetto di impianto a carbone che l’Enel
vuole costruire nel parco del delta del Po a Porto Tolle. Progetto
precedentemente bocciato dal Consiglio di Stato.
A MALINCUORE, MA DA NON VOTARE,
CONNIVENTE CON GLI AMICI DEL CARBONE.
Bruno Tabacci:
assessore al bilancio
della giunta di Milano, democristiano,
ex Udc, esponente dell’Api di Rutelli che un tempo se la faceva con i post fascisti di Fini , entusiasta del
governo Monti, fan dei trattati europei, segretamente fa il tifo per una
alleanza con l’Udc dopo le elezioni.
DA NON VOTARE TROPPO DEMOCRISTIANO.
Nichi Vendola:
governatore della
regione Puglia, ex comunista, ex arcobaleno oggi leader di Sinistra Ecologia e
Libertà. Ha puntualmente vinto tutte le
primarie in cui ha avuto come avversario uno del Pd. Questa volta l’impresa è
difficilissima i Democrat da battere
sono ben tre. E poi stavolta la fortuna di prendersi gli insulti di D’Alema tocca a Renzi. La regola che vuole vincitore
delle primarie il candidato antipatico a
D’Alema è sempre in vigore, per ben due
volte Vendola ne ha beneficiato, stavolta sarà praticamente impossibile. Vendola
è contro i trattati europei però ha firmato la carta d’intenti “Italia bene Comune” in cui il
vincitore delle primarie si impegna a rispettarli , è contro il governo Monti, peccato nella già
citata carta d’intenti il vincitore delle primarie s’impegna a non escludere alleanze
con forze moderate (Casini) le quali spingono per un Monti bis. Il governatore
pugliese vuole fare come Hollande il
quale ha vinto le elezioni in Francia promettendo
pressioni per l’abolizione del fiscal compact. Peccato che il neo presidente
Francese ,una volta eletto ha rivisto la sua posizione, prima ha accettato una
edulcorazione del fiscal compact, poi l’ha sposto in pieno.
DA NON VOTARE, NON C’E’ DA
FIDARSI.
E allora? E allora è un bel problema.
Il dovere civico chiama alla votazione non ci si può sottrarre. Però come
scegliere per il bene dell’intera umanità. Qui occorre un analisi politico
filosofica più alta, occorre metodo
rigoroso nell’elaborazione della teoria
e della prassi. Che fare?..... LA CONTA!!!! Già la vecchia cara conta che si usava per
decidere chi si doveva accecare a nascondino. Chi esce dopo il giro di
cantilena fra Bersani, Renzi, Puppato, Tabacci e Vendola avrà la preferenza. Un
così alto esercizio democratico presuppone un’altrettanto alta analisi per non fallare
la scelta .
An ghi ngò, il mio voto a chi lo do………..
Brano: Tonio Romito
di Riccardo Tesi e Banditaliana.
Nessun commento:
Posta un commento