giovedì 18 luglio 2013

Mutende rosse VS Occupy the Roof

Luciano Granieri




































La protesta dei lavoratori della Multiservizi accampati sul tetto del comune di Frosinone continua. Sono passati cinque giorni da quando i 7 dipendenti sono saliti sul tetto. Ma  purtroppo è ancora lontana la risoluzione della vertenza arenatasi su un binario morto senza  alcuna speranza di resuscitare. 

Il sindaco si comporta come una manovratore disturbato dalla insolente plebaglia che, oltre ad accettare di far posto ad altri,cooperative o privati che siano, secondo la collaudata pratica di un orrendo spoil system, deve tacere e defilarsi in buon ordine.  Non disturbare appunto. Il ricatto messo in atto di Ottaviani nei confronti dei lavoratori che ancora stazionano sul tetto del comune è sporco e insolente. Blocco di tredicesime, quattordicesime e tfr fino a quando i disturbatori continueranno a contaminare lo skyline della città alta.  

Cioè ti sequestro un diritto, te lo trasformo in privilegio,  e ti ricatto negandoti quel  privilegio, che era un diritto,  se continui a rompere i coglioni. Non c’è nessuna ragione per non dare quei soldi ai lavoratori, non esiste motivazione  alcuna,  neanche la protesta estrema della permanenza su un tetto,  per negare ai sette occupanti un qualcosa  che rappresenta un loro diritto, tutto ciò è semplicemente vile ricatto e  appropriazione indebita. 

In serata  l’ex onorevole assenteista Vittorio Sgarbi, verrà omaggiato nella Piazza Salotto, quella delle "mutande rosse". Al  sindaco non va giù che all’orchestra e  alla banda invitate in  piazza della mutande rosse per omaggiare l’illustre ospite, dalla piazza  della protesta  di “Occupy the roof”, faranno da contro canto ciaramelle, organetti e cutufù della festa proletaria organizzata dagli altri dipendenti della Mutliservizi, quelli rimasti a terra. 

Ecco perché i peones dovranno sgombrare, ma questa volta non sarà facile averla vinta per Ottaviani.  Il gesto di protesta estrema ha avuto il merito di attirare l’attenzione dei media dei politici locali, ma purtroppo non ha smosso minimamente la solidarietà dei cittadini di Frosinone. I quali, alla solita svogliatezza e insensibilità verso ogni problematica che non interessi la propria personale bottega, aggiungono una opinione dei lavoratori in lotta del tutto fuori luogo. 

Girando per la città, parlando con alcuni cittadini della faccenda, si capisce che il dipendente Multiservizi viene percepito come il raccomandato nulla facente che per anni ha rubato lo stipendio.  Per cui è giusto che ad occuparsi dei servizi nella città di Frosinone siano i  privati, perché si sa il privato è efficiente. Le malefatte di Acea non ci risultano? Purtroppo colpa di questa immagine distorta è proprio della politica. Probabilmente nella società Multiservizi  non  saranno mancati i raccomandati, ma questi vanno cercati nelle fila del personale dirigente per lo più di nomina   politica,  non certo fra i lavoratori che stavano in strada a curare  vie e giardini. 

I politici sono stai sempre vicine ai lavoratori della Multiservizi, a chiacchiere. Dalle lasagne di Schietroma, all’epoca dell’occupazione della sala consiliare, alle consulenze di Scalia,  dagli impegni di Parlanti, fino all’endorsement del commissario provinciale Patrizi, è stato tutto un accorrere in aiuto di questi lavoratori, privati del loro sacrosanto diritto di lavorare. Gli ultimi suffragi sono arrivati dai neo eletti Buschini alla regione e Spilabotte al Senato.

 Quando c’è da fare propaganda,  a una riunione,  a un incontro, a  una foto con i lavoratori della Multiservizi non  si rinuncia mai . Sospetto che anche la lotta intestina al Pdl ciociaro fra le banda di Pallone/Patrizi e  quella di Ottaviani, si stia consumando  ancora una volta sulla pelle dei lavoratori Multiservizi.  

Da ultimo anche i sindacati hanno tenuto un atteggiamento che ha contribuito ad alimentare l’immagine della difesa di un lavoratore privilegiato. Soprattutto quelli della triplice, sempre pronti a smorzare gli effetti della protesta a convincere che è meglio una resa onorevole che una tremenda sconfitta. 

E’ una  mia idea personale, ma fino a che i lavoratori della Multiservizi  non si svincoleranno dall’abbraccio mortale e strumentale di questi ipocriti buoni samaritani, difficilmente potrà  cambiare qualcosa. Forse cercare con maggiore risolutezza, la solidarietà dei cittadini, spiegando la situazione, facendo intendere, che il danno della chiusura della Multiservizi coinvolgerà l’intera comunità frusinate, potrebbe sortire qualche risultato. Mi rendo conto che in una città politicamente e socialmente dormiente, inebetita da decenni di potere democristiano, con il voto di scambio come massima espressione democratica, l’operazione sia difficile ma tentar non nuoce. 

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