venerdì 31 ottobre 2014

Frosinone, emergenza sanità

Oreste Della Posta

Segretario Provinciale dei Comunisti Italiani

Nonostante la sanità nel nostro paese abbia bisogno di un immediato rilancio attraverso la lotta agli sprechi e la razionalizzazione delle spese, sono previsti tagli pesantissimi alle regioni nella legge finanziaria proposta dal governo. Se si considera che mediamente circa l’80% della spesa delle regioni è per la sanità, appare chiaro che un simile provvedimento da parte del governo diventa inaccettabile. L’attacco ai fondi destinati al sistema sanitario nazionale è frontale, tant’è che persino Il taglio dell’IRAP rappresenta in realtà un provvedimento a rischio, dato che il 40% della liquidità che lo stato incassa da questa tassa è destinato alla sanità. Noi Comunisti Italiani ci battiamo per una sanità pubblica efficiente e invitiamo pertanto la Regione Lazio a non seguire l’esempio del governo centrale, intervenendo subito perché sul proprio territorio, e nella nostra provincia in primo luogo, si prendano i dovuti provvedimenti che sono: in primis l’aumento dei posti letto ed in secondo luogo il potenziamento dei pronto soccorso sul territorio. Appoggiamo inoltre e ringraziamo tutte quelle libere associazioni di cittadini che si battono per una sanità di tutti. Li incoraggiamo inoltre a denunciare e contrastare con forza la politica dei tagli ai fondi per la sanità nazionale. Inutile sottolineare che gli spazi per praticare una buona politica di reperibilità e gestione di fondi da destinare alla sanità ci sono eccome. Nella nostra provincia ad esempio è esemplificativo quanto proposto dai consiglieri regionali Bianchi e Buschini riguardo l’accorpamento di COSILAM e ASI in un unico consorzio di sviluppo industriale. Una gestione unica volta a dimezzare i notevoli costi. Ci aspettiamo che il presidente Zingaretti dia risposte il prima possibile, poiché moltissimi cittadini della nostra provincia, colpiti dalla crisi economica, non possono permettersi di pagare il ticket e rinunciano così a curarsi. Il paradosso poi è che questi sfortunati soggetti, col tempo, rappresentano per la sanità un costo maggiore, poiché la mancata prevenzione in molti casi porta all’aggravarsi delle condizioni di salute, quindi ricoveri, terapie e cure.

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