mercoledì 18 giugno 2014

Brasile, Mondiali Continuano le lotte

Matteo Bavassano
 

I media italiani, che hanno dovuto dare necessariamente conto degli scioperi e delle manifestazioni di questi giorni in Brasile, hanno approfittato dell’interesse suscitato dalle partite e da altri fatti di cronaca locale per nascondere completamente il proseguimento delle lotte in Brasile, dove gli operai continuano a scioperare e dove si cerca di unificare queste lotte nella protesta contro i grandi profitti che le multinazionali si assicurano tramite la Coppa del Mondo.
Dopo le proteste a San Paolo e Rio de Janeiro del 12 giugno, con manifestazioni minori in altre città, le mobilitazioni sono proseguite seguendo il calendario del Mondiale, per esempio il 14 a Belo Horizonte, il 15 a Natal e a Brasilia, mentre sul fronte operaio gande importanza ha la campagna, che sta ricevendo una forte solidarietà anche internazionale (vedi il presidio sotto il consolato brasiliano a Milano), per il reintegro dei lavoratori della metro licenziati a causa dello sciopero. Altre categorie intensificano le loro lotte: a Natal continua lo sciopero prolungato degli autisti degli autobus, che ha creato disagi per la partita Ghana-Stati Uniti; i medici dell’ospedale universitario di San Paolo si sono uniti allo sciopero degli insegnanti che durava già da ventun giorni, insegnanti che sono in sciopero anche a Rio.

Dato che in Brasile non si possono nascondere queste proteste, il governo e la stampa borghese attaccano i manifestanti pacifici e i lavoratori in sciopero accomunandoli ai "black bloc" e denunciando che sarebbero eterodiretti, secondo il Ministro del lavoro, da “interessi elettorali” in vista delle presidenziali di ottobre, chiaro riferimento al ruolo che sta avendo il Pstu, sezione brasiliana della Lit-Quarta Internazionale, nelle mobilitazioni e negli scioperi, anche attraverso l’azione della Csp-Conlutas.

Ad esempio, il giornale Istoé, in un articolo intitolato "La forza occulta del Pstu", si lamenta del fatto che un "piccolo partito senza rappresentanza parlamentare" possa paralizzare le città più importanti del Brasile, attaccando contestualmente il nostro partito fratello per il suo programma rivoluzionario. A questo giornale borghese (e a tutti quelli che ci criticano) rispondiamo che è proprio questo il senso della costruzione di un partito d’avanguardia con influenza di massa, obiettivo che la Lega internazionale dei lavoratori – Quarta Internazionale si propone per tutti i Paesi del mondo: un partito che possa guidare le lotte dei lavoratori verso la costruzione di una società socialista. Lo scorso 14 giugno un seminario nazionale del Pstu ha confermato la candidatura di Zé Maria, presidente del partito e della Conlutas, alle presidenziali del prossimo ottobre. Una candidatura che ha come unico scopo quello di usare anche le elezioni borghesi per propagandare un programma politico che possa unificare le lotte operaie e le mobilitazioni popolari e rafforzare così il movimento di opposizione al governo di fronte popolare guidato dal Pt di Dilma-Lula. Movimento di lotta che è esploso con le giornate di giugno del 2013 e che continua a crescere nelle lotte di questi giorni mettendo in imbarazzo non solo il governo borghese ma anche tutta la sinistra riformista mondiale (inclusa ovviamente quella italiana) che per anni ha indicato nel Brasile un modello di collaborazione tra le classi.

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