giovedì 5 febbraio 2015

Chi ci manda Tsipras a parlare con i tedeschi e con la Bce? Ecco il ritratto dell’uomo più importante d’Europa.

Sergio Cori di Modigliani . fonte http://www.libero-pensiero.net/

Che cosa ne dite di questo signore?
La sua faccia vi ispira?
Secondo voi è pulito, schietto, sincero e ce la farà?
Oppure è semplicemente la maschera di un’eterna finzione che finirà per deludere tutti?
Innanzitutto, il suo nome: si chiama Yani Varoufakis.
Il Wall Street Journal lo ha definito “il falco del radicalismo di sinistra in Europa”.
Ma non è un giornalista o qualcuno in cerca di visibilità televisiva.
Dal 26 Gennaio 2015, costui è il nuovo Ministro delle Finanze della Grecia.
Il suo “protettore”, maestro, (nonché capo ufficio) è lo statunitense James Kenneth Galbraith, un economista e pensatore americano che rappresenta l’indomito spirito antagonista dei liberals d’oltreoceano. Galbraith lo ha voluto a tutti i costi nella università di cui lui è preside, la prestigiosa University of Texas, ad Austin, dopo averlo scoperto come assistente alla cattedra di macroeconomia presso l’Istituto di Studi di Alta Economia a Canberra, Australia.
Varoufakis ha due lauree, una in scienze dell’economia, l’altra in matematica. E’ specializzato nella “teoria dei giochi” ed è un esperto di “simulazione di costruzione di realtà virtuali di composizione e decomposizione della scena finanziaria”.
E’ l’incubo della finanza speculativa internazionale, non tanto per il fatto che avesse potere, non ne aveva nessuno dato che era soltanto l’allievo prediletto di James Galbraith, quanto piuttosto per il fatto che è considerato il più grande esperto tecnico al mondo sui sofisticati giochetti speculativi dell’architettura finanziaria.
Fino a ieri, lo conoscevamo in pochi e il suo potere -tranne che all’interno dei circuiti progressisti statunitensi- era equivalente a zero.
Non è più così.
Da oggi è il Ministro delle Finanze della Grecia.
Da ieri è diventato per la troika, la Bce, la Merkel e Juncker, l’uomo più temibile in assoluto.
Si racconta che il magnate proprietario di Sky, di centinaia di tabloid, e della Fox news, Rupert Murdoch, quattro mesi fa aveva inviato (firmata di suo pugno) una informativa -probabilmente un ordine dall’alto- a tutti gli impiegati della cupola mediatica che fanno parte del suo impero, spiegando che per nessun motivo doveva essere né intervistato, né citato, pena il licenziamento in tronco del giornalista che avesse osato dargli spazio.
Apparso tre settimane fa sulla BBC, aveva dichiarato che “l’Europa non esiste più, è stata sequestrata da una cricca di criminali assetati del sangue pulsante dei cittadini, i quali vogliono dettar legge truccando i conti, alterando i bilanci, distruggendo i diritti civili, approfittando del fatto che nel loro quartiere generale persone davvero molto in gamba, e altamente competenti nel campo dell’alta tecnologia finanziaria, sono in grado di operare seguendo lo schema di un gioco perverso e diabolico che finirà per distruggerci tutti, riportandoci nel buio del medioevo. Datemi la possibilità di sedermi al loro tavolo e spezzo loro la spina dorsale”.
E’ uno che parla così.
Questo è l’uomo che venerdì mattina, 28 Gennaio, alle ore 12, incontrerà nel suo ufficio di Atene gli emissari della Bce, del Fondo Monetario Internazionale, della Commissione Europea, oltre al braccio destro del ministro dell’economia tedesco.
Per averlo lì, Alexis Tsipras ha compiuto un’azione di grande azzardo, da tutti considerata geniale quanto pericolosa. Si è alleato con la destra alla quale ha dato il ministero degli interni e il ministero della difesa affidando loro l’incarico di gestire il disagio sociale, pretendendo in cambio (e ottenendo) carta bianca per Varoufakis.
“Distruggeremo le basi sulle quali hanno distrutto l’Europa, decennio dopo decennio, costruendo un sistema che succhia l’energia e il potere economico da ogni altro membro della società…l’Europa, nelle loro mani, è diventato un riformatore vittoriano, perché questo è il loro progetto: far regredire i popoli e costituire una neo-aristocrazia imperiale di tipo dittatoriale, una vera e propria monarchia assoluta”.
Così si concludeva la sua intervista alla BBC.
Non ha nessuna intenzione di uscire dall’euro e ha ufficialmente dichiarato (poche ore fa) che Mario Draghi può dormire sonni tranquilli a condizione che sia disposto e disponibile a svegliarsi prima che sia troppo tardi; “io sono a disposizione, e posso dire che come Ministro delle Finanze, pienamente appoggiato e delegato dal capo del governo, non andrò alla riunione dell’Eurogruppo cercando una soluzione che sia buona solo per il contribuente greco e cattiva per quello slovacco, irlandese, tedesco, francese, italiano. Il divide et impera è finito”.
In Italia, il Sole24ore, a nome della Confindustria, ha pubblicato oggi un articolo su di lui (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-01-27/alle-finanze-falco-varoufakis-economista-accidentale-103043.shtml?uuid=ABFDzdkC) che intitola “Chi è il falco Yani Varoufakis”, in cui leggo tra le righe il timore reverenziale per una personalità con la quale non sarà facile trattare, tanto meno sarà possibile abbindolarlo.
In America, un entusiasta Galbraith, nel commentare l’avvenuta nomina al dicastero delle finanze del suo allievo e adorato pupillo, ha detto “è una grandiosa vittoria per le speranze, le ambizioni e i progetti di ogni progressista europeo che voglia combattere”.
E’ l’osso più duro disponibile sul mercato in Europa.
Staremo a vedere che cosa combina, come se la cava, che cosa ottiene.
E’ presto per dirlo.
Ma mi sembra davvero una ottima notizia per tutti noi europei che a fronteggiare i mastini della guerra e i fondamentalisti finanziari ci vada qualcuno che ha la giusta competenza tecnica e il suo merito se l’è conquistato sul campo.
Non è davvero poco, di questi tempi.
Buona fortuna e che il Signore lo assista.

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