sabato 7 settembre 2013

Brasile, sciopero del 30 agosto

Dalla Redazione di Opiniao Socialista
(settimanale del Pstu, sezione brasiliana della Lit-Quarta Internazionale)



La giornata nazionale di sciopero avrebbero potuto avere effetti ancora maggiori se non ci fosse stato il boicottaggio della Cut [il sindacato legato al Pt di Lula e al governo, ndt].
La giornata nazionale di lotta e paralisi indetta dai sindacati per il 30 agosto ha scosso il Paese. Paralisi, totali o parziali, blocchi di strade e viali, manifestazioni pubbliche hanno caratterizzato la giornata, mostrando che, quasi tre mesi dopo l'esplosione delle proteste di giugno che sorpresero il Brasile, persiste la disponibilità delle masse popolari alla lotta, soprattutto tra i lavoratori. La giornata di sciopero si pone dunque in continuità con quella dell'11 luglio, che mostrò l'ingresso in scena della classe operaia nelle manifestazioni, con le sue organizzazioni e i suoi metodi di lotta, facendo registrare una ascesa delle lotte.
Il 30 agosto è stato caratterizzato da mobilitazioni di settori di peso come i metalmeccanici, i minatori, i lavoratori dell'edilizia civile, del petrolio, gli impiegati pubblici e i giovani. L'adesione dei lavoratori del trasporto pubblico è riuscita a fermare, per almeno qualche ora, sette capitali [il Brasile è una federazione di Stati, ndt]: Fortaleza, Salvador, Natal, Belo Horizonte, Porto Alegre, Sao Luis e Palmas. A São José dos Campos, importante polo industriale all'interno dello Stato di San Paolo, si sono fermati almeno 27000 operai di 25 fabbriche, tra cui i lavoratori della General Motors. Hanno incrociato le braccia anche i lavoratori metalmeccanici della zona di Minas, e i minatori del complesso Csn (Compagnia Siderurgica Nazionale).
I lavoratori del petrolio hanno fermato le raffinerie, come la Cubatão (San Paolo) e la Comperj (Complesso Petrolchimico di Rio de Janeiro).  A Santos, i manifestanti hanno bloccato l'ingresso della città, e l'autostrada Anchieta. I lavoratori dell'edilizia civile hanno svolto un ruolo importante, come a Belem e Fortaleza. Il 30 ha fatto inoltre registrare importanti mobilitazioni fra i dipendenti pubblici, tanto federali quanto statali e locali, provenienti da diverse zone, soprattutto lavoratori dell'istruzione.
La giornata di mobilitazioni non ha unificato soltanto le diverse categorie, la maggior parte delle quali sta cominciando o ha già cominciato una battaglia per il salario, ma anche diversi processi di lotta in atto in varie parti del Paese. Nel Rio Grande del Nord, ad esempio, i lavoratori della sanità, dell'istruzione e della pubblica sicurezza hanno fatto uno sciopero massiccio confluito nel movimento " Via Rosalba!", finalizzato alla cacciata della governatrice, che sta facendo sprofondare lo Stato nel caos più totale.
Qualcosa di simile si è verificato anche a Río de Janeiro, dove una massiccia mobilitazione del settore dell'educazione si è unita alla serie di manifestazioni contro il governatore Sergio Cabral (Pmdb) e la violenza della polizia, espresse principalmente nello slogan che si è diffuso per il  Paese: "Dov'è Amarildo?" [Abitante di una favela arrestato e fatto sparire dalla polizia, nda].

Giugno è ancora vivo
Proprio come è avvenuto l'11 luglio, è quasi impossibile che qualcuno in questo Paese non abbia percepito, o almeno letto sulla stampa, le conseguenze di questa giornata di mobilitazioni. Esse mostrano che l'impegno alla lotta continua più forte che mai, a quasi tre mesi dall'ondata di manifestazioni che aveva interessato il Paese. E rivela inoltre come i problemi per cui si scese allora in piazza persistano .
"I lavoratori sono scesi in piazza, in questa giornata, per esigere il cambio di questo modello economico, la fine dei tagli allo Stato sociale, l'accantonamento del progetto legislativo 4330 [precarizzazione del lavoro, ndt], la fine delle concessioni petrolifere, in breve, un cambiamento completo della politica attraverso cui il governo soddisfa tutte le richieste delle banche e del padronato peggiorando le condizioni di vita del proletariato brasiliano", dice José Maria de Almeida (Zé Maria), dirigente della Csp-Conlutas [il principale sindacato di base del Brasile e dell'America Latina, in cui hanno un ruolo di primo piano i nostri compagni del Pstu, ndt] e nota figura pubblica del Pstu [la sezione brasiliana della Lit-Quarta Internazionale, di cui il Pdac è sezione italiana].

Il boicottaggio della Cut
Purtroppo, la direzione della Cut, che aveva già impresso una frenata alle manifestazioni, in seguito a una manovra del governo federale che aveva promesso l'apertura di una trattativa intorno ad alcune rivendicazioni, per deviare e fare estinguere le proteste, non ha mobilitato la sua base e in alcuni luoghi ha boicottato gli scioperi e le manifestazioni. Nella regione dell'Abc, il sindacato non si è mobilitato a supporto dello sciopero dei lavoratori del settore metallurgico. Anche a San Paolo, dove dirige la categoria dei bancari, non ha indetto alcuna assemblea per promuovere un blocco nel settore. A Rio de Janeiro, la Cut ha boicottato la manifestazione unitaria, che ha coinvolto 3000 persone.
Purtroppo, questa posizione della Cut, volta ad evitare ulteriori problemi al governo federale, ha impedito che il 30 agosto potesse avere effetti ancora maggiori.

Il ruolo della Csp-Conlutas
D'altra parte, è impossibile analizzare questa giornata di mobilitazioni senza parlare del ruolo svolto dalla CSP-Conlutas. Anche se minoritaria, è stata di fondamentale importanza in questa giornata di lotta, avendo bloccato non solo i settori che dirige, come gli operai dell'edilizia civile di Fortaleza e Belem, o i lavoratori del settore metallurgico di São José e di Minas, ma dando sostegno alla mobilitazione dei lavoratori, come nel caso ad esempio di Recife, dove ha contribuito a paralizzare i trasporti stradali.
E ' importante adesso puntare alla continuità della lotta, mettendo alla prova le dirigenze sindacali affinché mobilitino le loro basi, senza accettare accordi al ribasso, così come quello che il governo vuole imporre in ambito pensionistico. E' inoltre essenziale, in questo processo, rafforzare le reali alternative di lotta, come la CSP-Conlutas e Anel (Assemblea Nazionale degli Studenti Liberi, uno dei principali sindacati studenteschi del Brasile, federato alla Csp Conlutas, ndt), la cui importanza è risaltata in questo 30 agosto.

(traduzione dallo spagnolo di Mauro Buccheri)

Nessun commento:

Posta un commento