venerdì 19 luglio 2013

Multiservizi. I lavoratori scendono dal tetto del Comune

Luciano Granieri

Dopo quasi una settimana di lotta abbarbicati sul tetto del Comune i lavoratori delle Multiservizi, nella tarda serata di ieri hanno deciso di scendere. A seguito di una trattativa che ha visto la partecipazione del senatore Pd, Francesco Scalia dell’europarlamentare Francesco De Angelis, Pd,  dell’onorevole Pilozzi, della sua portavoce Marina Kovari di Sel e  perfino del Vescovo,  i dipendenti  hanno ottenuto l'apertura di un tavolo di mediazione con  il sindaco Ottaviani per lunedì* lunedì prossimo,   alla presenza del prefetto, dei politici locali, della Regione.  

Come è noto la questione riguarda la decisione del sindaco di Frosinone di non rinnovare i contratto di concessione alla Multiservizi per l’erogazione di alcuni servizi alla cittadinanza, come la manutenzione delle strade, della Villa Comunale,  la conduzione dei pulmini scolastici, servizi ai disabili. Tali attività  sono state concesse  a cooperative esterne, le quali hanno accettato di avvalersi  della collaborazione solo di alcune addetti della Multiservizi, nel frattempo messa in liquidazione, con un contratto di 5 mesi e stipendi irrisori . Per gli altri, il licenziamento.  

Fra l’altro a causa delle scarse risorse presenti nelle casse comunali ai lavoratori licenziati non era  assicurata, né la liquidazione e neanche tredicesima, quattordicesima e  ferie non godute.  A tali condizioni la protesta dei dipendenti  con la loro salita sul tetto del comune è stata quasi automatica. Il sindaco per tutta risposta, oltre a non cedere di un millimetro sui suoi insani propositi, ha anche ricattato i lavoratori, minacciando  il blocco dei fondi resisi disponibili nel frattempo, per corrispondere   tredicesime, quattordicesime e ferie non godute se la protesta non fosse terminata.  

Dopo un primo tentativo di mediazione  fallito organizzato dal  Prefetto e perfino del  Vescovo, sembra che nel  tavolo di trattativa che si aprirà lunedì prossimo in prefettura il sindaco sia disposto ad intercedere presso le cooperative, affinchè queste assumano i lavoratori della  Multiservizi con un trattamento economico minimamente decente, non le 500 euro mensili proposte fino ad ora. 

Un fatto sembra certo, della riattivazione della vecchia società Multiserivzi,  o di un altro ente omologo, così come sarebbe possibile grazie anche all’impegno del governatore regionale Zingaretti,  della  riassunzione diretta di tutti i dipendenti,  il sindaco Ottaviani non vuole neanche sentir parlare. A suo dire l’assunzione diretta di questi addetti sarebbe troppo onerosa. Ma considerati i  diversi pareri espressi in merito dalla Corte dei Conti  risulta il contrario.  Anzi la liquidazione della Multiserivzi, con il licenziamento dei dipendenti e  i nuovi contratti che si stipuleranno con le società cooperative, comporta un esborso di denaro notevolmente superiore all’internalizzazione dei  lavoratori. 

Oltre a pagare le cooperative, è necessario corrispondere ai dipendenti licenziati, tredicesime, quattordicesime, stipendi arretrati, ferie non godute e liquidazioni. Inoltre come ha evidenziato la stessa situazione verificatasi per i lavoratori Multiservizi in quota alla Provincia di Frosinone, licenziati dall’ex governatore Iannarilli,  il Comune dovrebbe sostenere le spese legali necessarie a gestire i numerosi contenziosi che sicuramente molti lavoratori solleveranno.  

Una montagna di denari pubblici che, con l’assunzione diretta, si sarebbero tranquillamente risparmiati.  Lunedì sapremo. Intanto i sette temerari guidati dal loro portavoce Paolo Iafrate, sfiniti, sono scesi dal tetto, dimostrando per l’ennesima  volta la volontà di non inasprire la protesta pur di trovare una soluzione dignitosa.  Indubbiamente la riapertura di una trattativa che prima dell’inizio dell’occupazione del tetto del comune, sembrava chiusa, blindata, è un punto a favore dei lavoratori e sta a indicare che la lotta paga. Anche se parzialmente i lavoratori hanno vinto. 

A perdere, come al solito,  è stata tutta la cittadinanza che comunque  in ogni caso dovrà subire l’onere di un costo maggiore dei servizi a fronte di una diminuzione della loro qualità. E’ sempre accaduto quando i privati hanno cominciato a fare affari con i servizi al cittadini Acea  docet. E dispiace constatarlo, la sconfitta era inevitabile.  Perché tutta la vicenda dell’occupazione del tetto del comune è avvenuta nell’indifferenza più totale dei cittadini di Frosinone. 

Una città ormai morta, priva di slancio morale , del minimo spirito di condivisione  e solidarietà sociale. In un contesto simile quanto ottenuto dai lavoratori della Multiservizi risulta  una vittoria molto importante, complimenti a loro per la loro tenacia . Del resto questo passa il  convento. E’ inutile continuare ad invocare la partecipazione  della  popolazione alle decisioni degli amministratori comunali se gran parte di essa crede di risollevare le proprie disastrate  condizioni andando ad elemosinare i propri  diritti ai notabili di turno, anziché pretendere ciò che è dovuto per diritto di cittadinanza.   


Nel video. Un parte del dialogo fra il portavoce dei lavoratori, Paolo Iafrate, il presidetne dell'associazione Peppino Impastato, Francesco Notarcola e il  senatore Pd Francesco Scalia. A seguire gli interventi di Iafrate e Scalia


* errata corrige. Il tavolo di mediazione i terrà martedì e non lunedì

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