Comunicato
n.1 - CASA DELLA SALUTE di PONTECORVO
Il Coordinamento
provinciale è venuto a conoscenza, da un articolo pubblicato dalla stampa
locale il 5 febbraio 2015, che la ASL di
Frosinone ha costituito un gruppo di
lavoro aziendale per il trasferimento dei pazienti dal pronto soccorso di Cassino
alla Casa della salute di Pontecorvo, nell’unità di degenza infermieristica.
Inoltre, si è reso noto che si è tenuta
una riunione per acquisire la disponibilità delle cliniche private
convenzionate.
Ma ci
pensate?!? Dopo aver chiuso una struttura pubblica ospedaliera adesso dobbiamo
cercare cliniche convenzionate, cioè private, per allocare i pazienti di
Cassino.
Che
meravigliosa riorganizzazione e rilancio della sanità frusinate! Più di così
non si può. In effetti era assolutamente banale capire che un ospedale distrettuale già esistente, e
funzionante, tanto da riuscire a ricoverare e curare in proprio i pazienti
andava sostenuto e potenziato. No! Non andava bene! Bisognava chiuderlo per
dover, poi ricorrere alle strutture private!
Dovete infatti
sapere che, già in data 25 aprile 2014
lo SNAMI, in una nota indirizzata alla Direzione
generale della ASL relativa all’allora
istituendo protocollo della Casa della salute di Pontecorvo, metteva in guardia
sui pericoli su cui si andava incontro: “… la ipotizzata modifica dell’IDI come
paventata nel protocollo non metterebbe più in grado, per estrema leggerezza
del target clinico delle patologie e dei pazienti, di supportare le incombenze
degli ospedali per acuti; e non si potrebbe più decongestionarli sia in entrata
che in uscita come è stato possibile fin ora….”.
Non ci sembra
che si trattasse di mistico spirito di preveggenza ma di semplice buonsenso,
tenuto conto che il modello in questione dell’ospedale distrettuale di Pontecorvo
era ben collaudato e funzionante da circa due anni, e permetteva di
decongestionare gli ospedali di Cassino principalmente, come anche quello di
Frosinone. Ampie erano le soddisfazioni e i gradimenti degli utenti e degli
stessi operatori.
Per essere
chiari è stata dismessa e annientata l’unica struttura che, in tutto il Lazio,
aveva dimostrato come concretamente – e non a chiacchiere – si potessero
decongestionare i pronti soccorsi degli ospedali e i reparti per acuti,
favorendo così il recupero dei posti letto indispensabili. Le fotografie
quotidiane dei nostro pronti soccorsi con mucchi di pazienti barellati, parenti
disperati e operatori sanitari sottoposti ad uno stress disumano sono ragione e
prova di quanto abbiamo fin qui scritto.
Da ultimo, non
riusciamo nemmeno ad entusiasmarci di fronte ai dati che ci vengono propinati,
dalla ASL stessa, in merito ai pazienti cosiddetti “arruolati” nei percorsi
terapeutici della famosa Casa della salute che ha sostituito l’ospedale
distrettuale. Pensate: - per i diabetici: 362 pazienti in 6 mesi, cioè =
60,3/mese, cioè=2,0/giorno;- per TAO (Terapia Anticoagulante Orale) e NAO: 73
pazienti in 3 mesi cioè = 24,3/mese, cioè = 0,8/giorno;- per la BPCO (Bronco
Pneumopatia Cronica Ostruttiva): 26 in un mese, cioè = 0,8/giorno.Ma di che
parliamo ?!? sono numeri di gran lunga inferiori a quelli di un qualsiasi ambulatorio di un medico di
famiglia.
E per questi numeri miserevoli il contribuente
cittadino spende milioni di euro!
Frosinone 16.02.2015 Coordinamento Provinciale Sanità
video di Luciano Granieri
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