Proseguono i pomeriggi di jazz e storia americana presso l’associazione
culturale Oltre l’Occidente. A partire dalle ore 16,00 presso la sala di
L.go Aonnio Paleario n.7, venerdì 26
febbraio, avrà luogo un’altra tappa del
viaggio: Jazz, ritmi e pulsioni dell’era
post-moderna. Tratteremo degli anni ’50,
a New York e in tutta la costa
orientale. Un periodo in cui il popolo afroamericano prende coscienza del
grande patrimonio culturale che lo contraddistingue e ne va fiero. Non più quindi creme per sbiancare la pelle e artifici
per stirare i capelli, cercando di assomigliare ai bianchi . Nero è bello,
dunque che le capigliature rimangano
crespe e vaporose. La dignità va ricercata nella valorizzazione delle proprie
radici e non nel tentativo di diventare come i bianchi . All’acquisizione di questa consapevolezza, ovviamente, contribuirono i musicisti neri eredi dei
boppers del Minton’s, i quali, cominciarono a connettere l’espressione musicale
alla rivendicazione politica. Charles Mingus, in questo periodo, fu forse il primo jazzista ad usare consapevolmente la musica
come atto politico.
Le rovine
"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"
Buenaventura Durruti
giovedì 25 febbraio 2016
Black is beautiful
Luciano Granieri
mercoledì 24 febbraio 2016
Fate tacere le motoseghe
Le associazioni:
Osservatorio Peppino Impastato – Frosinone bella e brutta – Salviamo il
paesaggio
di Frosinone – Cofile – AIPA (Pazienti
anticoagulati e cardiopatici) di
Frosinone – AUT Frosinone – Oltre l’Occidente – Confederazione COBAS – Comitato
di lotta per il lavorofoto tratta dal sito: Frosinone bella&brutta |
Fermate
lo scempio!!! Fermate le motoseghe. Salviamo gli alberi perché essi sono
indispensabili a difendere e tutelare la nostra salute e la salubrità dell’aria
che respiriamo.
Non cerchiamo pretesti. Gli alberi malati vanno
curati con impegno e capacità professionali ma anche con la volontà politica di
conservarli come bene comune inalienabile.
Gli alberi a rischio, pericolosi per la
incolumità dei cittadini vanno messi in sicurezza. I fondi disponibili, circa
10.000 euro, devono essere spesi per salvare gli alberi e non per abbatterli.
Gli alberi non sono i nemici di questa
Città. Basta con la distruzione di
alberi e di verde.
Nel Capoluogo, negli ultimi 20 anni, la
motosega è stata sempre in moto per abbattere gli alberi sulle rive del fiume Cosa
per far posto ai palazzi ed al cemento. I boschi di Via Fedele Calvosa e di
Colle Cottorino sono stati ridotti al lumicino per amore del cemento.
E dovunque, in ogni quartiere del centro e
della periferia, dallo Scalo a Via Mastruccia, da Viale America Latina a Piazza
Risorgimento, la motosega ha fatto e continua a fare la padrona,
sempre a beneficio della speculazione.
E’ una vergogna, sia per il sindaco che per la
giunta e per il Consiglio Comunale che si rendono complici di simili decisioni,
mentre invece ci sono associazioni che per stimolare le amministrazioni, si
prodigano a posare siepi e piante anti smog nella città.
Eppure, il vice-sindaco, sollecitato dalle
stesse associazioni, aveva annunciato,tempo fa, di voler piantare 3.000 alberi per abbattere
le polveri sottili. Mettere a dimora nuovi alberi, mentre si distruggono quelli
esistenti diventa un giuoco al massacro perché oltretutto, si sperpera danaro
pubblico e si attenta alla salute dei cittadini. Ma per il vice sindaco e gli
assessori, continuamente impegnati a discutere di scambi di poltrone e di
avvicendamenti, queste riflessioni sono troppo faticose.
Le associazioni firmatarie del presente
documento,fortemente indignate, mentre elevano forte e decisa la loro protesta,
invitano il Sig. Prefetto e tutte le Autorità competenti,ad intervenire per
fermare la mano degli assassini di alberi e, domandiamo a tal proposito, cosa
ne pensa il Corpo Forestaledi tali comportamenti?
