lunedì 16 febbraio 2015

Storia della REMS di Ceccano. Storie di ordinaria follia....veramente

Anita Mancini

REMS è acronimo di Residenza per l’Esecuzione di Misure di Sicurezza Sanitarie
I fatti:

                dopo alcuni articoli apparsi sulla stampa locale il Commissario Prefettizio di Ceccano scrive alla ASL per chiedere chiarimenti ed accedere agli atti amministrativi, avendo ricevuto una “comunicazione edilizia” per trasformare in REMS provvisoria una struttura già sede della comunità “Romolo Priori”, a Ceccano, una “comunità psichiatrica ad elevata intensità terapeutica”.


Il commissario prefettizio, dunque, si rammarica per il fatto che tale “novità” di grande portata per la popolazione non sia stata concordata ed anzi ne abbia dovuto apprendere dalla stampa.
In seguito un articolo di Denise Compagnone, sul Messaggero chiarisce:
La Rems di Ceccano? Nascerà in viale Fabrateria Vetus, lì dove fa bella mostra di sé quello scheletro che negli anni ‘70 doveva diventare il nuovo ospedale. La precisazione è arrivata ieri dalla Asl di Frosinone, tramite il dirigente del Dipartimento disagio, devianza e dipendenze Fernando Ferrauti. Parliamo delle Residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza che dal 31 marzo sostituiranno gli ospedali psichiatrici giudiziari, chiusi per legge. Una di queste Rems, come anticipato dal Messaggero, sarà proprio a Ceccano, non nell’ala Mosconi, bensì in viale Fabrateria Vetus. Quello scheletro - ruderi oggi in preda al degrado e all’incuria - verrà abbattuto e al suo posto sorgerà la Rems: due reparti da 20 posti letto ognuno che si estenderanno su 3.000 mq complessivi e 2.000 di giardino. La notizia, tirata fuori qualche giorno fa dall’ex consigliere comunale Angelino Stella, ha determinato molto sconcerto in città, soprattutto perché in molti parlavano con allarme carcere psichiatrico e di manicomio criminale. A far chiarezza su questo, ieri è intervenuto il dottor Ferrauti. Cosa sono esattamente le Rems? “Una via di mezzo tra gli ex Spdc (Servizio psichiatrico di diagnosi e cura ndr)  e le comunità terapeutiche attualmente esistenti. Non sono carceri, non ci sono camminamenti, non ci sono grate, né Polizia penitenziaria”. I pazienti sono detenuti? “No, sono pazienti, persone che devono effettuare un percorso di cura prima di essere reintegrati nella società. Quelli che arriveranno a Ceccano sono ex detenuti, quelli che una nostra equipe tecnica ha già visitato più volte e dichiarato dimissibili. Ne curiamo tantissimi già da anni in provincia di Frosinone. La sola differenza è che dal 31 marzo avranno una struttura dedicata”. Chi sono questi pazienti? “Una trentina sono, perché vale il principio della prossimità delle cure”. E coloro che sono dichiarati non dimissibili? “Saranno trasferiti nelle carceri di Rebibbia, Civitavecchia, Regina Coeli e Velletri, in aree a loro dedicate”. Perché è stata scelta Ceccano? “Per due motivi: per eliminare lo scempio urbanistico che esiste da decenni in viale Fabrateria Vetus e per la decennale storia di grande accoglienza sul territorio nei confronti delle malattie psichiatriche”. Questa sarà la Rems definitiva, che verrà realizzata entro 18 mesi dal prossimo 31 marzo. Ma il 31 marzo che succede? A Ceccano e Pontecorvo verranno realizzate due Rems provvisorie che ospiteranno rispettivamente 20 uomini e 11 donne (a Ceccano nell’attuale comunità terapeutica Priori che nel frattempo sarà trasferita a Frosinone e a Pontecorvo nell’ex Spdc). Quali vantaggi? “Tre: aumenta la nostra offerta di cura, e Frosinone ha già la migliore assistenza sanitaria per la salute mentale del Lazio; creiamo circa 120 posti di lavoro e riqualifichiamo il territorio creando un indotto virtuoso per l’economia locale”. Per questi scopi lo Stato ha destinato alla Asl di Frosinone 9 milioni di euro (di cui 1,5 per le strutture provvisorie). E l’Ala Mosconi, il rudere dietro l’ex ospedale Santa Maria della Pietà? “Anche quella - conclude Ferrauti - sarà ristrutturata con un apposito finanziamento e ospiterà la futura Casa della Salute, in particolare l’assistenza infermieristica”.

La sanità ciociara, che ha chiuso reparti ed ospedali,  potrà contare su 9 milioni di euro per realizzare queste “nuove” strutture, (in due comuni commissariati, oltretutto) è giusto?
Noi crediamo proprio di no.  L’indotto virtuoso per l’economia è tutto da dimostrare ed oltretutto, a Ceccano, questa nuova struttura si trova a pochi metri da una scuola, il Liceo Scientifico Statale. Nessuno si è posto questo problema?  Un’altra assurdità è il fatto di dover realizzare prima una REMS provvisoria  (per rispettare la scadenza del 31 marzo? E non potevano pensarci prima? Certo con lavori d’urgenza lievitano costi e parcelle…) e poi una REMS definitiva. E’ uno sperpero di denaro che non ha alcuna giustificazione, così come è inaudito che si proceda a cementificare di nuovo su Via Fabrateria Vetus.  Non è così che si elimina uno scempio: così se ne fa uno nuovo. Si proceda alla realizzazione di una sola REMS, definitiva, nell’area del vecchio ospedale Santa Maria della Pietà, che di metri cubi ne ha a iosa, si demolisca la struttura di Fabrateria Vetus usando i materiali come sottofondo per nuove costruzioni e si faccia tornare “verde” quel sito, piuttosto.

Crediamo che questo progetto sia stato concepito senza alcun riguardo per il territorio né considerazione per la popolazione di Ceccano ma soprattutto gridi vendetta il fatto di dare luogo ad uno sperpero di pubblici danari, mentre il sistema sanitario è stato ridotto all’osso.














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