Non posso negare di
non condividere molte cose nel
metodo e nel merito del Movimento 5 Stelle. Non mi piacciono alcuni atteggiamenti di Grillo, il quale spesso
straparla. Mi vengono in mente diverse questioni. La presa di posizione contro
l’abolizione del reato di clandestinità,
o la faccenda delle macro regioni, una
farneticazione degna del miglior Bossi.
Altre volte non riesco a digerire la pretesa dei militanti 5 stelle di sapere tutto
perché studiano i regolamenti, sono, iper informati. Il che è cosa buona e
giusta, ma spesso farsi assalire da qualche sano dubbio non guasta. E va a finire così che mi ritrovo in un modo o nell’altro a
polemizzare con qualcuno di loro. L’ultima
volta è accaduto nel “Non ci fermate
tour” di lunedì scorso.
Il “Non ci fermate tour” è un giro d’Italia
in camper che i deputati del M5S, sospesi
per le proteste tumultuose messe in atto
in occasione della votazione del decreto Imu-Bankitalia , compiono per
spiegare le nefandezze che accadono in
Parlamento e nelle Commissioni. Lunedì scorso hanno fatto tappa a Frosinone i
deputati : Massimo Artini, Silvia Benedetti, Laura Castelli, Diego De Lorenzis e Vittorio Ferraresi.
Era annunciato anche Alessandro Di Battista,
ma non si è visto. Peccato, mi sarebbe piaciuto chiedergli come gioca il Foggia
di Zeman con Gervinho al posto di Signori e con Destro al posto di Baiano, ma
pazienza. Resta comunque il fatto che
nonostante i contrasti e le diversità di vedute, ogni volta che c’è da lottare
in difesa di diritti fondamentali per la dignità dei cittadini , soprattutto nel territorio, mi ritrovo sempre
a fianco qualcuno del Movimento 5 stelle.
Non posso fare a meno, per esempio
, di ringraziare il deputato Luca
Frusone per la grossa mano che ci sta
dando nel contrasto ai disastri della sanità nella nostra
Provincia e per essere uno dei primi inscritti, insieme alla sua portavoce,
l’amica e compagna di tante lotte Enrica Segneri, all’Osservatorio Peppino
Impastato di Frosinone. Un altro
ringraziamento va ai consiglieri
regionali Ilaria Fontana e Gaia Pernarella,
le quali hanno iniziato a collaborare con l’Osservatorio e ci danno una
mano nel provare a smascherare certe
storture che si annidano nelle istituzioni. E poi c’è l’amico Aniello
Prisco con il quale sovente mi tocca
litigare, ma non si tira mai indietro quando c’è da spendersi per una giusta
causa.
E’ altresì fuori di dubbio che grazie al Movimento 5 stelle si è
ripristinato in Parlamento l’esercizio dell’opposizione reale, un diritto
democratico che si era perso nella notte dei tempi delle larghe intese,
palesi o occulte, susseguitesi negli
ultimi decenni. Le loro lotte in difesa della Costituzione e di denuncia ai continui strappi inferti alla democrazia da Governo
e Presidente della
Repubblica sono sacrosante.
Basta mi
fermo qui altrimenti si montano la testa.
Ah volete sapere quale è stato lo screzio fra me e la deputata Laura
Castelli nel corso del “Non ci fermate tour”? E’ presto detto. Loro confondono
le proposte di legge presentate al Senato con quelle pubblicate sul loro portale web. Ho fatto semplicemente presente che nella
proposta di legge presentata nel giugno scorso dal Movimento 5 Stelle in Senato sul reddito di cittadinanza (atto n. 1.00089,)
puntualmente bocciata, (181 voti contrari Pd, Pdl, Scelta Civica, 50 favorevoli M5S, Sel) era impropria la definizione della misura sociale che
avevano proposto.
Nella mozione si indica un “Reddito di Cittadinanza” ma non ci si riferisce ad un sostegno monetario a
favore dei cittadini che inizia dalla nascita e termina alla morte,
si descrive una misura di supporto a chi perde il lavoro. Questo è un
reddito minimo garantito e non di cittadinanza . Inoltre nella legge non è indicato né
l’importo mensile della misura, né da
dove vengono presi i soldi per finanziare questo aiuto sociale. Si indicano
sommariamente un contributo derivante dalla tassazione dei giochi on line e un
taglio alle pensioni d’oro.
Mi ribattono
piccati che sono disinformato, perché nella proposta di legge sono indicate
analiticamente tutte le voci di finanziamento del reddito di cittadinanza ( che
è redito minimo per la precisione) . Già
ma in quale proposta di legge? Quella sul portale web , non quella presentata
al Senato il 23 giugno scorso. Purtroppo in votazione vanno le proposte presentate in
Parlamento, non quelle on line. La mozione
presentata dal M5S al Senato era incompleta. A scanso di equivoci ecco il LINK alla legge.
In verità aveva
anche ragione la deputata Silvia
Benedetti quando , a videocamere spente,
ci invitava a non cercare il pelo nell’uovo nel criticare un’ azione politica onesta e sana che da tempo mancava nell’avariato panorama parlamentare. Mi sono quindi beccato la mia bella sequela di improperi
dalla platea indispettita Dalla mia impudente e sacrilega critica ai
deputati penta stellati.
Del resto loro sono così, sono come Nicola
Palumbo , alias Stefano Satta
Flores, nel film di Ettore Scola
“C’eravamo tanto amati” ,
l’intellettuale che si esprime sempre con citazioni dotte e non ammette
contraddizioni. “Timeo danaos et dona ferentes”Vigilio" proclamava in una discussione . A questi atteggiamenti bisogna rispondere così
come risponde a Nicola, sempre nel film citato, Antonio Cotichella (alias Nino
Manfredi) , il quale ribatte alle
citazioni dotte con una sua citazione: “Ridi che mamma ha fatto gli gnocchi. Dante Alighieri” A Nicola
che lo guarda inorridito per la
corbelleria ascoltata l’Infermiere
Comunista ribatte “L’ha detto Dante, l’ha detto che sai tutto te?”
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