Le associazioni:
Osservatorio Peppino Impastato – Frosinone bella e brutta – Salviamo il
paesaggio
di Frosinone – Cofile – AIPA (Pazienti
anticoagulati e cardiopatici) di
Frosinone – AUT Frosinone – Oltre l’Occidente – Confederazione COBAS – Comitato
di lotta per il lavoro
FRUSONE E DI MAIO INCONTRANO L’AMBASCIATORE POLACCO PER QUESTIONE ALBANETA
Ufficio Stampa del Deputato Luca Frusone M5S
“Ieri insieme al collega Luigi Di Maio, abbiamo avuto il piacere d’incontrare l’Ambasciatore Tomasz Orłowski, che ci ha voluto ringraziare di persona per l’interesse mostrato per quel luogo a loro molto caro.” – esordisce così il Deputato 5 Stelle Frusone che incalza – “Un sito che purtroppo però, pare non trovare pace quello dell’Albaneta di Montecassino. È triste dirlo, ma sembra che non tutti comprendano veramente la sacralità di quei luoghi ed è veramente avvilente trovarsi nuovamente a fronteggiare una situazione che potrebbe creare nuove complicazioni nei rapporti diplomatici con lo Stato polacco.” – e continua – “ Non è bastato l’assurdo progetto del Villaggio di Babbo Natale, che si voleva costruire proprio nei pressi del cimitero in memoria dei caduti polacchi della seconda guerra mondiale, ora l’associazione Albaneta farm, vorrebbe creare proprio lì, un’azienda agricola per la coltivazione e produzione di birra artigianale. Una manovra assai particolare è l’idea di promuovere la zona, attraverso una serie d’incontri con l’esercito italiano per il Battlefield Tour 2016, con lo scopo di avviare un’analisi storico militare sulle battaglie avvenute sul territorio. Iniziativa senza dubbio lodevole, ma che però si colloca in un contesto particolare, con una situazione in divenire e dove risiedono gli interessi anche di un altro Stato sovrano, oltre quello italiano. – e conclude – “La preoccupazione per tale situazione ci è stata manifestata anche durante l’incontro di ieri dall’Ambasciatore stesso e proprio per questo chiederemo al Governo di evitare di supportare al momento, ulteriori iniziative che potrebbero in qualche misura ledere i rapporti con la Polonia. Inoltre insieme ai cittadini, agli attivisti del mu di Cassino e le associazioni, continueremo ad occuparci con attenzione del sito.”
“Ieri insieme al collega Luigi Di Maio, abbiamo avuto il piacere d’incontrare l’Ambasciatore Tomasz Orłowski, che ci ha voluto ringraziare di persona per l’interesse mostrato per quel luogo a loro molto caro.” – esordisce così il Deputato 5 Stelle Frusone che incalza – “Un sito che purtroppo però, pare non trovare pace quello dell’Albaneta di Montecassino. È triste dirlo, ma sembra che non tutti comprendano veramente la sacralità di quei luoghi ed è veramente avvilente trovarsi nuovamente a fronteggiare una situazione che potrebbe creare nuove complicazioni nei rapporti diplomatici con lo Stato polacco.” – e continua – “ Non è bastato l’assurdo progetto del Villaggio di Babbo Natale, che si voleva costruire proprio nei pressi del cimitero in memoria dei caduti polacchi della seconda guerra mondiale, ora l’associazione Albaneta farm, vorrebbe creare proprio lì, un’azienda agricola per la coltivazione e produzione di birra artigianale. Una manovra assai particolare è l’idea di promuovere la zona, attraverso una serie d’incontri con l’esercito italiano per il Battlefield Tour 2016, con lo scopo di avviare un’analisi storico militare sulle battaglie avvenute sul territorio. Iniziativa senza dubbio lodevole, ma che però si colloca in un contesto particolare, con una situazione in divenire e dove risiedono gli interessi anche di un altro Stato sovrano, oltre quello italiano. – e conclude – “La preoccupazione per tale situazione ci è stata manifestata anche durante l’incontro di ieri dall’Ambasciatore stesso e proprio per questo chiederemo al Governo di evitare di supportare al momento, ulteriori iniziative che potrebbero in qualche misura ledere i rapporti con la Polonia. Inoltre insieme ai cittadini, agli attivisti del mu di Cassino e le associazioni, continueremo ad occuparci con attenzione del sito.”
martedì 23 febbraio 2016
Il Governo Renzi e la bacheca degli orrori.
