sabato 11 maggio 2013

Peppino Impastato e gli studenti

Luciano Granieri , Osservatorio Peppino Impastato Frosinone


  
Si è appena conclusa la tre giorni che ha visto la nostra associazione “Osservatorio Peppino Impastato” di Frosinone organizzare  una serie di iniziative volte a ricordare, nel 35° anniversario della sua scomparsa,  la figura di Peppino Impastato. In particolare  il suo impegno politico e sociale contro le mafie, l’illegalità e l’ingiustizia sociale,  brodo di coltura  in cui proliferano tali  piaghe.

Il sottoscritto con Mario Catania e Francesco Notarcola, membri dell’osservatorio,  si sono divisi l’onere e l’ onore di organizzare in due istituti superiori di Frosinone: L’Istituto per geometri “Brunelleschi” e l’Ipsia Galileo Galilei, la proiezione  del film “I cento passi”.  La potente pellicola di Marco Tullio Giordana  ripercorre  in modo molto fedele la vita di Peppino.  Oltre che presso questi istituti il film è stato proiettato anche al centro culturale Libreria Caffè Ithaca, con poco successo in verità. 

Era  la prima che volta che  mi confrontavo con gli studenti  in casa loro. L’esperienza è stata molto  stimolante anche se è passata attraverso momenti di tensione e delusione.  In ogni caso il successo della manifestazione, pur con tanti se e tanti ma,  è risultato al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Di questo va dato merito anche ai docenti. In particolare vorrei complimentarmi con la professoressa Marilena Ferrante, docente di diritto presso l’Istituto tecnico per geometri, e con i suoi collaboratori, per il lavoro di ricerca che ha svolto con i ragazzi preparandoli degnamente   sull’argomento della genesi e dello sviluppo delle mafie  sul territorio e sul concetto di legalità. Nel video che segue si può apprezzare il lavoro svolto dai ragazzi.  

Dal momento che noi dell’Osservatorio in quanto a difficoltà non ci facciamo mancare nulla, le scuole scelte ad una prima analisi erano le meno indicate per proporre il  percorso  di contrasto   alla mafia e all’ingiustizia sociale di un giovane il quale, per ideologia e modo di concepire la vita,  era lontano anni luce dagli studenti che  avevamo di fronte.  Ma proprio per questo considero il risultato ottenuto confortante. 

Non è vero che questi giovani sono dei contenitori di superficialità e insensibilità alimentata da suggestioni televisive. Sicuramente sentono e subiscono la mancanza di elementi di contrapposizione e di destrutturazione del pensiero unico dominante che promuove la misurazione del successo in base alla disponibilità economica. Pensiero unico, è bene ricordarlo, su cui si basa proprio la cultura  mafiosa e  dell’illegalità diffusa.   

Traspare però  il fatto  che il pensiero unico comincia a vacillare  nell’immaginario collettivo di questi  giovani.   Certe  convinzioni, forse anche per l’instabilità sociale amplificata dalla crisi economica, cominciano ad essere meno granitiche, inizia ad insinuarsi  qualche sacca di nichilismo e disillusione.  Atteggiamenti  sicuramente pericolosi, ma rivelatori di piccoli spazi di agibilità per l’introduzione  di concetti diversi, alternativi a quelli dominanti. Permangono luoghi comuni fortemente radicati. 

Ad esempio un ragazzo, pur apprezzando il film, ha osservato che la presenza della politica era comunque debordante, Peppino Impastato come è noto era  comunista, nonché militante e candidato alle elezioni comunali per il Partito d’unità Proletaria . La  mia risposta è stata che la vita è politica.  Stimolare la riflessione  sul fatto  che un comportamento semplice  come percorrere il parcheggio della loro scuola secondo il senso di marcia previsto,  come realmente mi è capitato di fare , mettendomi contro tutti gli altri genitori che, non rispettando la regola  uscivano in modo caotico, era un atto politico forte, ha lasciato i ragazzi e anche qualche insegnante perplessi. Probabilmente ciò avrà indotto delle riflessioni. 

Un ragazzo dell'istituto Brunelleschi, ci ha chiesto con ammirazione se non avessimo paura di ritorsioni in questo nostro impegno divulgativo contro l’illegalità e la criminalità organizzata. Ho risposto che comincerò ad avere paura quando la nostra attività riuscirà a coinvolgere ed aggregare importanti pezzi della società civile. Fino ad oggi, cani sciolti come noi non danno fastidio a nessuno e dunque possiamo stare tranquilli. 

Anzi l’auspicio è che un giorno credo purtroppo molto lontano,  potremo iniziare  ad  avere paura delle reazioni dei mafiosi, perché vorrà dire che il nostro lavoro avrà  cominciato ad ottenere qualche risultato.  

Sulla proiezione alla libreria caffè Ithaca, meglio stendere un velo pietoso. E’ stato piacevole incontrare  Alida e Sabrina, gustare la loro cucina, scambiare con loro qualche chiacchiera , ma alla proiezione del film, non c’erano neanche i soliti quattro gatti che come consuetudine  presenziano a questi eventi. Non c’è dunque da stupirsi se il sonno che stordisce la società civile di questa città sta trasformando  i cittadini in una congrega di accondiscendenti sfruttati senza la forza di reagire.

Nei video proponiamo : una clip musicale in cui sono ripresi i momenti salienti degli incontri, un filmato con gli interventi della professoressa Ferrante,  di Mario Catania e soprattutto con il lavoro dei ragazzi dell’istituto Brunelleschi. E infine una scena tratta dal film.








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