martedì 21 gennaio 2014

Un bulldozer all'interno di un campo Palestinese

Luciano Granieri


Legge elettorale,  abolizione del titolo V della Costituzione, fine del bicameralismo perfetto con la derubricazione del Senato  camera degli enti locali. Prendere o lasciare, se no salta tutto. Renzi procede impalcabile come un  bulldozer israeliano sulle  case palestinesi.  Tutti contenti, a parte la minoranza del suo partito, soprattutto Berlusconi. Certo è singolare che il segretario di un partito produca provvedimenti condivisi dalla forza antagonista per eccellenza piuttosto che dai suoi stessi compagni (ops…scusate il compagni non volevo insultare). L’accordo Berlusconi- Renzi non sorprende più di tanto, nè vale la pena commentare  la nuova legge elettorale.  Il modello ispanico, di base, soddisfa i partiti grandi, le liste bloccate vanno  bene a Berlusconi, il quorum del 35% per staccare il premio di maggioranza in mancanza  del quale si va al II turno , più o meno accontenta le schegge centriste dal Nuovo Centro Destra fino a Fratelli d’Italia, passando per la diaspora montiana. La nuova legge potrebbe stare bene anche al  Movimento 5 Stelle, l’idea che i grillini  riescano   arrivare al ballottaggio e vincere , non  è  per niente peregrina. Di ciò che giova  ai cittadini non è  potuto fregare di meno a nessuno, e il concetto di rappresentanza è finito sotto la suola della scarpe. Del resto qualsiasi legge elettorale è buona se elegge persone per bene ed è cattiva se elegge gaglioffi, per cui è inutile perdere tempo in ulteriori valutazioni. Ciò che lascia invece basiti è l’aura di insigni statisti e padri della nuova patria   che costoro si  attribuiscono.  Se non passa l’intero pacchetto così com’è salta tutto duce….  pardon scusate il refuso freudiano, dice Renzi. Non viene in mente al sindaco di Firenze che il Parlamento potrebbe votare contro la sua proposta? Secondo me è un’opzione che non è  neanche presa in considerazione tanto il parlamento non esiste. Di solito in una democrazia parlamentare come quella  italiana   i partiti,  attraverso i propri parlamentari democraticamente  eletti, presentano le proposte di legge elettorale  alla  commissione affari costituzionali, la commissione redige il provvedimento che dovrebbe essere la sintesi delle proposte presentate, quindi il disegno di legge passa al vaglio delle camere per essere votato e diventare la legge elettorale definitiva. Non mi pare che questa procedura sia stata rispettata . Qui ci siamo trovati di fronte a un sindaco, segretario di partito, ma non eletto in parlamento, che ha concordato la legge elettorale, ma soprattutto un nuova struttura dello stato, con un pregiudicato che in parlamento ci stava, ma ne è stato cacciato perché condannato in via definitiva per reati gravi. Vogliamo ridurre i costi della politica? Aboliamo le commissioni parlamentari, tanto le proposte di legge le presentano altri. E poi basta con certe ipocrisie, aboliamo completamente il parlamento. Alle prossime elezioni si  elegge direttamente il presidente, Renzi o Berlsuconi, e chi vincerà, governerà  fino a che giustizia la trionferà, evviva la democrazia.


Nessun commento:

Posta un commento