Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 4 settembre 2010

Amare le differenze, sposare i colori

di Fausta Dumano




Art Qube in trasferta a Sabaudia.

Sabaudia estate 2010, la location è la piazza di Sabaudia, quella piazza che una volta ospitava artisti, intellettuali, scrittori, cineasti. La Sabaudia selvaggia amata da Dacia e Minerva, scelta da Bertolucci per girare “La Luna”, la Sabaudia dove Moravia di portava la sua “Olivetti” per scrivere prima di andare in spiaggia a fare le telline e a giocare con Pallacco. La Sabaudia  di Pier Paolo Pasolini. Nella Sabaudia contemporanee, presa d’assalto oramai da “divi amorfi”  carbonizzati e unti al sole , la scommessa degli artisti di Art Qube risveglia  dal dormire sotto l’occhio infinito dalla maga Circe “Fra-S-Tono” “Amare le differenze, sposare i colori” . Per tre giorni dal 10 al 12 agosto 16 artisti hanno realizzato 4 cubi di tela . Blocco notes e macchinetta fotografica la redattrice di AUT è in piazza non solo per dovere di cronaca  ma per dovere di affetti, i giovani di Art Qube hanno portato con loro delle tele di “Milton”, Massimiliano Chiodi, l’artista recentemente scomparso. Amare le differenze , sposare i colori, ogni artista ha usato la sua tecnica, ogni tela meriterebbe un racconto a parte, un racconto tutto suo che si intreccia nel cosmo dei cubi realizzati. Artisti che con passione sotto un sole degno di “Africa” hanno regalato una miscela deflagrante di sensazioni ed emozioni. Tra le tele di Milton spicca quella coppia così diversa che sembra affacciarsi sula finestra del mondo , sembra stata realizzata apposta per l’occasione. Amare le differenze, quella coppia che si affaccia sul mondo  è così diversa e nella diversità si cerca nello sguardo. Quello sguardo sempre così ricercato  nelle tele di Milton. Il viaggio  all’interno delle tre giornate  è un viaggio intenso. Nel viaggio si sono uniti anche i bambini che si sono alternati nella realizzazione  di “piccoli capolavori” Una bambina che sembra un incontro di etnie diverse , un po’ africana, un po’ eschimese, una carica espressiva, un volto che ti entra dentro, è una delle tele realizzate da Davide Cocozza, che non ha certamente bisogno di presentazione , è l’ideatore del collettivo LAPS, quel collettivo che a Frosinone si riunisce ogni giovedì sera “contaminando le arti” al Satyricon .  Amare le differenze  Rocco Lancia, direttore artistico di Art Qube ha realizzato due volti di donna così diverse ma così intense nello sguardo che sembrano essere l’una complementare all’altra , tento che l’una sembra essere entrata nello sguardo dell’altra per trovare  una comunicazione fisica. Un occhio inquietante sembra nutrire con le lacrime il mare, ma nello stesso tempo le lacrime potrebbero assorbire il mare . Dipende dal punto di vista. Coppie, volti di donne che si intrecciano tra una tela e l’altra come se fosse un romanzo corale. La Maga Circe così spaventata nella tela di una giovanissima appare sdraiata nella tela di Rocco Lancia, una Maga Circe dalla cui bocca esce la flora e la fauna e ha come scenario la torre di Sabaudia e la sua architettura razionale. Luciana Lisi predilige l’arancione  e nelle sue quattro tele offre uno spaccato di Sabaudia guardando quattro angoli della piazza  da   un‘angolazione diversa. E da un altro cubo spunta un altro volto di donna di Davide Cocozza, una donna che sembra interrogarsi davanti allo specchio della vita  e il trucco del palcoscenico della vita dove recita il suo copione sembra sciogliersi. Nella sua intensità di sguardo c’è l’angoscia della memoria masticata dal tempo. Francesco De Nardi, il pittore dei murales di Porciano, consegna quattro tele in cui lo spettatore si interroga alla ricerca del simbolo, dietro ogni segno c’è uno studio. Amare le differenze è amare l’intreccio di questi simboli , scuola americana, lontano dalla ricerca francese. Rocco Lancia fa emergere fra le dune un Pasolini, un omaggio dovuto all’intellettuale , a quell’intellettuale che animava con Moravia, Dacia, Enzo Siciliano, Laura Betti. Da una tela spunta un pianoforte , manca il pianista, da un’altra tela spunta un Omero capelli al vento è di Alessandro, un giovane architetto romano che ha saputo dell’iniziativa  si è subito inserito nel gruppo, travolto dall’attività frenetica di Rocco e Davide, ne è rimasto entusiasta a tal punto  che ha inserito nella sua agenda gli appuntamenti artistici del Satyricon di Frosinone.  Amare le differenze, Alessandro realizza un’altra tela una coppia, un uomo e una donna, lei procede avanti come se fosse già entrata in un altro destino, ma la mano dell’uomo sembra ondeggiare verso di lei, un vento sembra accompagnare la loro storia, lei si regge  il cappello, lui ha i capelli al vento, delle note musicali sospese nel cerchio che sembra circoscrivere la coppia. Una coppia diversa, lei con uno stile elegante, lui così casual con i capelli così lunghi tanto da sembrare un’altra lei , se non ci fosse quel cappello così “uomo” . Tre giorni intensi  con i colori, tre giorni di contaminazioni artistiche  e ops all’improvviso arriva una stampa, una ragazza dall’ucraina ha inviato il suo disegno con la posta elettronica. Stanchi, tre giorni intensissimi ma Sabina Ceccarelli, Silvio Incocciati stanno già confabulano con Davide  e Rocco per un’altra trasferta ad Arpino.






Il brano scelto a commento è "Siamo Noi" di Enrico Capuano. La band è composta oltre che dallo stesso Enrico -- voce, da Manuela Colangeli-Voce, Fabiano Lelli-chitarra, Stefano Ribeca - Flauto traverso, Stefano Baldasseroni -batteria, Claudio Clementi-Basso, Lucio violino Fabbri-Violino. Gli artisti di Art Qube sono "onda d'urto" autentica . Con la forza dei loro segni rivoluzionari pennellati sui cubi indicano la nuova strada. La strada per un nuovo modi di fare arte.


Foto:Fausta Dumano
Editing: Luc Girello

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