Come lavoratrici e lavoratori, delegate e delegati sindacali, ci impegniamo a sostenere e organizzare lo sciopero del prossimo 8 marzo, lanciato in Italia da Non Una di Meno. Lo facciamo dalle fabbriche, dalle scuole, dai centri commerciali e dai luoghi della grande distribuzione, dagli ospedali, dalle cooperative a cui sono appaltati i servizi in tutti questi settori. Negli ultimi anni abbiamo visto da vicino in che modo l’attacco padronale al salario e ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e le politiche di precarizzazione imposte dai governi di ogni colore, in Italia e in tutto il mondo, si siano abbattuti sulle donne: stipendi più bassi, turni di lavoro ingestibili per chi è costretta a occuparsi anche del lavoro domestico e di cura, mansioni più dequalificate, maggior ritmo e carico di lavoro, molestie sessuali che rendono ancora più insopportabile la condizione di lavoro. Tutto questo è parte dell’organizzazione del lavoro in tutti gli ambiti. Gli attacchi contro le donne e contro la loro libertà sono l’altra faccia della privatizzazione e dell’abbattimento del welfare che colpisce tutto il lavoro rendendolo più povero e precario. In tutto il mondo, però, le donne stanno lottando e l’8 marzo sciopereranno ancora una volta. Questo sciopero riguarda anche noi, perché mostra chiaramente che la violenza maschile e quella razzista sono parte integrante delle politiche di precarizzazione e di sfruttamento del lavoro. Questo sciopero è necessario, perché ci dà la possibilità di unire le forze, di andare al di là delle divisioni di categoria, delle discriminazioni sessuali e del razzismo che ci dividono sui posti di lavoro. Questo sciopero è urgente, perché non possiamo tacere di fronte alle politiche di questo governo che sta colpendo duramente, con una violenza senza precedenti, proprio le donne, i lavoratori e i migranti. A Frosinone avere più servizi pubblici significa avere una società nella quale le donne hanno più tempo libero e più libertà. Impedire che il bilancio Comunale continui a tagliare servizi significa difendere le donne e i lavoratori precari. Le scelte di salasso economico e di aumento delle tasse degli enti locali chiamati ad immolarsi sull’altare del pareggio di bilancio, la chiusura di gran parte dei servizi pubblici, la mancanza di turn over, colpiscono duramente centinaia di lavoratori e soprattutto lavoratrici, impegnate nei servizi sociali, nell’assistenza domiciliare, nei servizi culturali e di cura della città: ore di lavoro tagliate, salari sempre più bassi, un sistema di appalti che non garantisce i diritti, non assicura agli utenti un servizio di qualità e costa di più rispetto all’internalizzazione dei servizi. Tutto ciò inoltre grava sulle tasse dei cittadini. Pertanto si chiedono risposte urgenti e un impegno politico deciso per porre fine a questo sistema perverso e nocivo per i diritti e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici. NO ai tagli lineari del 20% che l’amministrazione Comunale di Frosinone si appresta a mettere in atto con la prossima approvazione del bilancio Comunale. Proponiamo ed invitiamo tutte le realtà laiche, religiose, politiche e i movimenti antirazzisti a condividere e promuovere questa manifestazione. L’8 marzo in piazza per difendere il territorio di Frosinone, i servizi, la salute, il lavoro, per far sentire la voce di chi in questi anni di crisi ha pagato tutto con aumento dello sfruttamento del lavoro e con l’aumento delle tasse.
Lunedì 4 marzo alle ore 17.30, presso la sede della Federazione USB di Frosinone
in Via Marittima 217
incontro di organizzazione della giornata.