Si è tenuto a Rimini, dal 10 al 12 settembre, il convegno sull'attualità del trotskismo organizzato del Partito di Alternativa Comunista in collaborazione con le altre sezioni europee della Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale. Quello del seminario estivo di formazione su più giorni è da sempre un appuntamento fisso del Pdac. Oggi ancora più importante in una situazione generale, quella attuale, in cui a fronte della micidiale guerra sociale mossa dal padronato contro il mondo del lavoro e dei giovani, è sempre più urgente contrapporre un’adeguata risposta di classe. Risposta che potrà venire (questo il filo rosso del seminario) essere solamente dotandosi dello strumento del partito rivoluzionario.
Quest'anno la tre giorni di studio e dibattito ha coinvolto, oltre a militanti e simpatizzanti, anche un discreto numero di compagni e compagne che partecipavano per la prima volta a una assemblea del Pdac, interessati a conoscere il partito. Il risultato è stato che la sala era colma, con tutti i posti esauriti
L'attualità del troskysmo per le lotte di oggi
Il seminario di quest’anno, partendo dal settantesimo anniversario dell’assassinio per mano stalinista di Trosky, ha mostrato l’assoluta attualità, a distanza di un lasso temporale così importante ed a dispetto della sistematica opera di demolizione e falsificazione praticata dallo stalinismo e dal riformismo, del pensiero e dell’opera di Trosky. Tutto ciò ovviamente non con l’intento di santificare la figura del rivoluzionario russo, finendo magari per caricaturare il suo insegnamento e la portata storica del compito dei rivoluzionari, ma avendo al contrario ben presente come il processo di ricostruzione storica sia assolutamente necessario per un’analisi del presente.
Per quanto riguarda il seminario, si è sviluppato intorno a una serie di relazioni, dai temi intrecciati.
La prima relazione è stata un’introduzione alla vita ed alle opere di Trosky, di Davide Margiotta, in cui si è descritta la figura del rivoluzionario sullo sfondo dei poderosi avvenimenti che ne hanno caratterizzato l’esistenza.
La seconda relazione, ad opera della compagna Patrizia Cammarata, ha presentato e descritto nei dettagli le circostanze trattate nel film su Trotsky, proiettato successivamente, con immagini d’archivio e l’intervista allo storico Pierre Broué.
La terza relazione, tenuta da Ruggero Mantovani, dal titolo “Trosky e il bolscevismo: dal 1903 alla vittoria dell’ottobre 1917”, ha trattato l’arco temporale che va dal secondo congresso del Posdr e la contestuale scissione tra bolscevichi (maggioranza in russo) e menscevichi (minoranza in russo), alla vittoria del proletariato russo sul governo borghese di Kerensky nell’ottobre del 1917.
La quarta relazione è stata di Fabiana Stefanoni, dal titolo: “Trosky contro lo stalinismo: dall’ultima battaglia con Lenin all’Opposizione di sinistra”. Fulcro di questa relazione l’analisi della concreta divaricazione tattica e strategica esistente tra la migliore tradizione del bolscevismo (Lenin e Trosky) e la sua sistematica negazione, vale a dire lo stalinismo.
La prima relazione è stata un’introduzione alla vita ed alle opere di Trosky, di Davide Margiotta, in cui si è descritta la figura del rivoluzionario sullo sfondo dei poderosi avvenimenti che ne hanno caratterizzato l’esistenza.
La seconda relazione, ad opera della compagna Patrizia Cammarata, ha presentato e descritto nei dettagli le circostanze trattate nel film su Trotsky, proiettato successivamente, con immagini d’archivio e l’intervista allo storico Pierre Broué.
La terza relazione, tenuta da Ruggero Mantovani, dal titolo “Trosky e il bolscevismo: dal 1903 alla vittoria dell’ottobre 1917”, ha trattato l’arco temporale che va dal secondo congresso del Posdr e la contestuale scissione tra bolscevichi (maggioranza in russo) e menscevichi (minoranza in russo), alla vittoria del proletariato russo sul governo borghese di Kerensky nell’ottobre del 1917.
La quarta relazione è stata di Fabiana Stefanoni, dal titolo: “Trosky contro lo stalinismo: dall’ultima battaglia con Lenin all’Opposizione di sinistra”. Fulcro di questa relazione l’analisi della concreta divaricazione tattica e strategica esistente tra la migliore tradizione del bolscevismo (Lenin e Trosky) e la sua sistematica negazione, vale a dire lo stalinismo.
A seguire, Alberto Madoglio si è occupato di “Trosky contro il fascismo e i fronti popolari (1927-1933)”, ricostruendo la politica stalinista di capitolazione nei confronti del nazismo prima (tattica del social-fascismo, che ha aperto la strada all’affermazione di Hitler in Germania nel 1933) e delle potenze capitalistiche mondiali liberali poi (politica dei fronti popolari in Francia e Spagna). Un tema, quest'ultimo, di grande attualità: essendo alle viste l'ennesima riproposizione di questa politica di collaborazione di governo con l'avversario di classe da parte della nostrana sinistra governista.
