Giovedì 13 marzo 2014 si è tenuto un
incontro tra le Associazioni di volontariato della Provincia di Frosinone che
si occupano di Sanità e il nuovo direttore generale della ASL di Frosinone
Prof. Isabella Mastrobuono. Il Presidente della Consulta Francesco Notarcola ha
illustrato tutte le criticità della sanità in Ciociaria con la prioritaria
necessità di ripristinare la legalità nella gestione della Asl e l’urgenza di
attivare tutte le iniziative opportune per un' efficace lotta agli sprechi. Ha
ricordato che la tradizione organizzativa e sociale del territorio provinciale ha sempre considerato
4 punti di riferimento a cui afferiscono i principali servizi tra cui
l'Ospedale: Frosinone, Cassino, Sora e Anagni. La Prof. Mastrobuono ha
concordato con le valutazioni di Notarcola soprattutto con il giudizio che in
questi anni la Asl di Frosinone non è stata governata. Si è dichiarata
disponibile a proseguire il dialogo per affrontare più nel dettaglio le
questioni poste. Verso la fine della riunione, da parte dei rappresentanti del
Comitato Salviamo l'Ospedale di Anagni, è stata sottolineata la carenza del
servizio di emergenza che ha nel reparto di Pronto Soccorso del nuovo Ospedale
di Frosinone, uno dei punti più critici. E' stato evidenziato che,
contrariamente alle aspettative e nonostante la chiusura e il ridimensionamento
di numerosi ospedali, il servizio non è migliorato e, rispetto alla situazione
del vecchio Umberto I, il nuovo ospedale di Fr non è dotato neanche del pronto
soccorso pediatrico, aggravando ulteriormente l'inaccettabile disastrosa
situazione di promiscuità che sono costretti a sopportare cittadini di ogni
età, sesso, patologie e gravità. Nel caso di Anagni e della zona nord i tagli
eccessivi hanno provocato un aumento di mortalità sia per ritardo nei soccorsi,
date le caratteristiche del territorio e le distanze, sia per assenza spesso di personale medico a
bordo delle ambulanze, per cui, anche nei casi più gravi, i mezzi si recano
prima all'ospedale di Frosinone, Dea di primo livello (privo, ad es., della
chirurgia toracica e cerebrale), e poi, i pazienti, vengono dirottati verso
ospedali romani più specializzati, perdendo tempo prezioso. Questa situazione
si deve soprattutto alla mancanza di oltre 600 posti letto in Ciociaria e, in particolare, nella zona nord della
provincia, a seguito della chiusura dell'ospedale di Anagni. Una situazione
completamente illegale in quanto in Ciociaria non sono affatto rispettate le
prescrizioni di legge in fatto di Livelli essenziali di assistenza (3,9 posti
letto per mille abitanti). La Prof.ssa Mastrobuono ritenendo che il nuovo
modello di sanità non deve basarsi più sui posti letto, ha dichiarato che
attraverso l'istituzione di quattro Case
della Salute sul territorio provinciale, ci sarebbe una notevole diminuzione
dell'affluenza nei P.S. soprattutto riguardo a patologie da codice bianco e
verde. Però, ha ammesso la Mastrobuono, il progetto delle Case della salute
funziona se vicino esistono degli ospedali di riferimento. Ha fatto il caso
della prossima apertura della Casa della Salute di Pontecorvo che avrà sicuro
successo proprio perché sorge in prossimità dell'Ospedale di Cassino. A
richiesta di precisare meglio le modalità di funzionamento della Casa della Salute
ha detto che saranno aperte per 12 ore
al giorno con presenza di medici soprattutto di base. Saranno proprio i medici
di base a dover stabilizzare il paziente dove esiste il punto di primo
intervento. Negli orari notturni l'assistenza sarà garantita dalla guardia
medica e infermieri. Il Comitato ha esternato le proprie perplessità sulle Case
della Salute in particolare perché non tutte sono vicine a Ospedali funzionanti
e poi perché non assicurano le emergenze. In particolare è stato chiesto alla
Prof. Mastrobuono come possa un medico di famiglia operare da rianimatore. La
Prof. Mastrobuono ha dichiarato che in Europa i medici di famiglia operano
anche come rianimatori e subito dopo ha abbandonato la riunione senza fornire
altre risposte ai dubbi che pure sono emersi in abbondanza. Sicuramente uno in
particolare è quello sugli anestesisti visto che in Italia esistono due
categorie di medici la cui specializzazione per legge non è fungibile, cioè non
sostituibile: il medico radiologo e l'anestesista rianimatore.
Il Comitato Salviamo l'Ospedale di Anagni esprime profonda preoccupazione per
come sta peggiorando la situazione dei servizi sanitari nella provincia di
Frosinone, la cui azienda ASL è destinata a conferire, suo malgrado, proprie
risorse alla sanità privata e alle altre ASL vicine, soprattutto dell'area
romana, visti gli oltre 250 milioni di euro di mobilità passiva che annualmente
è costretta a pagare per prestazioni che i cittadini ciociari richiedono in
strutture sanitarie operanti al di fuori della provincia di Frosinone. Senza
l'abolizione delle macroaree sarà difficile recuperare una sanità pubblica
degna per la nostra provincia.
Comitato Salviamo
l'Ospedale
Per
informazioni: mail:info@dirittoallasalute.com.
telefonare al n.:
3930723990.
Per aggiornamenti:
www.anagniviva.org
www.dirittoallasalute.com
http://anagniscuolafutura.blogspot.it/
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