In
attesa che l’atto aziendale della Asl di
Frosinone si mostri in tutte le sue nefandezze se, come sembra ormai certo, si fonderà sui
contenuti presenti nella bozza di piano strategico, il coordinamento per la sanità
di Frosinone, va avanti nella sua battaglia di obbedienza civile. L’azione del coordinamento, e delle
associazioni che lo compongono, è realmente qualificabile come lotta di
obbedienza civile. Infatti uno dei primi obbiettivi è indurre la Asl di
Frosinone e la Regione Lazio a rispettare la legge sulla dotazione dei posti
letto. Non è indice di civiltà e
affidabilità giuridica porre come obbiettivo di un qualsivoglia documento
amministrativo, relativo ad un servizio pubblico primario, l’approssimazione ad
uno standard di legge anziché il pieno raggiungimento dello stesso.
Come più volte sottolineato, l’efficacia della strategia viaggia su due binari
paralleli. Quello delle azioni legali tese a denunciare le eventuali inadempienze degli enti, e quello della manifestazioni pubbliche nella
piazze. Nel primo caso il
coordinamento, ha diffidato la Asl a redigere un documento che non rispetti le prescrizioni di legge. Quindi ha presentato un’istanza di
partecipazione al procedimento di redazione dell’atto aziendale come sancito dalla legge 241/90.
Inoltre,
qualora l’atto, come sembra certo, determinasse il totale depotenziamento delle
strutture sanitarie verrà presentato un esposto all’Organizzazione Mondiale
della Sanità, per il mancato rispetto delle norme di tutela della salute sancite nell’accordo Health 2020. Un programma, adottato dai 53
Stati membri del Comitato Regionale dell’OMS per l’Europa nel settembre 2012.
In esso è previsto il rafforzamento dei
sistemi sanitari e la salvaguardia della salute pubblica in siti pesantemente inquinati, come la nostra
provincia. Giova ricordare che il mancato rispetto dei programmi stipulati all’interno
dell’OMS, prevede il taglio dei fondi che tale organismo eroga ai sistemi
sanitari nazionali, si tratta di una montagna di soldo.
Infine sono stati
richiamati i primi cittadini della
Provincia, all’esercizio del loro potere di valutazione dell’atto aziendale che verrà presentato nella conferenza
dei sindaci per la sanità all'inizio della prossima settimana. Non opporsi ad un programma sanitario che mette a
repentaglio la vita dei propri amministrati, potrebbe comportare, in caso di deprecabili esiti nefasti per eventuali
malattie non sufficientemente trattate, la corresponsabilità nell’evento
luttuoso dello stesso sindaco, con
prevedibili conseguenze anche giudiziarie.
Come detto ad affiancare l’azione di
rispetto della legalità c’è tutta una serie di iniziative pubbliche di
sensibilizzazione della cittadinanza. La prima di queste si svolgerà ad Alatri
sabato 8 e domenica 9 novembre: La notte bianca della sanità. Nel corso
delle due giornate, dalle 16,00 alle 24,00 del sabato, e dalle 10,00 alle 19,00
della domenica, il coordinamento provinciale della sanità in collaborazione con
i medici della Asl e il Comune di Alatri. offrirà screening gratuiti: ECOGRAFIA (Tiroide, Addome superiore) Elettrocardiogramma, Misurazione
Pressione sanguigna, controllo glicemia, Visite
Cardiologiche, Otorino etc. Il tutto allietato da momenti conviviali e di
intrattenimento.
Tali iniziative sono
state illustrate ai cittadini, e ad alcuni sindaci presenti, nel corso di un incontro, tenutosi lunedì
scorso 3 novembre presso il salone del palazzo della Provincia, dal titolo “A.A.A.
sanità cercasi in provincia di Frosinone. Non è dato sapere se questa imponente
azione del coordinamento sortirà qualche successo nella difficile prospettiva
di difendere la sanità pubblica provinciale, ma è certo che attualmente a
difesa dei cittadini sono rimasti i cittadini stessi.
E’ solo grazie all’azione
dei movimenti se si sono impediti scempi come la folle costruzione di un aeroporto in una zona
dall’ambiente fortemente compromesso come la Valle del Sacco, se nel Capoluogo si è fermato il progetto di costruire un
palazzone su un’area di interesse archeologico, se si è fatto le veci dei sindaci
nell’impedire ad Acea di spolpare ulteriormente i cittadini attraverso l’inserimento
nella bolletta dell’acqua di importi non
dovuti, relativi ad un presunto recupero di perdite economiche determinate da una tariffa
giudicata troppo bassa dal gestore. La politica ormai la facciamo noi.
Infine
mi permetto una nota personale. Nel corso dell’incontro il presidente dell’ordine
dei medici di Frosinone il Dott. Fabrizio Cristofari, mi ha attaccato
personalmente accusandomi di aver detto sciocchezze sulla vicenda del paziente
ricoverato presso l’ospedale di Frosinone per una crisi respiratoria e deceduto
in attesa di ricevere a mezzo fax l’autorizzazione ad essere ricoverato presso il reparto di pneumologia di Cassino. L’ospedale
di Frosinone infatti è sprovvisto del suddetto reparto. La notizia, non è
immondizia da blog come sostiene Cristofari , ma è uscita su tutti i GIORNALI locali. L’evento è stato riportato dal consigliere regionale Francesco Storace,
il quale ha chiesto al presidente della Regione Zingaretti di far luce sulla
vicenda. Ammetto che qualche dubbio sull’attendibilità dell’ex presidente
fascista della Regione Lazio è
plausibile, ma è un fatto che la Asl ha avviato un’indagine interna per fare luce sull'accaduto, ed è un
fatto conclamato che a Frosinone, città sommersa dal PM10 non è possibile
curare un malato affetto da patologie respiratorie. Bisogna sperare di campare
abbastanza per arrivare a Cassino.
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