I piloni questi
sconosciuti. Ogni tanto nella martoriata storia urbanistica di Frosinone
spuntano fuori opere di riqualificazione della città, riempiono le pagine dei giornali , poi
ritornano nell’oblio . E’ il caso dei Piloni, cioè il progetto di trasformazione
delle storiche arcata di Via De Gasperi in spazi adibiti ad esercizi
commerciali (gli ennesimi destinati a rimanere vuoti). Non sfugge a nessuno che in Via Aldo Moro, uno
dopo l’altro le attività commerciali stanno chiudendo e i nuovi negozi
edificati in Piazzale De Matthaeis sono desolatamente vuoti, a parte un lotto
occupato dalla Deutsch Bank.
In realtà un’ opera di consolidamento di quella parte della città sarebbe
assolutamente necessaria. Sotto le arcate di Via De Gasperi impera il degrado e
l’umidità sta corrodendo le mura. Suggerirei, magari, di ricavare in quegli spazi
botteghe artigiane con annesse scuole di formazione per tramandare lavori la cui
maestria si perde nella notte di tempi.
Potrebbe essere un buona base per rilanciare l’artigianato legato alle
tradizioni locali.
Ma non è la destinazione d’uso delle arcate a preoccupare, bensì
il reale espletamento dei rilievi tecnici e di sicurezza necessari per la realizzazione dell'opera. Quando in piena
giunta Marini si procedette a scegliere la ditta Piloni Srl come impresa
incaricata a realizzare, in project financing, l’opera di riqualificazione delle
arcate di Via De Gasperi, il Comune ricevette dal Genio Civile una risposta fortemente
critica sulla realizzazione del progetto presentato dalla Piloni srl.
Nel documento che alleghiamo, datato luglio 2011, l’ufficio tecnico della Regione indicava le seguenti
criticità: Chiarimento della categoria topografica T1 o T4. Nel progetto sono
riportate entrambi, quando invece deve essere specificato, o T1 o T4. Infatti in un caso (T1) sono necessarie della analisi
aggiuntive per determinare la risposta sismica nell’altro (T4) tali rilevamenti non sono richiesti. Manca anche la microzonazione sismica (MS)
ossia la qualificazione delle potenzialità sismiche di ogni parte della città,
in quanto le zone del territorio non sono sismicamente omogenee . E’ un’analisi
fondamentale non solo per la zona dei Piloni ma per tutta la città. Mi risulta
che a Frosinone manchi totalmente.
Nel progetto non è indicato che
tipo di intervento urbanistico viene eseguito: se si tratta solo di opere
di riqualificazione o di nuova edificazione, tecnicamente la cosa non è di poco
conto. Per questi e per altri rilievi L’ufficio del genio civile Regionale
rimandava in dietro il progetto.
Oggi la giunta Ottaviani degli effetti speciali
ripropone la faccenda e annuncia che a
breve partiranno i lavori. Alberto Pagliuca, della Piloni Srl, afferma di aver
concluso l’iter burocratico e tecnico ed è pronto a prendere in consegna il
sito dal Comune per mettere in moto le ruspe. Siamo sicuri? Le risposte che il
genio civile attendeva non riguardavano cosucce di poco conto.
Ad oggi , ripeto
e credo di non sbagliare, il Comune non ha effettuato la microzonazione sismica e
neanche le precedenti giunte mai hanno provveduto a questo monitoraggio, è un
documento che Frosinone non ha mai posseduto. Se quanto allora richiesto dal
Genio Civile non è stato prodotto è meglio che il progetto torni nel
cassetto, tanto una promessa in più o una in meno non cambia la vita del povero
bistrattato cittadino frusinate.
Di seguito il link al post che pubblicammo il 19
settembre 2011.
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