lunedì 17 marzo 2014

Incontro con la D.ssa Isabella Mastrobuono direttrice della Asl di Frosinone. Preoccupazione del Comitato Salviamo l'Ospedale di Anagni

Comitato Salviamo l'Ospedale di Anagni


Giovedì 13 marzo 2014 si è tenuto un incontro tra le Associazioni di volontariato della Provincia di Frosinone che si occupano di Sanità e il nuovo direttore generale della ASL di Frosinone Prof. Isabella Mastrobuono. Il Presidente della Consulta Francesco Notarcola ha illustrato tutte le criticità della sanità in Ciociaria con la prioritaria necessità di ripristinare la legalità nella gestione della Asl e l’urgenza di attivare tutte le iniziative opportune per un' efficace lotta agli sprechi. Ha ricordato che la tradizione organizzativa e sociale  del territorio provinciale ha sempre considerato 4 punti di riferimento a cui afferiscono i principali servizi tra cui l'Ospedale: Frosinone, Cassino, Sora e Anagni. La Prof. Mastrobuono ha concordato con le valutazioni di Notarcola soprattutto con il giudizio che in questi anni la Asl di Frosinone non è stata governata. Si è dichiarata disponibile a proseguire il dialogo per affrontare più nel dettaglio le questioni poste. Verso la fine della riunione, da parte dei rappresentanti del Comitato Salviamo l'Ospedale di Anagni, è stata sottolineata la carenza del servizio di emergenza che ha nel reparto di Pronto Soccorso del nuovo Ospedale di Frosinone, uno dei punti più critici. E' stato evidenziato che, contrariamente alle aspettative e nonostante la chiusura e il ridimensionamento di numerosi ospedali, il servizio non è migliorato e, rispetto alla situazione del vecchio Umberto I, il nuovo ospedale di Fr non è dotato neanche del pronto soccorso pediatrico, aggravando ulteriormente l'inaccettabile disastrosa situazione di promiscuità che sono costretti a sopportare cittadini di ogni età, sesso, patologie e gravità. Nel caso di Anagni e della zona nord i tagli eccessivi hanno provocato un aumento di mortalità sia per ritardo nei soccorsi, date le caratteristiche del territorio e le distanze,  sia per assenza spesso di personale medico a bordo delle ambulanze, per cui, anche nei casi più gravi, i mezzi si recano prima all'ospedale di Frosinone, Dea di primo livello (privo, ad es., della chirurgia toracica e cerebrale), e poi, i pazienti, vengono dirottati verso ospedali romani più specializzati, perdendo tempo prezioso. Questa situazione si deve soprattutto alla mancanza di oltre 600 posti letto in Ciociaria e,  in particolare, nella zona nord della provincia, a seguito della chiusura dell'ospedale di Anagni. Una situazione completamente illegale in quanto in Ciociaria non sono affatto rispettate le prescrizioni di legge in fatto di Livelli essenziali di assistenza (3,9 posti letto per mille abitanti). La Prof.ssa Mastrobuono ritenendo che il nuovo modello di sanità non deve basarsi più sui posti letto, ha dichiarato che attraverso l'istituzione di quattro  Case della Salute sul territorio provinciale, ci sarebbe una notevole diminuzione dell'affluenza nei P.S. soprattutto riguardo a patologie da codice bianco e verde. Però, ha ammesso la Mastrobuono, il progetto delle Case della salute funziona se vicino esistono degli ospedali di riferimento. Ha fatto il caso della prossima apertura della Casa della Salute di Pontecorvo che avrà sicuro successo proprio perché sorge in prossimità dell'Ospedale di Cassino. A richiesta di precisare meglio le modalità di funzionamento della Casa della Salute ha detto che saranno aperte  per 12 ore al giorno con presenza di medici soprattutto di base. Saranno proprio i medici di base a dover stabilizzare il paziente dove esiste il punto di primo intervento. Negli orari notturni l'assistenza sarà garantita dalla guardia medica e infermieri. Il Comitato ha esternato le proprie perplessità sulle Case della Salute in particolare perché non tutte sono vicine a Ospedali funzionanti e poi perché non assicurano le emergenze. In particolare è stato chiesto alla Prof. Mastrobuono come possa un medico di famiglia operare da rianimatore. La Prof. Mastrobuono ha dichiarato che in Europa i medici di famiglia operano anche come rianimatori e subito dopo ha abbandonato la riunione senza fornire altre risposte ai dubbi che pure sono emersi in abbondanza. Sicuramente uno in particolare è quello sugli anestesisti visto che in Italia esistono due categorie di medici la cui specializzazione per legge non è fungibile, cioè non sostituibile: il medico radiologo e l'anestesista rianimatore.
Il Comitato Salviamo l'Ospedale di Anagni esprime profonda preoccupazione per come sta peggiorando la situazione dei servizi sanitari nella provincia di Frosinone, la cui azienda ASL è destinata a conferire, suo malgrado, proprie risorse alla sanità privata e alle altre ASL vicine, soprattutto dell'area romana, visti gli oltre 250 milioni di euro di mobilità passiva che annualmente è costretta a pagare per prestazioni che i cittadini ciociari richiedono in strutture sanitarie operanti al di fuori della provincia di Frosinone. Senza l'abolizione delle macroaree sarà difficile recuperare una sanità pubblica degna per la nostra provincia.

Comitato Salviamo l'Ospedale                                                 
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