I cittadini difendono ancora la legalità contro una politica che non rispetta il mandato democratico.
Il 5 marzo scorso la maggioranza dei Sindaci dell’Ato di Frosinone riuniti in Conferenza hanno votato contro la cittadinanza stabilendo un aumento delle tariffe per gli anni 2012- 2013, facendosi così responsabili di un atto gravissimo al di fuori della legalità e dei principi democratici nella nostra Provincia.
Sono state messe in campo le solite mistificazioni e falsità per poter continuare a fare gli interessi di chi sull’acqua, da anni ormai, specula violando non solo la volontà dei cittadini ma un diritto inalienabile e un bene essenziale alla vita come quello dell’acqua.
Ci hanno raccontato che privatizzare era giusto, ci hanno fatto credere che era necessario far
entrare investimenti dal privato per un servizio che fosse di qualità senza far crescere il deficit
pubblico, invece, dal 2004, la gestione di Acea Ato 5 S.p.a. ha significato il vertiginoso
peggioramento del servizio idrico, e mentre gli investimenti effettuati si attestano solo in una
percentuale minima rispetto a quanto previsto del Piano d'Ambito scaturito dalla gara
(decretando il fallimento dell’attuale meccanismo proprio sul tema della realizzazione degli investimenti), il gestore da sempre inadempiente, pretende di vedersi riconosciuti maggiori costi nelle fatture emesse nei confronti degli utenti!
L’Autorità d’Ambito dall’altra parte (quella pubblica, dei cittadini?), invece di porre ACEA ATO 5 S.p.A. di fronte alle proprie responsabilità, di pretendere dal gestore il rispetto delle leggi e dello stesso contratto sottoscritto, di applicare le penali e le revisioni tariffarie previste in relazione alla qualità del servizio erogato, di difendere i cittadini vessati da fatturazioni illegittime ed irregolari, di ottenere almeno dal gestore il pagamento degli onori concessori dovuti...aumenta le tariffe raccontandoci che se l’Ambito non avesse determinato le tariffe 2012-2013 entro i termini stabiliti dall’AEEG (Autorità dell’Energia Elettrica e il Gas) sarebbe passata la proposta di tariffa del gestore con un aumento molto più consistente!!
Continuano a raccontarci falsità. In relazione alla determinazione delle tariffe relative al servizio idrico integrato per gli anni 2012 -2013 dovevano essere preliminarmente esaminati gli elementi di fatto e di diritto che non consentono in maniera assoluta di elaborare una tariffa
sulla base delle regole e della normativa vigente.
In primo luogo mancando il piano d’ambito relativo agli anni in questione vengono meno i fattori e gli elementi necessari alla determinazione delle voci che dovrebbero comporre le somme ammissibili nel computo dei costi operativi. A questo proposito qualunque pretesa di determinare i costi operativi sulla base dei bilanci elaborati dal gestore è priva di qualunque presupposto giuridico e verrebbe determinata in danno dei cittadini, chiamati a farsi carico del rischio d’impresa di un gestore che manifestamente ha dimostrato di non saper fare il proprio lavoro. In punto di diritto la pretesa di determinare una tariffa sulla base del metodo transitorio predisposto dall’Autorità dell’Energia Elettrica e Gas, oltre che impossibile dal punto di visto fattuale non esistendo il piano d’ambito, presenta almeno due gravissimi vizi di incostituzionalità (e di fatti a questo proposito pende il ricorso presso il TAR della Lombardia, essendo la delibera dell’A.E.E.G. un atto amministrativo e non già una norma giuridica). Da una parte il metodo che viene prospettato è incostituzionale perché reintroduce nella determinazione della tariffa la quota relativa alla remunerazione del capitale sotto altra
denominazione, contravvenendo all’esito del secondo quesito referendario che ha cancellato detto parametro dalla tariffa. D’altra il deliberare nell’anno 2014 le tariffe relative agli anni 2012 e 2013 viola il principio di “irretroattività” degli atti amministrativi con un comportamento già sanzionato dal supremo organo della giurisdizione amministrativa.
Nella sostanza una qualunque determinazione della tariffa 2012 e 2013 poteva essere presa in considerazione solo se avesse prodotto un risultato a vantaggio degli utenti. Ciò sarebbe stato possibile comunque applicando il precedente metodo normalizzato, facendo ricorso all’unico piano d’ambito esistente - cioè all’originale del 2001 -, applicando le relative rivalutazioni annue sulla base degli indici ISTAT, calcolando il coefficiente che considera la qualità del servizio reso, e detraendo la quota di ammortamento degli investimenti mai effettuati e la remunerazione del capitale investito a partire dal 21 luglio 2011.
I cittadini non si fanno carico delle inadempienze del gestore né di quelle dell’Autorità d’Ambito, per tanto il Coordinamento Acqua Pubblica di Frosinone impugnerà davanti al Tar la decisione presa in Conferenza dei Sindaci riguardante la determinazione delle tariffe 2012-2013, e porterà la situazione all’attenzione della Corte dei Conti per l’accertamento delle responsabilità individuali che l’hanno determinata.
Intanto, il 17 marzo scorso, è stata approvata la legge regionale sul servizio idrico che ha accolto senza stravolgimenti la proposta di legge di iniziativa popolare promossa dagli Enti Locali e dai cittadini. Prima in Italia, questa legge contempla un governo e una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico ed è sulla base di questi principi che si lavorerà nei prossimi mesi per un nuovo assetto istituzionale e gestionale del servizio idrico integrato.
IL COORDINAMENTO ACQUA PUBBLICA DI FROSINONE
Portavoce
Severo Lutrario.
(Prossimamente tutti i video della conferenza stampa del coordinamento acqua pubblica di Frosinone n.d.r.)
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