La trasparenza è il
principale caposaldo della legalità.
Questo principio è emerso più volte negli ultimi giorni in relazione agli
episodi di presunta corruzione che hanno investito dirigenti e
amministratori del ministero delle
infrastrutture, del Comune di Roma e
della Regione Lazio.
Nella vicenda dell’audizione dell’atto
aziendale della Asl di Frosinone innanzi alla commissione regionale per la
salute, tutto emerge tranne che trasparenza. Continui rinvii della seduta,
modifiche all’atto, inizialmente solo conosciute ad alcuni sindaci, mistero
sulla natura delle modifiche tanto da ingenerare incertezza sull’opportunità o
meno di un ulteriore passaggio presso la conferenza dei sindaci, fino alla
farsa di ieri in cui si è scoperto l’inserimento di ulteriori aggiustamenti
datati 25 marzo . Proprio il giorno prima dell’audizione e dopo che questa aveva
già subito diversi rinvii. Nella
frenetica e isterica girandola di cambiamenti pare si siano persi altri 52
posti letto. Evidentemente la commissione non se l’è sentita di approvare il
piano senza almeno aver analizzato le modifiche inserite all’ultimo momento,
per cui l’audizione è slittata a martedì prossimo 31 marzo.
Altrettanto evidente è che il documento dovrà
tornare all’esame della conferenza dei sindaci a stretto giro di posta. L’unico
elemento sicuro nell’oscura incertezza
che accompagna l’iter di questo atto aziendale è che l'ospedale di Frosinone non sarà Dea di II livello. Non c’è scritto, è riportato anzi che tale qualifica spetta
alla struttura Latina. L’hanno capito tutti, tranne quei quattro sindaci farlocchi che appoggiarono
il piano e che ora si ritroveranno a riesaminarlo non
sapendo che pesci pigliare.
A proposito. Questa vicenda è utile a capire come
regolarsi in caso di elezioni amministrative.
Bisogna prendere esempio da gente
come Ottaviani o Pompeo e votare un candidato che operi all’opposto rispetto
alle azioni che stanno svolgendo questi signori nel corso del loro mandato.
Ma
torniamo alla trasparenza. Che questa non fosse di casa presso la Regione, soprattutto quando si pone attenzione
al sistema sanitario, ci fu immediatamente chiaro quando come Osservatorio
Peppino Impastato, insieme con lo SNAMI presentammo nel novembre del 2014 istanza di partecipazione all’atto aziendale,
una facoltà sancita dalla legge
241/90 sulla trasparenza.
La Regione
oltre che risponderci in ritardo, ben oltre i 45 giorni stabiliti come tempo
massimo per ottenere riscontro, rigettò la nostra richiesta tirando in ballo
l’art.13 della legge nella quale si
stabilisce che gli atti di pianificazione e programmazione, preliminarmente
individuati dalla Regione, non prevedono la partecipazione dei cittadini. Resta
difficile capire come un atto, i cui contenuti fino a ieri erano sconosciuti alla
commissione regionale per la salute , possa essere considerato come preliminarmente
individuato dalla Regione.
Purtroppo nella situazione attuale non possiamo
contare neanche sui rappresentanti che pure abbiamo votato……cioè sono stati
votati. L’indegna gazzarra scatenata
dai consiglieri eletti nel territorio provinciale presenti a l’audizione, ci
restituisce un’immagine di completo degrado amministrativo istituzionale. Apruzzese
consigliere di centro destra dalla
memoria corta, sodale di coloro che hanno iniziato l’opera di smembramento della
sanità pubblica, attraverso la dissennata gestione di Storace e il successiva
devastazione della Polverini, rinfacciava
ai consiglieri di centro sinistra Buschini e Bianchi l’inadeguatezza della
manager Mastrobuono chiedendone le dimissioni. Questi ultimi si arrampicavano
sugli specchi tentando una difesa tanto debole quanto improponibile, rinfacciando ad Apruzzese la responsabilità
del suo partito nella gestione precedente.
Barillari , consigliere M5S, ovviamente rimaneva fuori da questo
contenzioso ma era nondimeno duro nel denunciare la farsa.
Questa invereconda sceneggiata dimostra ancora di più che la
partecipazione dei cittadini nella gestione della Cosa pubblica è l’unica salvezza. Non ci difende nessuno,
ormai è evidente che dobbiamo difenderci da soli.
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