Ieri si è svolto l'incontro tra il Comitato provinciale acqua pubblica e la Commissione statutaria del Consiglio provinciale nelle persone del presidente della commissione Di Carlo e dei due consiglieri Quadrini e Amata.
Con un atteggiamento particolarmente interessato ed aperto al confronto da parte dei nostri interlocutori (l'incontro si è prolungato per più di un'ora) abbiamo condiviso il preoccupante quadro generale che da una parte vede una crisi della stessa democrazia formale rappresentativa con la Provincia diventata ente di secondo livello mantenendo però le stesse competenze (e gli enti locali di prossimità che si svuotano della loro sovranità a favore delle unioni dei comuni) dall'altra vede gli enti strozzati dai tagli delle politiche finanziarie statali nel ricatto di ulteriori privatizzazioni e finanziarizzazioni dei servizi pubblici. Si assiste, quindi, in modo sostanziale ad un riordino del governo del territorio che significa servizi pubblici e godimento di diritti (all'acqua, alla salute, alla qualità dell'ambiente...) che allontana dal suo controllo e dalla sua gestione in primo luogo i cittadini.
Proprio noi cittadini dell'Ato5 sappiamo cosa significa organizzare il governo e la gestione di un servizio pubblico essenziale come quello idrico all'interno di una 'zona omogenea' governata da un organismo di secondo (terzo?) livello come l'autorità d'ambito con l'assemblea dei sindaci senza vincolo di mandato ( diventerà l'assemblea dei presidenti delle unioni dei comuni?) con la gestione nelle mani di un gestore del tutto privato (in Italia ci sono solo 4 casi di gestione al 100%privata) che per sua natura fa profitto e non collega il servizio che vende ad un diritto essenziale alla vita.
Con tutte queste premesse abbiamo presentato la nostra proposta evidenziando in particolare la questione del governo e gestione dei servizi pubblici, della democrazia partecipativa e della garanzia del minimo vitale garantito all'interno dell'articolo sul diritto all'acqua.
I consiglieri con i documenti sul tavolo ci hanno assicurato che il 90% delle nostre richieste è già stato inserito nella proposta di statuto (compreso l'isitituto del referendum propositivo non previsto dallo statuto tipo dell'Unione delle province) e che quanto presentato e messo in particolare rilievo sarà portato all'attenzione della prossima seduta della Commissione statutaria.
In merito alle richieste fatte dalla delegazione delle varie associazioni e movimenti martedì scorso alla presenza di Di Carlo ci è stato risposto che il Presidente Pompeo si è impegnato a chiedere ad Acea di sospendere gli atteggiamenti estorsivi nei confronti degli utenti. Non soddisfatti della risposta abbiamo insistito per un incontro con Pompeo. I consiglieri si sono impegnati a farci avere un incontro con lui entro due/tre giorni.
Vi informerò tempestivamante non appena ci comunicheranno la data.
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