lunedì 21 ottobre 2013

Volevamo stupirvi con effetti speciali

Luciano Granieri

Effetto speciale patriottico






























  Non c’è che dire la giunta Ottaviani  è maestra negli  effetti speciali.  La toccante  suggestione patriottica di Piazza Vittorio Veneto  ha un suo perché.  "Restituiamo la piazza ai cittadini", disse il sindaco appena insediato. E così fu. Il piazzale antistante l’ex palazzo della banca d’Italia è stato pavimentato sostituendo l’asfalto  martoriato dalle righe del parcheggio con un candido piastrellamento  in tono con il colonnato del palazzo della prefettura. Non c’è un po' di verde,  nei gironi d’estate il sole picchia sodo sui passanti, ma vuoi mettere l’effetto dei tre zampilli  d’acqua posti al centro della spianata che di notte s’illuminano di un patriottico bianco-rosso e verde?  Un effetto speciale spettacolare. Soprattutto quando il palazzo della prefettura viene addobbato da un sobrio drappo rosso in occasione di eventi particolari. Il sorprendente effetto  urbanistico-idrico-cromatico costa   280mila euro, più 15mila   per pagare   gruppi di sbandieratori  invitati a celebrare i fasti della nuova  impresa urbanistica. Peccato che nello stesso giorno dell’inaugurazione, oltre agli sbandieratori, si sono presentati  a rovinare  le gesta del sindaco,  i lavoratori della Multiservzi di Frosinone, che proprio dal primo cittadini hanno ricevuto il ben servito, perché dalle  casse comunali,  a prosciugate dalla giunta precedente, a detta dell'assessore al bilancio,  non ci sono  i soldi per i loro stipendi

Effetto speciale mal riuscito
Ma un altro effetto speciale è pronto a dare lustro  alla giunta Ottaviani.  Accade che poco sotto la piazza salotto oggetto della meraviglia patriottica, si sgretoli  la collina che trattiene i binari dello sfigato ascensore inclinato e  il viadotto Biondi,  che  per una parte si sbriciola appresso alla frana.  Enorme impressione desta il crollo, anche perché è parte di una serie di smottamenti che sotto il flagello delle piogge coinvolge tutto il fronte del colle su cui sorge  Frosinone alta. Il popolo vuole una pronta reazione del sindaco il quale si produce in un altro effetto speciale. Lo spritz beton.  Tre tonnellate di cemento incappucciano la sommità della frana perché, si sostiene,  questa costosa asfaltatura  dovrebbe impermealizzare  il terreno e renderlo immune dagli effetti devastanti dell’acqua. Qualcuno fa notare che per ottenere lo stesso risultato magari sarebbe potuto bastare un telo, molto meno costoso e anche molto meno pesante. Ma una semplice siffatta copertura non avrebbe avuto lo stesso effetto mediatico di una imponente colata cementizia, avrebbe dato l’impressione di una giunta comunale dalla manuccia corta anche quando si tratta di salvaguardare la sicurezza dei cittadini.  Improponibile. Vai con lo sprtz beton, vai con un altro effetto speciale.  Si da il caso, però,  che se all’apice di un montarozzo che tende a franare si piazzano tre tonnellate di roba, anziché  rinforzare la base del cocuzzolo predisposto  a scivolare via, il montarozzo in questione continua a disfarsi ed è fortemente probabile che  spacchi anche l’imponente preservativo posto alla sua sommità. E’ ciò che è accaduto. La frana è scesa ancora e lo spritz beton, costato un bel po’ di soldi, si è crepato.  Peccato un effetto speciale uscito un po’ male. Del resto mica tutte le ciambelle escono col buco.



























Effetto collaterale






















E veniamo all’ultimo effetto  che tanto speciale non è, anzi diremmo che è un tantinello vergognoso.  Potremmo intitolarlo “La candela si consuma e il morto non cammina". A fronte dei soldi spesi per  giochi acquatico-luminescenti in biancorossoverde,   a fronte di euro buttati per  inutili spritz beton  buoni solo ad accelerare la frana anziché contenerla, il comune di Frosinone non è in grado di cambiare una lampadina. Quando un semplice lampione tira le cuoia,   l’assessore al bilancio scopre di non avere in cassa nemmeno i soldi per comprare le lampade  di ricambio.  Per cui piano piano, a cominciare da Corso della Repubblica, proprio quella strada che principia dal sontuoso Piazzale Vittorio Veneto,  le strade di Frosinone cominciano ad intristirsi avvolte nel buio causato dai lampioni che si fulminano e che saranno destinati  a restare spenti fino  a quando la salvifica mano di un privato si accollerà l’onore di ricomprare le lampadine.  Ormai, infatti, la giunta Ottaviani non governa più la città. E’ diventato un ufficio  vendite e di consulenza commerciale per quei  privati interessati   a spartirsi, a prezzi stracciati, le spoglie  di Frosinone ,  compresi i cessi dell’aula consiliare. Come al solito la colpa è della giunta precedente che ha lasciato buffi perfino nei confronti degli elettricisti che fornivano le lampade per i lampioni. Certo è però che se si risparmiava su qualche effetto speciale e si prestava più attenzione agli effetti normali, forse oggi non potremmo godere della suggestione luminescente in tricolore, ma almeno le strade sarebbero illuminate.

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