lunedì 16 febbraio 2015

A che serve veramente la casa della salute di Pontecorvo

Comunicato n.1 - CASA DELLA SALUTE di PONTECORVO

Il Coordinamento provinciale è venuto a conoscenza, da un articolo pubblicato dalla stampa locale il  5 febbraio 2015, che la ASL di Frosinone  ha costituito un gruppo di lavoro aziendale per il trasferimento dei pazienti dal pronto soccorso di Cassino alla Casa della salute di Pontecorvo, nell’unità di degenza infermieristica. Inoltre, si è reso noto  che si è tenuta una riunione per acquisire la disponibilità delle cliniche private convenzionate.
Ma ci pensate?!? Dopo aver chiuso una struttura pubblica ospedaliera adesso dobbiamo cercare cliniche convenzionate, cioè private, per allocare i pazienti di Cassino.
Che meravigliosa riorganizzazione e rilancio della sanità frusinate! Più di così non si può. In effetti era assolutamente banale capire che  un ospedale distrettuale già esistente, e funzionante, tanto da riuscire a ricoverare e curare in proprio i pazienti andava sostenuto e potenziato. No! Non andava bene! Bisognava chiuderlo per dover, poi ricorrere alle strutture private!
Dovete infatti sapere che,  già in data 25 aprile 2014 lo SNAMI,  in una nota indirizzata alla Direzione generale della ASL  relativa all’allora istituendo protocollo della Casa della salute di Pontecorvo, metteva in guardia sui pericoli su cui si andava incontro: “… la ipotizzata modifica dell’IDI come paventata nel protocollo non metterebbe più in grado, per estrema leggerezza del target clinico delle patologie e dei pazienti, di supportare le incombenze degli ospedali per acuti; e non si potrebbe più decongestionarli sia in entrata che in uscita come è stato possibile fin ora….”.
Non ci sembra che si trattasse di mistico spirito di preveggenza ma di semplice buonsenso, tenuto conto che il modello in questione dell’ospedale distrettuale di Pontecorvo era ben collaudato e funzionante da circa due anni, e permetteva di decongestionare gli ospedali di Cassino principalmente, come anche quello di Frosinone. Ampie erano le soddisfazioni e i gradimenti degli utenti e degli stessi operatori.
Per essere chiari è stata dismessa e annientata l’unica struttura che, in tutto il Lazio, aveva dimostrato come concretamente – e non a chiacchiere – si potessero decongestionare i pronti soccorsi degli ospedali e i reparti per acuti, favorendo così il recupero dei posti letto indispensabili. Le fotografie quotidiane dei nostro pronti soccorsi con mucchi di pazienti barellati, parenti disperati e operatori sanitari sottoposti ad uno stress disumano sono ragione e prova di quanto abbiamo fin qui scritto. 
Da ultimo, non riusciamo nemmeno ad entusiasmarci di fronte ai dati che ci vengono propinati, dalla ASL stessa, in merito ai pazienti cosiddetti “arruolati” nei percorsi terapeutici della famosa Casa della salute che ha sostituito l’ospedale distrettuale. Pensate: - per i diabetici: 362 pazienti in 6 mesi, cioè = 60,3/mese, cioè=2,0/giorno;- per TAO (Terapia Anticoagulante Orale) e NAO: 73 pazienti in 3 mesi cioè = 24,3/mese, cioè = 0,8/giorno;- per la BPCO (Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva): 26 in un mese, cioè = 0,8/giorno.Ma di che parliamo ?!? sono numeri di gran lunga inferiori a quelli  di un qualsiasi ambulatorio di un medico di famiglia.
E per questi numeri miserevoli il contribuente cittadino spende milioni di euro!
Frosinone 16.02.2015 Coordinamento Provinciale Sanità


video di Luciano Granieri


Nessun commento:

Posta un commento