domenica 9 giugno 2013

Studio ERAS, inceneritori e discariche compromettono la salute e l’amministrazione di Colleferro sminuisce.

COORDINAMENTO VALLE DEL SACCO


Un’ulteriore conferma pubblica arriva sullo stato della qualità dell’aria e soprattutto sulle condizioni di salute dei cittadini che risiedono in prossimità di siti di smaltimento ed incenerimento rifiuti. Le conclusioni sono, come prevedibile, sempre meno confortanti. Che non si dica più che non si sapesse.

Durante la seduta del Consiglio Comunale di Colleferro del 6 giugno è stato presentato, su richiesta delle opposizioni e con un ritardo ingiustificato da parte dell’Amministrazione rispetto alla pubblicazione, il Rapporto ERAS. Lo studio di epidemiologia su rifiuti, ambiente e salute, redatto dal Dipartimento Epidemiologico della Regione Lazio, in collaborazione con Arpa Lazio e Usl RmG, ha evidenziato, in sintesi,  anche per il territorio e la popolazione di Colleferro  una stretta correlazione tra esposizione agli inquinanti prodotti da discarica ed inceneritori e l’aumento di ospedalizzazioni e ricoveri per patologie respiratorie.

C’è da sottolineare che l’orario della convocazione della seduta non ha favorito la partecipazione dei cittadini che avrebbero meritato più rispetto su un tema di delicata importanza come lo stato di salute territoriale e la compromissione dovuta alla presenza di impianti inquinanti.
Lo studio unico nel suo genere in Italia per metodo, coorte di popolazione e dati informativi utilizzati, assumendo come arco temporale di indagine sia il periodo pre che post entrata in funzione dei termovalorizzatori, sancisce definitivamente l’aggravio delle emissioni da incenerimento, prendendo come tracciante ufficialmente riconosciuto le polveri PM10, sulla salute dei residenti, monitorati per localizzazione e status sociale.

L’avv. Carruba di Arpa Lazio ha sottolineato durante la seduta la necessità di procedere con ulteriore indagine, utilizzando le matrici metodologiche di Eras, anche sul suolo e sulle acque, vista la peculiare sensibilità orografica del territorio.

Il richiamo ad allungare il periodo di osservazione, anche con nuove indagini relative alla presenza nel sangue di esaminati a Colleferro di sostanze come i PCB e le diossine, ripartendo dai dati cristallizzatisi al 2008 in cui se ne evidenziava la presenza di percentuali significative, è stato sostenuto con forza nei confronti delle Istituzioni locali e regionali da parte del Dott. Blasetti, dirigente della USL RMG.

Paradossalmente, il Sindaco Cacciotti, massima autorità sanitaria cittadina e la sua Giunta, nella persona dell’Assessore all’Ambiente Trani, hanno tentato ripetutamente durante il dibattito di sminuire la valenza epidemiologica e l’innovazione di metodo che i relatori scientifici evidenziavano. Un atteggiamento, volto anche allo scontro istituzionale, censurato dai cittadini, dalle opposizioni e dal Coordinamento Valle del Sacco. Un dato di rilievo è arrivato dalle dichiarazioni del Dott. Forastiere del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione Regione Lazio, che non ha omesso come il Rapporto evidenzi l’incidenza e la ricaduta sulla salute dei cittadini sia frutto anche del mal funzionamento, mala gestione e mancati controlli sugli impianti di incenerimento, auspicando di rivedere tutta la politica regionale dello smaltimento rifiuti adottata sino ad oggi.

Il Coordinamento Valle del Sacco, con le sue componenti ed i suoi contatti sul territorio, si farà garante e promotore della massima divulgazione del Rapporto Eras anche in altri comuni della valle, sia nelle sedi istituzionali che tra le associazioni dei cittadini, per divulgare il grande valore tecnico-scientifico di questo studio.

Tutti da sempre sapevano, ma in molti ancora negano l’evidenza.

Valle del Sacco, 09 giugno 2013

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