venerdì 24 gennaio 2014

Ministro Lorenzin salvi l'Ospedale di Frosinone!!!!

Luciano Granieri 




Per l’arrivo del ministro Beatrice  Lorenzin l’ospedale di Frosinone si è dato una ripulita e ha assunto la parvenza di un ospedale quasi normale. Fuori la protesta di cittadini e associazioni, dentro i ragazzi della scuola infermieri con la divisa  d’ordinanza tutti in fila ad omaggiare la salvifica Beatrice. Una visita del ministro è sempre un evento mediatico notevole, dunque ha attirato i media, anche nazionali, amministratori e politici presenti a vario titolo. Raggiante il sindaco Ottaviani ha accompagnato l’onorevole   ministro della stessa sua schiera politica (Nuovo centro destra) nei reparti e al tanto bistrattato pronto soccorso, per poi presiedere ad un incontro con personale medico, paramedico e alcune rappresentanze sindacali. Sul piazzale dell’ospedale  il popolo dei cittadini e delle associazioni rimaneva  in trepidante attesa di un cenno  di una parola, di una minima promessa.  L’attesa non è andata delusa. Dopo la visita all’ospedale il ministro Lorenzin ha partecipato ad un incontro pubblico in cui hanno preso la parola, oltre al sindaco, onnipresente, il  direttore generale facente funzioni -   in attesa  dell’insediamento della titolare indicata dalla Regione D.ssa Matrobuono, che pare abbia avuto qualche problemino in merito ai requisiti necessari per svolgere l’incarico  - Mauro Vicano.  Oltre al sindaco e al manager sono intervenuti, Francesco Notarcola, presidente della consulta delle associazioni, finalmente una voce ferma e decisa fuori dal coro di melassa che stava invadendo la sala,  la Professoressa Maddalena Murchio  dell’AIL di Frosinone, politicamente affine al ministro,  il presidente dell’ordine dei medici di Frosinone Dott. Fabrizio Cristofari. Last but not least…. Lei la Meg Ryan  de noantri  il ministro della salute Beatrice Lorenzin.  Ad onor del vero c’è da dire che questi alfaniani ministeriali una volta liberatisi dell’idolatria berlusconiana, si lasciano anche ascoltare. Insomma qualche cazzata in meno la dicono.  Il tema forte della serata riguardava l’ultimo furto che sta per essere messo in atto ai danni della sanità ciociara, ossia il trasferimento del centro trasfusionale da Frosinone a Tor Vergata. Una trappola ordita da Zingaretti, dunque di provenienza centro-sinistra.  Il che ha aperto un gioco al massacro, condotto sottotraccia in modo intelligente, bisogna ammettere contro l’attuale commissario della sanità laziale, nonché governatore della regione Zingaretti.  Della serie non è sempre colpa della Polverini.  Il tutto giocato sulla tesi che il fratello di Montalbano  favorirebbe i malati di Roma succhiando il sangue a quelli di Frosinone.  Era presente in sala il gotha del centro sinistra ciociaro, dai Senatori Francesco  Scalia e Maria Spilabotte, al consigliere regionale Mauro Buschini.  Proprio il silenzio di quest’ultimo è stato quanto mai assordante.  Mauro Buschini  in qualità di consigliere della Regione, che è l’ente competente in materia di sanità,  sarebbe dovuto intervenire, era il più titolato a fornire spiegazioni, o addirittura a prendere l’impegno, nei confronti della cittadinanza,  ad invitare anche il commissario alla sanità laziale Zingaretti.  Nulla di tutto ciò è accaduto. Le argomentazioni del ministro Beatrice Lorenzin, sono state precise, circostanziate, appropriate, condivisibili, peccato che tutto il ragionamento si sia snodato a livello nazionale, l’area evidentemente che è di competenza del ministero della salute. L’unica concessione è stato l’impegno a chiedere spiegazioni al commissario, sulla decisione di trasferire il centro trasfusionale da Frosinone a Roma, sponda Tor Vergata.  Nulla è stato detto  per giustificare la chiusura di sette ospedali della provincia, lascito della Polverini, né dei milioni di euro che si regalano alle strutture private come la Città Bianca di Veroli  o il San Raffaele di Cassino che si è mangiato 86 milioni di denari pubblici. Nulla è trapelato sui 6 milioni di euro spesi per l’acquisto di prestazioni aggiuntive e straordinarie, una spesa che avrebbe consentito di assumere quei medici che oggi mancano alla struttura pubblica. Nessuno, ministro, manager e politici vari, a parte Luca Frusone deputato del Movimento5Stelle,  che abbia  chiesto conto dei 200milioni di euro sottratti alla sanità pubblica ciociara e trasferiti  in parte alle cliniche private convenzionate e in parte fagocitate dalla mobilità passiva e dagli sprechi, leggi macchinari e strutture inutilizzate.  Nessuno che si sia chiesto se la remunerazione di 10-15 mila euro al mese percepita dai manager che hanno portato la Asl allo sfascio, gravandola tra l’altro di spese legali per risolvere i contenziosi creati dalla mala gestione , sia giustificabile. Di questo si deve parlare davanti ai cittadini di Frosinone se si vuole realmente salvaguardare il diritto  alla salute costituzionalmente sancito. Altrimenti si rischia di ripercorrere all’infinito il solito sentiero lastricato di promesse e belle parole. Una strada che sicuramente non porta giovamento ai cittadini.

Di seguito l'intervento della Lorenzin e quello di Francesco Notarcola presidente della consulta delle associazioni:




Comica Finale: Quelli che corrono dietro al ministro.

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