sabato 30 marzo 2013

Frosinone Multiservizi: umiliazione e disprezzo

Oltre l'occidente


«La giunta comunale ha approvato, nella giornata odierna, una proroga per 15 giorni dei servizi affidati alla società pubblica, per verificare la permanenza dell’interesse della Regione Lazio all’investimento finanziario nell’azienda in house».
Così l’Amministrazione Comunale ha annunciato una proroga tanto attesa quanto inevitabile, dopo la disponibilità ad un immediato incontro data da Zingaretti in persona. 
15 giorni, però, non di più…«La procedura di affidamento dei contratti di servizio, per cinque mesi, alle cooperative sociali di tipo B, al fine di garantire i livelli occupazionali e l’erogazione dei servizi in favore della collettività, è stata ultimata dagli uffici con l’individuazione di imprese di consolidata affidabilità economica e finanziaria». Insomma qualsiasi cosa accadrà la strada è quella delle cooperative.

In questi giorni si sono susseguite giornate convulse giocate sulla disperazione e disorientamento dei lavoratori che vedono chiudersi il futuro, i progetti di una vita, l’esistenza minima, improvvisamente, con un incomprensibile colpo di coda dell’Amministrazione. 
Questa, non contenta di aver immolato 150 famiglie sull’altare del pareggio di bilancio, ha contribuito ad imperversare con ogni mezzo umiliando di fatto i lavoratori per indurli, attraverso dei compiacenti dipendenti della Frosinone Multiservizi, ad una masochistica autodichiarazione di effimera e inesistente disponibilità per contratti «con altri soggetti», tempestandoli di chiamate fin dalla serata di venerdì, per annunciare sì la CIG a zero ore ma soprattutto per convocarli per la firma di un fantomatico documento da sottoscrivere per disponibilità per il futuro in altre aziende… La mattina dopo però “pilato” Lombardi affermava in sede sindacale l’inesistenza di tale documento, negando che i lavoratori sarebbero dovuti andare a firmare alcunché. Nonostante questa dichiarazione nel pomeriggio sempre gli stessi “disponibili” dipendenti della Frosinone Multiservizi continuavano l’opera di “convincimento” dei lavoratori, spalleggiati da consiglieri comunali che propagandavano il bene assoluto delle cooperative.
Un clima di tensione altissimo dove si respira l’aria della conta dei buoni e dei cattivi e dove viene fuori l’immancabile atavica etica della destra nei confronti di chi non si allinea: umiliazione e disprezzo, in virtù anche del ruolo istituzionale usato come forma (inutilmente) ricattatoria davanti alle difficoltà di chi sta perdendo il lavoro.

Ma perché tanta acredine, tanto livore? Per mostrare alla città che le scelte della Amministrazione sono accettabili? O per mettere in minoranza quelli che si stanno opponendo a tale perverso disegno di cancellare posti di lavoro e servizi? A coloro che non vogliono rinunciare ad un salario dignitoso? 
E queste vicende già le abbiamo viste alla Provincia di Frosinone con Iannarilli… -
In ogni modo i sindacati e i lavoratori si attrezzeranno per capire se si possa configurare un reato o più reati davanti ad atteggiamenti simili messi in atto proprio dalle strutture della società Frosinone Multiservizi.

Il passaggio dei lavoratori in cooperativa avverrà come previsto dai cambi appalti nei servizi, previsto all’art. 2112 del c.c., Mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d’azienda. Il personale individuato in quello specifico servizio verrà obbligatoriamente convocato dalla cooperativa che si vedrà affidare i servizi, e solo in quel caso un lavoratori potrà decidere se passare o meno nella società subentrante. 

Cosa dirà quindi il Sindaco di Frosinone in sede di riunione regionale il prossimo 3 aprile, due giorni prima dell’incontro aperto ai soci e alle oo.ss. sempre in Regione?
A che scopo si chiedono i soldi alla Regione Lazio? Per ripianare i debiti in essere? -quelli sono previsti dalla legge-. Per far giocare il Comune alle cooperative allungando il brodo della CIG in deroga, tanto da simulare un salario decente, visto che le cooperative potranno “elargire” solo 500 euro? Oppure, appunto, per un serio e decisivo rilancio di una grande società pubblica per la stabilità del lavoro e per la qualità dei servizi? 
Quale risposte la Regione, socio di maggioranza della Frosinone Multiservizi, potrà dare se la strada all’orizzonte è quella delle cooperative? Quale risposta potrà dare una Regione davanti alle emorragie generate e degenerate dal comportamento della Amministrazione Provinciale, comportamento che ha causato decine e decine di cause contro la Frosinone Multiservizi e che definiscono debiti in crescita. Tutti e tre gli enti soci, che usufruiscono delle attività della Società, dovrebbero andare con una posizione comune, legata ad un piano di rilancio dell’impresa, ad un piano di superamento della situazione attuale. Se si procede in ordine sparso quale potrà essere l’atteggiamento della Regione?

La Regione amica, a guida Polverini, non fu incalzata con tanto ardore e richiesta di soldi come adesso viene inseguita la giunta Zingaretti. 
Con l’esperienza di chi ha corso questi 17 anni dietro alle amministrazioni centrali dello stato, dapprima, e poi dietro gli enti locali, appare chiaro che siamo arrivati a sera. Il buio fra poco avvolgerà le residue speranze di chi manda avanti servizi da decenni per pochi euro, da chi cittadino ha cercato di vivere anche con poco, dignitosamente. Oggi prevalgono umiliazioni e disprezzo per la condizione umana, alla faccia della Pasqua e del messaggio che questa racchiude anche e soprattutto per chi può decidere le sorti del prossimo.
       

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