L’On Alessio D’Amato, capo della cabina di regia della sanità regionale e l’On.
Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, ciurlano nel manico? Se il primo
fosse veramente convinto che “ I ciociari non meritano la sanità che hanno “
avrebbe dovuto agire decisamente per inserire l’ospedale del Capoluogo nel DCA
368/14 come DEA di 2° livello. All’On. Nicola Zingaretti replichiamo, ancora una volta,
che il DEA di 2° livello è una necessità vitale per il territorio della provincia di Frosinone
dove allo stato attuale non esiste garanzia alcuna per i Livelli Essenziali di
Assistenza previsti dalla normativa. Per
questo il Coordinamento insiste e si batte
per avere i 1841 posti letto che comportano più UOC (Reparti
specialistici) e quindi la possibilità di rilanciare la sanità pubblica con
un’organizzazione efficiente e di
qualità.
Per il DEA di 2° livello ci sono tutte le condizioni: 1)
accesso ai P.S. di Frosinone e Alatri intorno a 80.000 come affermato dalla
manager della ASL il 16 luglio e il 13 nov. Nel corso della conferenza locale
della sanità; 2) per la popolazione si possono seguire gli stessi criteri
adottati per Latina alla quale sono stati accorpati i comuni di Velletri ab.
53.544- Anzio ab.50789, Nettuno ab. 48.389 per un totale di a.152.722,oltre a
tener conto del flusso turistico; 3) il polo ospedaliero Frosinone Alatri ha
locali sufficienti per soddisfare ogni necessità clinica ed organizzativa.
Non si possono sottovalutare l’emergenza sanitaria della
Valle del Sacco e della bassa Valle del Liri, l’esistenza di stabilimenti
industriali a rischio Seveso, l’inquinamento atmosferico oltre ogni limite,
l’aumento dei tumori e delle patologie tiroidee e respiratorie. Da sottolineare
l’aumento della povertà, della disoccupazione della cassa integrazione (Secondi
in Italia in percentuale).
Un quadro siffatto pone l’urgente necessità di intervenire
con provvedimenti di emergenza: a) realizzare l’assetto organizzativo previsto
per il 1° livello per Frosinone –Alatri,
per Cassino e per il polo oncologico di
Sora entro marzo 2015. Promuovere ed attuare quanto necessario per le alte
specializzazioni inserite nell’atto
aziendale: neurochirurgia, cardiochirurgia chirurgia toracica, radiologia
interventistica, unità di terapia neuro vascolare entro giugno 2015. Avviare
subito la richiesta di DEA di 2° livello al governo ed ai ministri competenti.
Qualora si realizzassero le tre aree: area metropolitana di
Roma, nord e sud Lazio, la provincia di Frosinone dovrà mantenere la propria
autonomia organizzativa e decisionale. Nessun ruolo di sudditanza ad altre aree.
Aggiungiamo poi
che anche la storia: sin dagli inizi del
suo concepimento, il nuovo ospedale di Frosinone, circa venti anni fa, era
impostato sulla concezione di un ospedale che dovesse essere sede di DEA di II
livello, e nel corso di tutti questi anni tale concezione mai è stata messa in
dubbio dai vari presidenti di Regione succedutisi nel tempo tanto da essere
codificata nel DCA 87/2009 ed al successivo DCA 17/2010. Nel primo a pag. 209 è
scritto: “ …….è stato ritenuto opportuno
programmare un adeguato potenziamento dell’ospedale Umberto 1°, propedeutico al
suo riconoscimento di DEA di 2° livello dell’area sud”.Quindi oltre che le
norme, oltre che la logica, è anche la storia che rivendica la allocazione del DEA II a Frosinone.
Gli eletti di questa provincia: Buschini, Bianchi,
Abruzzese e Fardelli nonché D’Amato e
Zingaretti hanno l’obbligo di venirci a spiegare, in un aperto confronto pubblico
con le associazioni ed i cittadini perché si nega il DEA di 2° L. a Frosinone-
Alatri.
Forse è per quegli interessi inconfessabili che si
stano scardinando come dice l’On Baldi ? Quali sono? E perché non si rendono di
pubblico dominio?
Frosinone 21.11.14
video di Luciano Granieri
Nessun commento:
Posta un commento