Luciano Granieri
La prossima settimana dovrebbe andare in porto la legge sulle unioni civili . Il dispositivo sarà approvato attraverso un maxi
emendamento di emanazione governativa, sul quale verrà posta la fiducia. Come tutte le leggi proposte dal Governo,
anche questa contiene il suo bravo scippo di diritti. Qualcuno potrebbe
obbiettare che una normativa sulle unioni civili era ampiamente attesa, soprattutto
perchè l’Italia è una delle ultime Nazioni a non aver legiferato sulla tutela delle coppie di fatto, cosa che stride fortemente con quanto
stabilito dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Dunque si dovrebbe salutare con favore la
prossima approvazione di questa norma.
Si da il caso, però, che nel dispositivo vigente negli altri Paesi, le adozioni coparentali, ciò l’adozione del
figlio da parte di un membro della
coppia, in caso di scomparsa del compagno (eterosessuale o omosessuale che sia), sono previste. Infatti come esaurientemente
sostiene Stefano Rodotà nel suo articolo di ieri su “Repubblica” l’adozione parentale, più nota come stepchild adopition, coinvolge
dinamiche affettive e sociali che una
legge non può trascurare.
Questo aspetto, che pure era presente nel testo
originario presentato dalla relatrice Monica Cirinnà, sarà stralciato nel maxi
emendamento, proprio per stipulare l’accordo di maggioranza con i bacchettoni
del Nuovo Centro Destra di Alfano per cui l'adozione parentale è indigesta. Grazie all'armonia tutta democristiana ritrovava con i centristi, sarà licenziata una norma mutilata , espropriata di diritti rispetto al dispositivo in vigore negli altri Paesi.
Eppure il testo originario avrebbe potuto essere approvato anche votando i 500
emendamenti proposti dalle opposizioni. In commissione la legge ha avuto il benestare, grazie alla
maggioranza ottenuta con i voti del Pd, Sel e M5S. Maggioranza che, in teoria, si sarebbe potuta replicare
in aula, magari con il margine di tempo necessario per votare le 500 modifiche.
Lavorando 40 ore a settimana, come fa
ogni lavoratore che ha la fortuna di avere un’occupazione, e a cui si applica il contratto nazionale , i
Senatori avrebbero potuto licenziare il testo in meno di sette giorni stepchild
adopition compresa, Alfano se ne sarebbe fatto una ragione. Ma svolgere il
proprio dovere istituzionale è troppo
gravoso per gente che gode di privilegi e prebende smisurate!
In verità , le votazioni al Senato fanno venire l’orticaria al Presidente Segretario, soprattutto in presenza delle ingovernabili bande attive all’interno del suo partito, pronte a
fargli le scarpe. Non ci sarebbe stato nulla da temere dal voto del M5S, il governo avrebbe rischiato di soccombere solo a causa del fuoco amico.
Renzi è
come quel bimbetto ricco e spocchioso che, incapace di giocare a calcio, riesce
comunque a fare la partita perché porta
il pallone. E’ evidente che i compagni
devono prodigarsi affinchè il
bimbetto spocchioso possa vincere,
altrimenti, si riprende il pallone, se lo riporta a casa e fine dei giochi. Senza sequestrare la sfera di cuoio (cioè il
voto in aula) Renzi non avrebbe avuto nessuna chance di vincere la partita. Ma la legge sulle unione civili senza le adozioni parentali
non è una partita vinta, è una partita finta, giocata senza pallone.
La similitudine sportiva non è un caso. Ogni
volta che il Governo approva una norma c’è
sempre qualcuno della maggioranza che sentenzia: “anche questa l’abbiamo portata a
casa” Ivan Scalfarotto, ad esempio,
neo vice ministro allo sviluppo economico , in relazione all’annacquata legge
sui diritti civili ha ieri affermato: “ Comunque
il Pd poterà a casa un provvedimento storico”. Ma da quando in qua le leggi
si portano a casa? E poi a casa di chi? Le norme dovrebbero essere approvate
per tutelare i diritti dei cittadini, non per abbellire la casa di qualcuno.
A meno che, e qui ritorna la metafora sportiva, una legge approvata non sia
considerata un trofeo vinto, sconfiggendo
proprio quei cittadini che si sarebbe dovuto
salvaguardare. In quest’ottica, di coppe il Pd ne ha portate a casa molte in
due anni di governo. Jobs Act, legge elettorale, buona scuola,
decreto sblocca Italia, luccicano e splendono nella bacheca dei trofei esposta al Nazareno. Ma in quella bacheca, purtroppo, per la popolazione
ci sono solo orrori, altro che vessilli
di trionfo.
lunedì 22 febbraio 2016
Fondazione comitato tre martiri toscani
Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
Comitato Provinciale di Frosinone
Siamo molto lieti di poter annunciare la costituzione del Comitato per la commemorazione dei Tre Martiri toscani fucilati dai nazisti su pressione dei fascisti a Frosinone il 6 Gennaio 1944 (alleghiamo il testo del comunicato diffuso alle stampe).
