Anche la stampa italiana ha dovuto in questi giorni iniziare a parlarne, seppure cercando di non dare troppo spazio alle notizie. Ma in queste ore continua lo sciopero ad oltranza dei lavoratori della metropolitana di San Paolo, iniziato il 5 giugno, diretto dalla Csp-Conlutas, in cui svolge un ruolo di primo piano il Pstu, sezione brasiliana della nostra internazionale, la Lit.
I compagni del Pstu sono alla testa delle mobilitazioni, scioperi e lotte che stanno paralizzando il Brasile alla vigilia dei mondiali (gli insegnanti, ad esempio, sono in sciopero da un mese). La lotta dei lavoratori dei trasporti è l'avanguardia di un fronte che si allarga di giorno in giorno.
Il governo de Pt e la magistratura brasiliana inviano contro i manifestanti la polizia e minacciano multe gigantesche ai lavoratori della metro, dichiarando lo sciopero illegale.
Anche nei prossimi giorni daremo conto, con articoli e traduzioni di articoli dei nostri compagni brasiliani, di quanto sta succedendo in Brasile. E' tanto più necessario far girare queste notizie visto che anche la stampa di sinistra scrive poco, in evidente imbarazzo così come i partiti di sinistra e i sindacati concertativi, tutti da sempre estimatori del governo di centrosinistra brasiliano, diretto dal Pt di Dilma-Lula.
Il governo de Pt e la magistratura brasiliana inviano contro i manifestanti la polizia e minacciano multe gigantesche ai lavoratori della metro, dichiarando lo sciopero illegale.
Anche nei prossimi giorni daremo conto, con articoli e traduzioni di articoli dei nostri compagni brasiliani, di quanto sta succedendo in Brasile. E' tanto più necessario far girare queste notizie visto che anche la stampa di sinistra scrive poco, in evidente imbarazzo così come i partiti di sinistra e i sindacati concertativi, tutti da sempre estimatori del governo di centrosinistra brasiliano, diretto dal Pt di Dilma-Lula.
Come Pdac parteciperemo a Milano al presidio in solidarietà con i lavoratori brasiliani in lotta promosso da No Austerity, dal SiCobas e altre sigle sindacali e politiche, che si terrà giovedì 12 giugno dalle ore 18 davanti al consolato brasiliano in corso Europa, 12. Facciamo appello alla massima presenza!
Campagna internazionale
Durante la coppa ci sarà la lotta
in Brasile e nel mondo
In Brasile, lo Spazio di unità d’azione, di cui fanno parte la Csp-Conlutas e altre organizzazioni, ha lanciato una campagna per concentrare e unificare le lotte di tutto il Paese intorno alla Coppa del Mondo di calcio che si terrà in quel Paese. Questa campagna ha già avuto inizio nella giornata di mobilitazione del 15 maggio, che ha avuto ripercussioni nazionali e internazionali. E continuerà con una grande giornata di lotta il 12 giugno, data di inizio del campionato a San Paolo.
Il governo brasiliano e tutta la borghesia tentarono inizialmente di utilizzare la Coppa per ottenere prestigio e mostrare un Brasile “da primo mondo”. Dopo le giornate di giugno del 2013, avevano l’obiettivo di utilizzarla per fermare le numerose proteste, facendo leva sulla passione calcistica popolare. Ora stanno sviluppando una forte offensiva per criminalizzare le mobilitazioni. Il timore profondo è che ci sia una ondata come quella del 2013.
Tuttavia non stanno ottenendo risultati. In un Paese che, senza dubbio, ama profondamente il calcio, il clima “da mondiale” è molto basso, molto più basso di altri mondiali che si sono giocati in Brasile. Allo stesso tempo, cosa ancora più importante, ormai da alcuni mesi si sono scatenate molte lotte operaie che, in molti casi, affrontano anche le burocrazie sindacali (specialmente contro la pro-governativa Cut). Tra queste, quella degli spazzini di Rio de Janeiro durante lo scorso carnevale, che raggiunse una grande vittoria ottenendo un aumento del 38% quando la norma è il 10-12%; quella di un grosso cantiere negli impianti petroliferi dello stesso Stato (con 23.000 operai), che si è scontrata violentemente con la burocrazia. Ora si sviluppano molte altre lotte: 15.000 operai edili a Santos (San Paolo), autisti di autobus in varie città, insegnanti, professori e dipendenti pubblici di diversi Stati.
Ossia, il primo tentativo del governo di utilizzare il mondiale per fermare le lotte è fallito. Di fatto, durante la coppa ci saranno le lotte. Per questo, la preoccupazione attuale di “quelli di sopra” è che sorga un movimento spontaneo e indipendente come l’anno scorso, e che le lotte operaie e popolari si unifichino e centralizzino, incontrando i settori che rifiutano la Coppa.
In Brasile ci sarà una manifestazione centrale a San Paolo e altre in diverse città. Dal Brasile stanno partendo appelli per unirsi alla giornata del 12 giugno con iniziative in altri Paesi del mondo. Anche in solidarietà con le lotte di tutto il mondo, come quella già in atto per la morte dei minatori turchi (per responsabilità dei padroni), la lotta dei lavoratori della General motors e altre aziende automobilistiche contro gli attacchi padronali in vari Paesi, fino allo sciopero di quasi 20 giorni in una fabbrica cinese che lavora per Adidas e Nike (cioè, per i “proprietari” della Coppa).
È anche una lotta antimperialista, rappresentata dalla denuncia della Fifa e della stessa Coppa del mondo, una grande impresa capitalista e imperialista, con cui lucrano le grandi multinazionali legate allo sport, agli indumenti sportivi, all’alimentazione (birre, Coca cola ecc.), alla costruzione (di stadi, strutture ecc.), alle trasmissioni televisive ecc. In Brasile ha avuto molte ripercussioni nell’avanguardia tutta la battaglia contro la Coppa che si ebbe nella precedente edizione sudafricana. Possiamo dire che la Coppa della Fifa è la Coppa delle multinazionali.
Sono molti i tipi di iniziative che si possono organizzare, secondo le possibilità di ogni Paese: presidi sotto le ambasciate e i consolati, o in luoghi pubblici, manifestazioni ecc.
È importante che le iniziative siano le più unitarie possibile, insieme con organizzazioni sindacali organizzazioni studentesche, partiti di sinistra, anche organizzazioni della Chiesa come Jubileo Sur, che sta promuovendo iniziative in alcuni Paesi su questo tema.
Altri esempi si stanno avendo in Europa. In Italia, ci sarà un presidio sotto il consolato brasiliano a Milano, promosso dal sindacato SiCobas, insieme con altre organizzazioni sindacali e politiche, tra cui No austerity. In Francia si è formato il collettivo unitario La Coupe est pleine che riunisce in Francia “organizzazioni sindacali, sociali e politiche che appoggiano i movimenti sociali brasiliani che affrontano una forte repressione a causa della Coppa del mondo”. Tra questi movimenti ci sono l’Unione sindacale Solidaires e la Federazione di sindacati Sud-rail. In Inghilterra è in programma una iniziativa contro la Coppa, che si terrà a Londra il 10 giugno, con la partecipazione di diverse organizzazioni e personalità. Anche in Argentina e Bolivia sono già state programmate iniziative. In Svizzera il 28 maggio si è tenuto un presidio a Zurigo di fronte alla sede della Fifa, con la presenza del dirigente del Pstu e della Csp-Conlutas Dirceu Travesso.
Per chi volesse seguire le manifestazioni, il 12 giugno il Pstu brasiliano e la Lit-ci daranno notizia delle manifestazioni della giornata in diretta su internet nei loro siti web.
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