giovedì 27 marzo 2014

Movimento 5 Stelle. Non ci fermate tour a Frosinone

Luciano Granieri

 

Non posso negare di  non condividere  molte cose nel metodo e nel merito del Movimento 5 Stelle. Non mi piacciono alcuni  atteggiamenti di Grillo, il quale spesso straparla. Mi vengono in mente diverse questioni. La presa di posizione contro l’abolizione del  reato di clandestinità, o la faccenda delle macro regioni,  una farneticazione degna del miglior Bossi. 

  Altre volte non riesco a digerire la pretesa dei militanti 5 stelle di sapere tutto perché studiano i regolamenti, sono, iper informati. Il che è cosa buona e giusta, ma spesso farsi assalire da qualche sano dubbio non guasta.   E va a finire così  che mi ritrovo in un modo o nell’altro a polemizzare con qualcuno di loro.  L’ultima volta è accaduto  nel “Non ci fermate tour”  di lunedì scorso. 

Il “Non ci fermate tour” è un giro d’Italia in camper che i deputati  del M5S, sospesi per le proteste  tumultuose messe in atto in occasione della votazione del decreto Imu-Bankitalia , compiono   per spiegare  le nefandezze che accadono in Parlamento e nelle Commissioni. Lunedì scorso hanno fatto tappa a Frosinone i deputati : Massimo Artini, Silvia Benedetti, Laura Castelli, Diego De Lorenzis  e Vittorio Ferraresi.  

Era annunciato anche Alessandro Di Battista, ma non si è visto. Peccato, mi sarebbe piaciuto chiedergli come gioca il Foggia di Zeman con Gervinho al posto di Signori e con Destro al posto di Baiano, ma pazienza.  Resta comunque il fatto che nonostante i contrasti e le diversità di vedute, ogni volta che c’è da lottare in difesa  di diritti fondamentali  per la dignità  dei cittadini  , soprattutto nel territorio, mi ritrovo sempre a fianco  qualcuno del Movimento  5 stelle. 

Non posso fare a meno, per esempio , di ringraziare il deputato  Luca Frusone per la grossa mano che ci  sta dando   nel contrasto   ai disastri della sanità nella nostra Provincia e per essere uno dei primi inscritti, insieme alla sua portavoce, l’amica e compagna di tante lotte Enrica Segneri, all’Osservatorio Peppino Impastato di Frosinone.  Un altro ringraziamento va  ai consiglieri regionali Ilaria Fontana e Gaia Pernarella,  le quali hanno iniziato a collaborare con l’Osservatorio e ci danno una mano nel provare a  smascherare certe storture che si annidano nelle istituzioni. E poi c’è l’amico Aniello Prisco  con il quale sovente mi tocca litigare, ma non si tira mai indietro quando c’è da spendersi per una giusta causa. 

E’ altresì fuori di dubbio che grazie al Movimento 5 stelle si è ripristinato in Parlamento l’esercizio dell’opposizione reale, un diritto democratico che  si era perso  nella notte dei tempi delle larghe intese, palesi o occulte, susseguitesi  negli ultimi decenni.  Le  loro lotte in difesa della Costituzione  e di denuncia ai  continui strappi  inferti alla democrazia  da Governo  e Presidente  della Repubblica   sono sacrosante. 

Basta mi fermo qui altrimenti si montano la testa.  Ah volete sapere quale è stato lo screzio fra me e la deputata Laura Castelli nel corso del “Non ci fermate tour”? E’ presto detto. Loro confondono le proposte di legge presentate al   Senato  con quelle pubblicate sul loro portale web.  Ho fatto semplicemente presente che nella proposta di legge presentata nel giugno scorso dal Movimento 5  Stelle in Senato  sul reddito di cittadinanza (atto n. 1.00089,) puntualmente bocciata, (181 voti  contrari Pd, Pdl, Scelta Civica, 50 favorevoli  M5S, Sel) era impropria la definizione della misura sociale che avevano proposto. 

Nella mozione  si indica  un  “Reddito di Cittadinanza” ma non ci si riferisce ad un sostegno monetario a favore dei cittadini che inizia dalla nascita  e termina alla  morte,  si descrive una misura di supporto a chi perde il lavoro. Questo è un reddito minimo garantito e non di cittadinanza .  Inoltre nella legge non è indicato né l’importo mensile  della misura, né da dove vengono presi i soldi per finanziare questo aiuto sociale. Si indicano sommariamente un contributo derivante dalla tassazione dei giochi on line e un taglio alle pensioni d’oro.  

Mi ribattono piccati che sono disinformato, perché nella proposta di legge sono indicate analiticamente tutte le voci di finanziamento del reddito di cittadinanza ( che è redito minimo per  la precisione) . Già ma in quale proposta di legge? Quella sul portale web , non quella presentata al Senato il 23 giugno scorso.  Purtroppo  in votazione vanno le proposte presentate in Parlamento, non quelle on line.  La mozione   presentata dal M5S al Senato  era incompleta. A scanso di equivoci ecco il LINK alla legge. 

In verità  aveva anche  ragione la deputata Silvia Benedetti quando , a videocamere spente,  ci invitava a non cercare il pelo nell’uovo nel criticare   un’ azione politica onesta e sana  che da tempo mancava  nell’avariato panorama parlamentare. Mi sono  quindi  beccato la mia bella sequela di improperi dalla platea indispettita Dalla mia impudente e  sacrilega critica  ai  deputati penta stellati. 

Del resto loro sono così, sono come Nicola Palumbo  , alias Stefano Satta Flores,  nel film di Ettore Scola “C’eravamo tanto amati” ,  l’intellettuale che si esprime sempre con citazioni dotte e non ammette contraddizioni.  “Timeo danaos  et dona ferentes”Vigilio" proclamava in una discussione  . A  questi atteggiamenti bisogna rispondere così come risponde a Nicola, sempre nel film citato, Antonio Cotichella (alias Nino Manfredi) ,  il quale ribatte alle citazioni dotte con una sua citazione: “Ridi che mamma ha  fatto gli gnocchi. Dante Alighieri” A Nicola che lo guarda inorridito per  la corbelleria ascoltata  l’Infermiere Comunista ribatte “L’ha detto Dante, l’ha detto che sai tutto te?”

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