lunedì 14 luglio 2014

Una marcia per la salute fisica e democratica

Luciano Granieri


La passeggiata della salute, così è stata ribattezzata la marcia di protesta che i comitati territoriali per la  sanità intraprenderanno mercoledì 16 luglio. Presso la sede della Provincia di Frosinone esponenti dei movimenti territoriali che si battono per un sanità provinciale degna del dettato Costituzionale,  un livello a cui, come è tristemente noto la Asl di Frosinone è lontana anni luce, hanno illustrato ai media e agli organi di stampa  le modalità e le finalità della manifestazione organizzata per il 16 luglio prossimo. 

L’intento è quello di raggiungere la palazzina della presidenza presso  il complesso della Asl  in Via Armando Fabi e manifestare l’insoddisfazione di tutti i cittadini al management ed in particolare alla presidente D.ssa Isabella Mastrobuono,  per la  situazione sanitaria del nostro territorio, praticamente al collasso. Il concentramento è previsto presso P.zza Madonna della Neve alle ore 15,00 di mercoledì 16 luglio. Da qui il corteo si sposerà attraverso la Via Monti Lepini per raggiungere la palazzina dirigenziale della Asl. 

E’ interessante la passeggiata organizzata dai  movimenti di Sora e di Alatri. Il punto di concentramento di Frosinone sarà raggiunto a piedi da Sora, attraverso la strada vecchia. La partenza è prevista alle 6,30. Durante la camminata  si aggregheranno alla carovana numerose delegazioni, fra cui quella di Alatri di Veroli,   Ferentino e altri comuni capitanate dai sindaci . In realtà proprio in concomitanza della conferenza stampa dei movimenti territoriali, era in corso una riunione fra i sindaci e la direttrice della Asl D.ssa Mastrobuono, al fine di evitare la partecipazione dei primi cittadini. 

In ogni caso, indipendentemente dall’esito dell’incontro con i sindaci, associazione e cittadini animeranno egualmente la  marcia. A presentare la manifestazione di protesta erano presenti, Francesco Notarcola presidente della consulta delle associazioni, Rodolfo Damiani e Valeria di Folco dell’associazione civica di Sora  “Articolo 32”, il Dott. Augusto Vinciguerra presidente dell’ ADO  di Sora, il Dott. Roberto Sarra di Alatri e il presidente dell’AIPA di Frosinone Antonio Marino.  

E’ indubbio che la sanità provinciale sia al collasso. Ma come spesso illustrato il male viene da lontano, da almeno 4 consiliature regionali: Badaloni, Storace, Marrazzo, Polverini. Di manifestazioni, soprattutto nell’ultima gestione Polverini, ne sono state organizzate molte, tutte evidentemente senza esito, visto che l’opera di smantellamento della sanità in provincia di Frosinone è proseguita imperterrita sotto la mannaia del commissariamento. Noto e quasi stucchevole è stato, ed è tutt’ora, il rimpallo delle responsabilità. Lo Sato centrale imputa alla gestione regionale il disastro, la Regione dal canto suo denuncia i continui tagli nei trasferimenti di fondi dal centro ,  tali da costringere presidenti e manager a  eliminare   servizi essenziali, sanità in primis. 

La novità di questa nuova sollecitazione popolare è che vede finalmente la compartecipazione di più Comuni recependo  finalmente l'idea che  una sanità  costituzionalmente decente e garantita debba  essere reclamata con intenti  unitari evitando  logiche campanilistiche.  Questa volta non sono solo i cittadini di Frosinone, piuttosto che quelli di Sora a partecipare, ma il moto di protesta arriva dall’intera provincia. E soprattutto, finalmente, si registra la partecipazione dei medici e degli operatori sanitari impensabile fino a qualche anno fa. 

Uno dei principali motivi della protesta riguarda il dissanguamento delle risorse accumulate dalla Asl di Frosinone verso le aziende  sanitarie romane. In pratica si accusa la gestione Zingaretti,  in qualità di presidente della Regione e di commissario alla sanità laziale, di privilegiare le strutture sanitarie della Capitale a discapito della nostra Provincia. Tale tendenza è confermata dai fatti, ma mi permetto di suggerire, di non commettere lo sbaglio di ridurre il tutto ad una competizione fra Roma e Frosinone. Se la sanità romana, il che non è,  assicura livelli di assistenza decenti,  è fondamentale che li mantenga e anzi li migliori, e allo stesso tempo  è necessario  pretendere che anche le altre Asl raggiungano standard elevati senza entrare in competizione fra di loro. 

Guai a cedere alla tentazione della guerra fra poveri, del divide et impera, è la classica strategia in base alla quale chi comanda fa il bello e cattivo tempo mettendo i cittadini gli uni contro gli altri. In ogni caso in quella conferenza stampa si respirava un’aria nuova. Un’aria che chiamava alla partecipazione i cittadini, i quali non possono ignorare un problema che riguarda direttamente il proprio diritto a essere curati.  Finalmente si è preso coscienza  che l’emorragia del diritto di partecipazione, da decenni  in atto a causa di governi sempre più autoritari, capaci di vanificare anche i risultati plebiscitari dei referendum sui  beni comuni e tutt’ora attivi nel approntare riforme ancora più irrispettose del diritto di partecipazione dei cittadini, va fermata. Speriamo che questa marcia serva oltre che a riaffermare  il diritto alla salute fisica a ribadire la necessità di sanare la salute democratica.





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