giovedì 24 aprile 2014

Dedicato ai tutti i partigiani

Luciano Granieri


Il 25 aprile del 2014 cade dopo le commemorazioni  del 70° anniversario dei devastanti bombardamenti di Frosinone e di Cassino.  In occasione degli eventi  organizzati in memoria  di queste tragedie, tra le tante frasi di circostanza è scappata qualche corbelleria.  Come l’affermazione del sindaco Ottaviani sulla  cura che ha ucciso il malato riferendosi agli effetti disastrosi dei bombardamenti alleati sulla città o il rammarico di qualche giornaletto locale per la mancata condanna e disprezzo  da parte delle istituzioni verso americani, canadesi,inglesi e neozelandesi   . E’ vero quel lembo d’Italia compreso fra la testa di ponte di Anzio e la linea Gustav ha assistito alle distruzione dei bombardamenti alle crudeltà dei berberi marocchini al seguito delle truppe Francesi che hanno stuprato e violentato le donne del cassinate. E’ vero anche che senza il pressapochismo tattico degli americani in eterna lotta con gli inglesi per il privilegio di entrare  per primi a Roma, la situazione avrebbe potuto avere  sviluppi maggiormente risolutivi e  meno drammatici. Ma la crudeltà dei marocchini, frutto avvelenato - del colonialismo prima e dell’imperialismo occidentale poi - la distruzione arrecata dagli alleati sono eventi che non possono essere decontestualizzati da uno scenario di guerra scatenata dalla crudeltà e dall’efferatezza  dei deliranti ideali  nazifascisti .  I devastatori  morali della di Cassino e di Frosinone, gli stupratori morali  delle donne, sono gli aguzzini tedeschi e i loro degni compari fascisti. Ma in quel lembo d’Italia fra la testa di Ponte di Anzio e la linea Gustav, hanno operato anche bande partigiane. Manipoli di ragazzi e ragazze male equipaggiati che grazie alle loro azioni hanno reso molto difficoltoso il rifornimento delle retrovie tedesche  del fronte di Anzio e di Cassino e hanno fornito, grazie ad incursioni sulle  montagne , precise informazioni sulla logistica delle postazioni  tedesche alle spaesate truppe alleate .  Spesso era la  popolazione di Palestrina, come di Paliano,  e di altri paesi dell’alta Valle del Sacco fino a Frosinone, a contribuire in modo decisivo. E’ stato il coraggio dei contadini, i quali alla lotta contro l’oppressore tedesco e fascista univano la lotta per  la collettivizzazione delle grandi proprietà terriere,  a risultare decisiva. Donne e uomini che quando non impiegate nelle azioni dei GAP  rischiavano la vita nascondendo gli scampati ai rastrellamenti dei tedeschi e dei repubblichini, fornendo sostegno ai partigiani. Una serie di storie meno eclatanti rispetto alla lotta che avveniva sull’appennino tosco  emiliano ma egualmente decisive per  la vittoria di liberazione hanno avuto luogo in quel territorio , come gli agguati dei GAP delle bande di Palestrina, di Paliano, di Genazzano, a convogli tedeschi, ai depositi di armi e munizioni  delle truppe del generale Kesselring .   Allora questo 25 aprile è dedicato alle donne  di Paliano e di tutta l’alta Valle del  Sacco che si sono impegnate nella resistenza, a Enrico Giannetti, instancabile organizzatore di tutte le bande operanti nel territorio, responsabile dei  contatti con i capi delle brigate Garibaldi a Roma e maestro di politica presso le popolazioni oppresse , a Dante Bersini astuto partigiano della banda di Paliano , al giovane (poco più che sedicenne) Lamberto Ait della banda di Genazzano,  alla coraggiosa e scaltra staffetta  Lidia Cicognani , agli uomini di Alfredo  (Fred) Michelagnoli   che paracadutati nelle montagne di Prato di Campoli hanno piazzato radio ricetrasmittenti  decisive per le comunicazioni  fra i partigiani e gli alleati  , a Domenico Marzi - già proprio il padre dell’ex sindaco di Frosinone che dal genitore non ha ereditato  nulla-   organizzatore di  vari centri di resistenza a Frosinone. A tutti loro e alle altre donne e uomini protagonisti della guerra di resistenza a fra Roma e Cassino, passando per Frosinone,  è dedicato questo 25 aprile e a loro va il ringraziamento di tutti i sinceri democratici.



Video tratto dal film il “Partigiano Johnny” di Guido Chiesa,  foto tratte dal libro”Guerra e Resistenza a Sud di Roma” di Roberto Salvatori,  brano “Figli della Montagna” del gruppo Casa del Vento.

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