Ad esempio, è giusto che un
Consiglio comunale voti l'inserimento in bilancio di una
spesa necessaria a garantire
l’assistenza ai minori nelle case famiglia?
Che diamine! Certo che si.
Bisogna essere dei senza cuore per non garantire una vita decente
ad un’infanzia non propriamente fortunata! Eppure non è così scontato.
Nel
Consiglio comunale di Frosinone, quattro giorni fa, questa legge, inserita in un
più ampio contesto riferito ad aggiustamenti di bilancio, non era giusta, non perché non fosse giusta in se, ma per il semplice motivo che gli assessori, componenti la giunta del sindaco Ottaviani, non erano graditi ai consiglieri di
maggioranza. Ergo la legge, in questo caso ingiusta, non è passata e il sindaco
è andato sotto. Si cambia la norma? I fondi stanziati sono insufficienti? Si prevede una diversa allocazione delle voci
di spesa per garantire questa sacrosanta tutela sociale? Insomma si discute nel
merito?
Nient’affatto il problema non è il dispositivo ma la squadra che lo presenta. Dunque
si rimuove la squadra. Così a quattro giorni dal primo flop, il sindaco
Ottaviani elimina l’ostacolo, avoca a se tutte le deleghe assessorili, azzera
la giunta e ripresenta il tutto motu
proprio. Improvvisamente la legge da ingiusta diventa giusta e passa ad ampia
maggioranza.
Bello però questo sistema degli assessori precari! Quando la giunta, per mutate condizioni di schieramenti, non rispetta più la distribuzioni delle poltrone, come da manuale Cencelli, e per
questo è di ostacolo all’approvazione di
una legge, si azzera.
Dopodiché se
ne promuove un’altra che rimane in
carica fino a quando anch’essa, per un motivo
o per un altro, diventa d’intralcio, pronta ad essere sostituita da un’altra ancora più
confacente alle esigenze del caso, e
così via.
Un sistema un tantino despota, da podestà di regime, ma sicuramente efficiente ad assicurare la durata della
consiluatura. Un sistema, per altro, che
dovrebbe suscitare la rivolta delle opposizioni, ma si sa nella nostra città
l’opposizione non è pervenuta, non ci risulta.
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