mercoledì 27 marzo 2013

Muore la Multiservizi, muore la città.

Marisa Cianfrano
Video Luciano Granieri


Vicenda Frosinone Multiservizi s.p.a .  A  tre giorni dallo scadere del contratto di servizio i lavoratori che hanno servito l’ente per 17 anni  (11 come lavoratori socialmente utili 6 anni come dipendenti Frosinone Multiservizi s.p.a.,  società  costituita dopo un lungo percorso di sacrifici, lotte, scontri con le varie giunte centro sinistra ed oggi centro destra), sono diventati gli agnelli sacrificali da sgozzare  sull’altare del rientro del debito che loro, come tutta la cittadinanza non hanno provocato.  Come se i lavoratori buttati in strada risolvessero il problema di cassa dell’ ente .   La giunta di  destra,   arroccata sulla sua intenzione di smantellamento, spacchettamento, macelleria sociale non ho altri termini per definire l’operazione di questa amministrazione,  decreta l’affidamento dell’erogazione dei servizi  a società cooperative , tutto ciò per RISPETTARE IL PAREGGIO DI BILANCIO e provare inutilmente a tamponare un DEBITO CHE LIEVITA DI GIORNO IN GIORNO, A OGGI SIAMO A 45 milioni di euro . I lavoratori della Multiservizi non vogliono pagare per una situazione debitoria che non hanno provocato. Il  25 marzo   sono scesi in piazza con un corteo che ha attraversato parte della città informando e coinvolgendo la cittadinanza anche sui piani del nostro sindaco che oggi  27 marzo ha dichiarato  il predissesto finanziario . Non si vede luce,  quello che oggi i cittadini lavoratori onesti di questa città si troveranno ad affrontare saranno soltanto tasse tagli dei servizi, chiusure dei negozi ,una città invivibile una città corrotta una città dove regna l’ illegalità del  cemento dove ognuno ha fatto i propri comodi esenti da tasse,  una città che vive sul “non ti preoccupare ci penso io”.  I lavoratori Multiservizi lo hanno provato sulla propria pelle assistendo e subendo in silenzio discriminazioni sociali  e angherie grazie a chi è stato messo alla dirigenza della società a riscossione di cambiali politiche pagate dai lavoratori.  Destra,  sinistra,   ognuno ha fatto la sua parte.


 L' amministrazione comunale di Frosinone ha chiesto di accedere al fondo salva comuni allo scopo di ottenere un prestito di 11 milioni di euro. Per far questo il comune ha dovuto dichiarare lo stato di pre - dissesto ed impegnarsi a rientrare in 10 anni dal debito accumulato quantificato in 45 milioni di euro. Lo stato di pre - dissesto consente al sindaco di aumentare i tributi comunali in modo illimitato, di ridurre del 35% l'erogazione dei servizi ai cittadini di licenziare i dipendenti comunali. Tutto ciò sta accadendo a Frosinone. Una città in cui i cittadini si troveranno a pagare i debiti contratti da altri. Debiti accumulati dal comune per il mancato trasferimento dei fondi regionali, per i tagli operati dal governo centrale, per l'austerity imposta dal patto di stabilità, e per la mancata riscossione degli oneri concessori dovuti dalle imprese edili che hanno cementificato la città attraverso il sistema dell'edilizia contrattata al di fuori di ogni piano regolatore. Dunque una città senza servizi, con l'aumento indiscriminato dei tributi e senza addetti alla manutenzione degli arredi urbani, alla guida degli scuola bus, alla cura dei cittadini, è destinata a morire. Così come sono destinati ad un futuro gramo i lavoratori della Multiservizi. La società partecipata dal comune che provvedeva alla manutenzione città a cui l'amministrazione comunale di Frosinone non ha rinnovato il contratto proprio in ottemperanza alla politica dei tagli. E sono proprio i lavoratori della Multiservizi, destinati al licenziamento o, ben che vada, ad essere riassunti a 500 euro al mese della società cooperative che prenderanno gli appalti per l'erogazione dei servizi , a celebrare i funerali della città. 


Luciano Granieri


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