La rappresentazione della passione di Cristo, dai costi hollywoodiani, andata in scena domenica scorsa, presso il centro storico di Frosinone è stata una ulteriore operazione utile ad enfatizzare
un palcoscenico che nasconde uno squallido backstage. Il festival estivo dei conservatori, operazione
peraltro assolutamente meritoria, le
baracchette di Natale, di una tristezza infinita nel tentativo mal riuscito di
scimmiottare i mercatini natalizi del
nord Italia, non sono altro che il nobile tappeto, sotto cui nascondere
l’immondizia di un quartiere degradato.
Cosa c’è dietro piazza Vittorio Veneto,
con la fontana tricolore ultimamente
usata per fare gavettoni ai manifestanti grillini? Quale è la realtà che appare dopo che le bancarelle di antiquariato del mercatino mensile domenicale, hanno
smobilitato? Cosa c’è sotto il tappeto?
Vicoli semi deserti, cornicioni che cadono in pezzi, risse fra disperati in
preda a raptus alcolici, in una parola “degrado”.
Puntualmente la riqualificazione del
centro storico è diventata il cardine dei programmi elettorali dei sindaci che si sono
succeduti alla guida della città e puntualmente è rimasta disattesa. Non fa eccezione l’attuale sindaco Nicola Ottaviani. La scaltrezza nell’organizzare grandi eventi
fra le mura antiche, potrà aver
intortato qualche mercenario delle truppe cammellate al soldo del sindaco, ma
non ha fermato il processo di degrado del centro storico, anzi ne ha impresso
un’ulteriore accelerazione.
Non incanti la
trovata di nominare un assessore ad hoc,
la piddina per un giorno , passata alla concorrenza, Rossella Testa. Lo sappiamo tutti che questa operazione è parte
del piano escogitato dal sindaco utile a creare una squallida rotazione di
deleghe per soddisfare la fame di
poltrone dei suoi caporali.
Proprio il neo assessore al centro storico ha
organizzato una serie di incontri con i commercianti per raccogliere proposte
utili a rianimare la zona. Pare che gli invitati fossero pochi, non tutti, una sparuta cerchia collaterale all’attuale
amministrazione. Quanto giovi alla causa un tale approccio, soprattutto se non
si convocano tutti gli interessati è tutto da verificare.
Ma cosa servirebbe
per far risorgere il centro storico ? Molto semplice, la gente, quelli già vivi non il Cristo morto in attesa
di risorgere . Le abitazioni si stanno
svuotando, lasciando interi vicoli disabitati, i pochi locali stanno chiudendo
e quelli che rimangono devono subire la concorrenza dei distributori automatici
di bevande, soprattutto alcoliche, a prezzi stracciati. E’ fuggita la cultura e l’intrattenimento,
sono fuggite le persone. E’ rimasto il vuoto.
Radical chic e notabili, soggetti
da Rotary o Lyon club, che sfilano davanti ai musicisti durante il festival dei conservatori, non
capendo un cazzo di musica, ma impegnati a sfoggiare la borsetta o il sandaletto
firmato, non servono a rivitalizzare il centro storico. E’ necessaria le
presenza delle persone sempre, servono posti stanziali dove si eroghi cultura e
intrattenimento in tutti i periodi dell’anno, non solo durante il festival dei
conservatori o le passioni dei vari
cristi.
Creare spazi di incontro per le persone, luoghi dove tornare a
parlarsi, confrontarsi. Per fare ciò è necessario che l’amministrazione investa
risorse economiche ed umane, agevolando chi vuole tornare ad abitare e
lavorare in centro, favorendo l’apertura di locali dove sia possibile ascoltare musica fruire di altre espressioni
artistiche e culturali. Aprire botteghe artigiane,
in cui organizzare laboratori aperti ai giovani e a chiunque voglia accostarsi
alla tradizione manifatturiera popolare.
Ma all’attuale amministrazione tutto
ciò non interessa. Questa è un attività che non porta consenso elettorale.
Infatti, si è potuto serenamente rinunciare al progetto denominato “Sistemazione
del museo archeologico” - un piano in cui era prevista , oltre che la
riqualificazione del complesso museale
sito nel centro storico, la sistemazione della piazza e degli arredi urbani limitrofi
alla struttura -per dirottare il finanziamento ottenuto dalla Cassa depositi e
prestiti, stanziato per quest’opera, alla realizzazione del nuovo stadio. Un
progetto molto più efficace in termini di consenso elettorale, ma soprattutto, funzionale e rendere disponibile l’area del Matusa, liberata dall’attuale campo
d calcio, alla mega speculazione edilizia ordita dalla nota lobby fondiaria
vera padrona della città.
E qui ritornano i soliti noti. Fino a quando continueremo a subire la tirannia
dei padroni muratori di Frosinone, che si impone ai cittadini attraverso i
servigi di amministrazioni dal diverso colore politico, ma dallo stesso alto grado di
asservimento, non ci sarà speranza né per il centro storico, né per ogni altro
spazio di vivibilità in città. Bisogna dunque attrezzarsi e costruire delle
soggettività politiche consapevoli, che partendo dal rispetto delle esigenze
della collettività abbiano il coraggio di liberarsi dalla schiavitù dei padroni
muratori e offrire alla cittadinanza un scelta diversa.
Di seguito un video realizzato nell’ottobre del 2010 dove
nel corso di un’evento organizzato da Sinstra Ecologia e Libertà, si chiedeva ai
cittadini di contribuire con idee e proposte alla rivitalizzazione del centro
storico. Come si vede la faccenda è storia vecchia.
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