Ne siamo davvero soddisfatti, come ANPI provinciale, perché questo atto segna la fine di una storia assai incerta che la cura della memoria di questo crimine di guerra nazifascista ha dovuto attraversare nei decenni alle nostre spalle.
Ogni anno un calvario diverso, con soggetti che si aggiungevano o si assentavano di volta in volta, con le Amministrazioni locali a volte disattente, altre volte ostruzioniste, a volte (poche) presenzialiste e accentratrici.
Adesso, grazie all'impegno di resistenza di Gerardina Morelli ed alla decisione dell'ANPI e dei Giovani Socialisti di Frosinone, si realizza una struttura che si occuperà stabilmente e continuativamente sia della degna celebrazione degli anniversari che verranno, sia della cura della memoria di quell'atto infame nei modi più vari.
Il Comitato potrà realizzare incontri di studio, pubblicazioni, riflessioni collettive anche in collaborazione con le Amministrazioni dei comuni di provenienza dei tre giovani martiri (Firenze, Borgo San Lorenzo e Fiesole.
Ma potrà, soprattutto, tenere accesa la memoria di quanto è stato anche nelle nostre terre, non meno martoriate del Nord Italia, dove la guerra, ma anche la crudele repressione nazista e fascista hanno lasciato un paese ed un popolo devastati.
Ancora una volta, è solo grazie al lavoro intenso ed alla sensibilità dell'ANPI e dei suoi militanti, insieme ai soggetti disponibili a lottare per i valori più alti della nostra storia, che si è potuto realizzare uno strumento di cultura della libertà.
Il ringraziamento e l'incitamento a lavorare per rafforzare e far vivere attivamente il Comitato per le celebrazioni dei Tre Martiri, va da parte nostra a tutti coloro che si sono incontrati ed hanno dato il proprio contributo di idee, di lavoro, di sensibilità. Per l'ANPI un grazie in più a Ivano Alteri, come sempre capace e concreto, e a Fausta Dumano che ci mette interesse e fantasia.
Il comunicato stampa
Il nascendo comitato “Tre Martiri Toscani”, costituitosi il 15-02-2016, oltre ai soggetti individuali
menzionati nel precedente comunicato, vede tra i suoi fondatori anche le organizzazioni: ANPI
provinciale di Frosinone, Giovani Socialisti Federazione Provinciale di Frosinone, Partito Socialista
Italiano sezione di Frosinone.
L'ANPI esprime la propria soddisfazione per la nascita del comitato, dopo averne auspicato la
fondazione ed aver preso parte negli anni alle celebrazioni del 6 gennaio, anche con la
partecipazione del compianto Sergio Collalti, partigiano di Ferentino, nonché del professor Virginio
Reali, presidente dell’Anpi provinciale di Frosinone al momento della realizzazione del
monumento, opera da lui fortemente voluta, morto due mesi dopo la sua realizzazione.
Daniele Riggi, coordinatore provinciale dei Giovani Socialisti, afferma: “Siamo convinti ed
entusiasti di partecipare alla fondazione del Comitato. Per gli anni avvenire dobbiamo impegnarci
affinché i giovani della nostra città conoscano questa storia e possano celebrare la memoria di
questi poveri ragazzi, che quando furono uccisi dal plotone d’esecuzione erano dei giovani pieni di
vita e di speranze come lo siamo noi ora”.
“Partecipiamo convintamente alla fondazione del Comitato – dichiara il segretario cittadino PSI,
Vincenzo Iacovissi – poiché riteniamo la memoria un valore collettivo da preservare e rendere
sempre attuale, in omaggio a quei tre ragazzi che pagarono con la propria vita una scelta di libertà
al cospetto della barbarie nazi-fascista. Come Psi daremo quindi il nostro pieno contributo allo
sviluppo delle attività che il Comitato vorrà perseguire”.
Da parte sua, Gerardina Morelli ringrazia tutti i fondatori del Comitato, in particolare l’ANPI che si
è fatta promotrice della sua nascita. Un ringraziamento dovuto, doveroso e sentito anche perché –
prosegue Morelli - con il neonato Comitato, posso mantenere degnamente fede all’impegno preso
con Angiolino Terinazzi, uno dei ragazzi superstiti, poco tempo prima che morisse: non dimenticare mai i suoi amici. E così sarà.
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