giovedì 20 marzo 2014

Non lasciamoci ingannare dal governo dei padroni!

Piattaforma Comunista


Non lasciamoci ingannare dal governo dei padroni! La dichiarazione del pescecane Marchionne - “pieno sostegno a Renzi"– getta piena luce sulla natura di classe del governo Renzi. Le sue misure sono neoliberismo sfrenato e reazione antioperaia, tutte interne alla politica di austerità e competitività, alle direttive UE-BCE-FMI. Il grosso degli stanziamenti va agli industriali: 82,6 mld. fra trasferimenti statali e riduzione costi energetici, che si aggiungono a quelli già regalati dai governi precedenti. C’è la riduzione delle tasse dei padroni, con un'imposta sulle rendite finanziarie. Difficile credere che i capitali finanziari saranno colpiti da questo governo. Quanto alla lotta all’evasione e alla patrimoniale, sono semplicemente sparite dall’agenda politica! Poi ci sono i provvedimenti definiti “perfetti” dagli industriali: estensione del precariato (contratti a termine a ripetizione e senza causale) e dell’apprendistato, cioè aumento dello sfruttamento per i giovani, che non avranno più un impiego sicuro. Si abbattono le normative sulla CIG e l’indennità di disoccupazione, fino a legalizzare il lavoro nero. E ai lavoratori impoveriti da sei anni di crisi? Ecco la promessa di una mancia per tappargli la bocca e procedere alla demolizione delle loro conquiste e diritti, tra cui l’art. 18. Lo sgravio fiscale annunciato – che non copre neanche lontanamente quanto si è perso - proviene dai tagli ai servizi sociali, dalla dismissione del patrimonio pubblico, dalle privatizzazioni, dal blocco dei contratti e dagli esuberi dei lavoratori pubblici. Per i pensionati che fanno la fame va anche peggio, perché non ricevono nulla. E mentre si trovano decine e decine di miliardi per banche e padroni, ancora non si trova 1 mld. per gli operai in cassa integrazione in deroga! L’atteggiamento di Renzi nel confronti del movimento sindacale (“saranno contro di noi? ce ne faremo una ragione”) è di scontro aperto. Chi pensa sia solo una bega con i vertici sindacali collaborazionisti - che lo applaudono felici di essere stati “ascoltati”- non ha capito che ad essere sotto attacco è il sindacato in quanto indispensabile organizzazione di massa dei lavoratori. Parallelamente alle misure antioperaie, avanzano una legge elettorale antidemocratica, la soppressione del bicameralismo e del voto di fiducia del senato, per varare governi stabili e ferrei, che prendano decisioni antipopolari incisive e rapide. Si passa così a una Repubblica presidenziale autoritaria, secondo le esigenze del capitale finanziario. Riuscirà l’ambizioso Renzi a rilanciare il declinante imperialismo italiano? E’ il caso di leggere le parole di un grande segretario fiorentino che nel “Principe” disprezzava quei governanti che si lanciano in grandi imprese senza avere forze proprie e alleanze solide per realizzarle. Renzi non ha né le une, né le altre. E’ un sottoprodotto del marciume imperialista, il rappresentante di una classe che ha esaurito il suo ruolo storico, di un partito allo sfascio come il PD, e come principale alleato ha un delinquente piduista. La soluzione dei problemi che affliggono il nostro paese non passa per gli illusionisti. Si avrà solo rovesciando i rapporti di classe e avviandoci su una strada di benessere sociale e di pace, in cui non ci sarà più spazio per la schiavitù salariale. Perciò dobbiamo agire con indipendenza di classe e combattere fin da subito il governo Renzi nelle fabbriche, nei posti di lavoro, nelle scuole, nelle piazze, impedendogli di avanzare nel suo disegno antioperaio e reazionario. Rafforziamo l’organizzazione di classe col fronte unico, costruiamo Comitati operai! Prepariamoci a scendere uniti in piazza! Avanti nella lotta per il Partito comunista del proletariato, locomotiva della coscienza, dell’organizzazione e della lotta per un vero Governo operaio!


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