La sesta relazione, di Valerio Torre, dal titolo “Trosky e la battaglia per la Quarta Internazionale (1933-1940)”, ha trattato quella che lo stesso Trosky definì come la più importante delle battaglie che nella sua esistenza aveva combattuto. Una battaglia, quella contro lo stalinismo, che lo condusse, insieme ad altri, alla costituzione della sua creatura politica più significativa ed al contempo più sofferta; quella Quarta Internazionale nel cui solco e nelle cui ragioni storiche la Lit -Lega Internazionale dei Lavoratori coglie oggi le potenzialità per la nascita e lo sviluppo del partito rivoluzionario mondiale.
La settima relazione, tenuta da Francesco Ricci, dal titolo “Trosky, il partito e il programma rivoluzionario: ieri e oggi”, ha preso in considerazione l’effettiva attualità del troskysmo e del partito d'avanguardia. Un’attualità, ancor più nel quadro di una crisi capitalistica senza precedenti, che consente di ritenere necessario lavorare affinché vengano a crearsi le condizioni per la nascita e la crescita di quel partito rivoluzionario del proletariato che ancora oggi non c’è.
La relazione conclusiva, “Costruire la Quarta Internazionale oggi, costruire la Lit”, è stata tenuta dal compagno Felipe Alegria, dirigente del Prt, sezione spagnola della Lit, ed ha esplicitato il senso della battaglia odierna della Lega Internazionale dei Lavoratori come strumento per la ricostruzione della Quarta Internazionale.
La sesta relazione, di Valerio Torre, dal titolo “Trosky e la battaglia per la Quarta Internazionale (1933-1940)”, ha trattato quella che lo stesso Trosky definì come la più importante delle battaglie che nella sua esistenza aveva combattuto. Una battaglia, quella contro lo stalinismo, che lo condusse, insieme ad altri, alla costituzione della sua creatura politica più significativa ed al contempo più sofferta; quella Quarta Internazionale nel cui solco e nelle cui ragioni storiche la Lit -Lega Internazionale dei Lavoratori coglie oggi le potenzialità per la nascita e lo sviluppo del partito rivoluzionario mondiale.
La settima relazione, tenuta da Francesco Ricci, dal titolo “Trosky, il partito e il programma rivoluzionario: ieri e oggi”, ha preso in considerazione l’effettiva attualità del troskysmo e del partito d'avanguardia. Un’attualità, ancor più nel quadro di una crisi capitalistica senza precedenti, che consente di ritenere necessario lavorare affinché vengano a crearsi le condizioni per la nascita e la crescita di quel partito rivoluzionario del proletariato che ancora oggi non c’è.
La relazione conclusiva, “Costruire la Quarta Internazionale oggi, costruire la Lit”, è stata tenuta dal compagno Felipe Alegria, dirigente del Prt, sezione spagnola della Lit, ed ha esplicitato il senso della battaglia odierna della Lega Internazionale dei Lavoratori come strumento per la ricostruzione della Quarta Internazionale.
Un dibattito con decine di interventi... e infine una "festa trotskista"
L'appuntamento seminariale è stato quindi un momento di riflessione collettiva utile per comprendere quanto fondamentale sia dotarsi di una solida formazione politico-teorica per poter rispondere all’immane compito che ci siamo prefissi: contribuire, consapevoli della preziosità del nostro patrimonio militante, alla crescita di un partito rivoluzionario su scala nazionale ed internazionale, nel vivo delle lotte di questi mesi. E in questo l’insegnamento di Trosky è assolutamente indispensabile.
Il convegno di quest'anno è stato particolarmente importante anche perché è stato, di fatto, l'unico appuntamento di carattere nazionale (e con presenze internazionali) organizzato in Italia per il settantesimo anniversario della morte del grande rivoluzionario bolscevico. A quanto pare, nonostante altre organizzazioni rivendichino in qualche modo Trotsky, e per di più si definiscano sulla stampa come "maggiormente rappresentative" (chissà cosa vuol dire), nei fatti solo il Pdac è stato in grado di organizzare in Italia un convegno di tre giorni su Trotsky: un convegno con oltre cento lavoratori e giovani che hanno pagato di tasca propria soggiorno e viaggio.
Da segnalare, infine, che il seminario non è stato solo una sequenza di relazioni ma ha coinvolto attivamente i presenti in un dibattito con alcune decine di interventi che si sono succeduti nel pomeriggio di sabato. Tra questi, moltissimi giovani e giovanissimi (tra gli altri, salutati da forti applausi, gli interventi di alcuni compagni tra i quindici e i diciotto anni che hanno aderito al Pdac dopo una breve esperienza nel Prc); interventi di attivisti delle lotte politiche e sindacali di questi mesi, provenienti dalle diverse regioni del Paese. Ma, significativamente, l'ospite più applaudito è stato Ciro D'Alessio, degli operai in lotta della Fiat di Pomigliano, che ha portato una testimonianza dallo scontro di classe simbolicamente più importante di questa fase. Presenti anche compagni e compagne da altre sezioni della Lit: non solo dall'Europa ma persino dalla nostra sezione brasiliana, il Pstu.
E il sabato, meritato riposo dopo ore di studio e di dibattito: musica e canti (che hanno rivelato le capacità canore di alcuni relatori...) in una serata che, visto il senso del seminario, non poteva essere denominata altrimenti che festa comunista rivoluzionaria, cioè "festa trotskista".